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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Una ricarica…di energia

Pradella Sistemi, dalla ValSeriana al mondo investendo su innovazione e sostenibilità. La sicurezza è al primo posto: addio ai furti di dati.

Oltre seicento installazioni in tutta Europa. Tremila punti di ricarica per la mobilità elettrica. Diecimila prese. Sono i numeri di un’azienda bergamasca che, con la sua Pila – colonnina di ricarica per dispositivi elettronici -, sta cogliendo un successo senza precedenti. Si tratta della Pradella Sistemi, azienda innovativa nata da un’idea del titolare Furio Pradella.

«Tutto comincia con una telefonata fra me e mio fratello – racconta -. Eravamo due partite Iva, nel 2014. Lui era in aeroporto e mi ha detto: “Non immagini quale coda ci sia fuori dai bagni per ricaricare i cellulari alle prese pubblicheˮ. E sottolineavamo l’esigenza di trovare una soluzione più agevole. Mentre parlavamo, ho cominciato a disegnare. Quando la conversazione è finita gli ho detto: guarda questo disegno, è questo che intendi? Era la colonnina di ricarica sui cui abbiamo basato la nostra azienda».

Passano pochi mesi da quell’intuizione. L’impresa cresce e si sviluppa. L’idea della colonnina è vincente. Si chiama Pila. Dopo il deposito del brevetto, la commissione giudicatrice della Camera di Commercio di Bergamo inserisce l’azienda di Pradella fra le start up innovative nell’incubatore d’impresa del Point di Dalmine.

Il core business sono le soluzioni per smart city e la mobilità sostenibile. Vere e proprie isole digitali studiate per fornire servizi utili e ad alto impatto sociale per pubbliche amministrazioni, trasporti e aziende. Pradella progetta sistemi di ricarica elettrica modulari, dotati di ogni genere di servizi. Dalla semplice presa fino a dispositivi di cardioprotezione. Realizza infrastrutture come colonnine e panchine interattive in cui sono integrati charging point Usb per dispositivi elettronici, contenitori per defibrillatori ad alti standard qualitativi e punti di ricarica per auto, scooter elettrici, e-bike e monopattini.

Il prodotto di punta di Pradella, quello che ha ottenuto il più ampio riscontro internazionale, è appunto Pila. È una colonnina di ricarica per dispositivi elettrici ed elettronici, che può essere equipaggiata con sistemi opzionali di ogni genere. E che ha un ulteriore vantaggio: quello di essere indenne al cosiddetto “juice Jacking”, ovvero il furto dei dati degli utenti da parte di cyber- criminali. Pila infatti è una stazione di ricarica sicura, perché non è connessa in rete, non ha connettività dati, ma è solo un dispositivo di ricarica elettrica che non fornisce alcun tipo di informazione. Una scelta semplice e oculata, spiegano dall’azienda. La colonnina è completamente off-grid, scollegata da qualunque tipo di connessione e priva di scambio dati. Progettata così perché da tempo era diffuso il timore che, negli aeroporti per esempio, i charging point pubblici potessero leggere i dati dei cellulari che andavano a ricaricare, violando la privacy e esponendo i telefonini a hacker e malware.

Furio Pradella

Pila no. Non legge dati. Non accede a reti. Questo è il suo punto di forza. Un’isola di ricarica completamente autonoma, ideale per stazioni, aeroporti, luoghi pubblici, aziende. La colonnina è prodotta in quattro diverse versioni (release) denominate 2.04, 2.05, 6 e Light, ognuna delle quali disponibili nella variante con installazione a terra o a muro; con e senza la speciale teca per defibrillatore DAE. Ogni Pila è poi personalizzabile con una serie di dispositivi e servizi aggiuntivi. Le colonnine permettono tantissime diverse configurazioni: da due a quattro prese Shuko, fino a quattro caricatori per ebike, rastrelliere fotovoltaiche fino a 4 stalli e 8 caricatori (Sunrail), rastrelliere con 8 caricatori e persino AI Cam, ovvero telecamere di sicurezza per il monitoraggio di un’ampia area circostante, deterrente contro atti vandalici o criminali.

Per funzionare i sistemi di Pradella utilizzano, come abbiamo visto, anche energia rinnovabile e sono frutto di un’intensa attività di ricerca e sviluppo, il vero cuore dell’azienda. È in questo settore che Pradella continua a investire tempo ed energie, con l’obbiettivo di sviluppare prodotti nuovi e rivoluzionari. «La nostra ricerca e sviluppo è determinante – spiega ancora Pradella -. Amplieremo a brevissimo il personale con l’inserimento di nuove figure, sia nel settore tecnico sia in quello commerciale. Abbiamo avuto molte richieste e le stiamo valutando».

La Pradella Sistemi ha sede a Cene, in ValSeriana. Attualmente ci lavorano 28 persone, fra dipendenti e collaboratori. Importantissime sono le collaborazioni che l’azienda ha instaurato con Istituti tecnici e Università e le partnership con aziende specializzate dei settori fotovoltaico, meccanico e della sicurezza. Gli standard qualitativi raggiunti da Pradella ne hanno fatto uno dei punti di riferimento italiani nel settore. Tanto che l’azienda oggi conta su centinaia e centinaia di installazioni attive, due campagne di equity crowdfunding e 40 soci investitori, 7 brevetti internazionalizzati e installazioni sul territorio nazionale, europeo ed extraeuropeo. «Nei giorni scorsi abbiamo avuto un’ottima notizia – dice ancora il titolare – la nostra azienda è stata inclusa nel prestigioso consorzio Intellimech che si occupa di meccanotronica. Per noi è un onore essere inclusi in quel consesso di grandi aziende come Scame, BB Sace, Siemens».

Articolo scritto da Wainer Preda per VALSeriana & Scalve Magazine – estate 2023