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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Il regno di ghiaccio della ValSeriana e Val di Scalve

Il freddo dell’inverno bussa alle nostre porte trasformando valli e montagne, cambiando i panorami a cui siamo generalmente abituati.

Le vette si ricoprono di un affascinante abito bianco, attirando grandi e piccini, turisti e villeggianti che approfittano dello spettacolo offerto e delle tante piste da sci racchiuse nelle bellezze della ValSeriana. Tra questi anfratti si nascondono tesori bellissimi e unici.

Durante l’estate sono meta di turisti in cerca di refrigerio e pace, ma in questa stagione il rigore dell’inverno la fa da padrone e queste meraviglie diventano opere d’arte racchiuse in uno scrigno di roccia e neve. Un incanto che sembra una fiaba.

È il “Regno di Ghiaccio” della ValSeriana e della Val di Scalve, una meraviglia che aspetta solo di essere riscoperta.


LE CASCATE DEL SERIO

Sono il simbolo di questa valle e non hanno bisogno di presentazioni. La loro storia nasce nel lontano 1931, data di costruzione dell’imponente Diga del Barbellino. Prima della realizzazione del manufatto le cascate erano visibili tutto l’anno, in quanto alimentate dalle acque di fusione pro- venienti dai vicini monti Recastello, Torena e Gleno. Dalla realizzazione della diga, però, non furono più visibili, in quanto il bacino tratteneva la stessa forza della natura che le generava. Nel 1969, grazie a un accordo fra Enel, proprietaria dell’invaso del Barbellino, e comune di Valbondione, fu possibile ammirare nuovamente la magia offerta dal triplice tuffo del fiume Serio, che regala uno spettacolo unico nel suo genere.

SCOPRI LE APERTURE DELLE CASCATE 

Durante la stagione invernale, però, tutto cambia. Il salto delle cascate si trasforma in uno zampillo d’acqua, creando enormi seracchi, blocchi di ghiaccio e stalattiti che scendono per tutta la sua lunghezza. Il silenzio dell’inverno viene rotto solo dal fragore di quest’ultime che, durante le giornate di sole, rovinano alla base delle cascate con tonfi sordi percepibili nell’intera vallata. La meraviglia è visibile dall’Osservatorio di Maslana e raggiungibile con un percorso di circa un’ora. Tutto tra baite ristrutturate e stambecchi, pini innevati e panorami spettacolari sulle montagne che fanno da corona a questa bellissima zona. La struttura è gestita da Mirco Bonacorsi. Previo accordo, è possibile accedere all’Osservatorio anche durante i giorni settimanali e in qualsiasi periodo dell’anno.

Per informazioni sulle aperture invernali e sulle ciaspolate: 338.9999974

LA VIA MALA

[IMPORTANTE. Il passaggio pedonale nel tratto di strada della Via Mala denominato Rovinacani è vietato per distacco massi e ghiaccio | Ordinanza  del Comune di Colere del 12 ottobre 2020 | Divieto vigente fino alla messa in sicurezza del tratto]

Questo antico tracciato, esistente già nel medioevo, collegava la Val di Scalve alla vicina ValCamonica lungo la stretta e incassata Valle del Dezzo. Forse il suo nome è dato proprio dai vertiginosi precipizi, canyon e orridi dalle pareti lisce e verticali che si perdo- no per centinaia di metri. Un luogo che non intimoriva gli abitanti della valle, che si avventuravano lungo questa angusta via larga non più di 80 centimetri.
Gelate e slavine d’inverno, alluvioni durante il periodo primaverile e caduta di massi d’estate portarono, alla fine degli anni ‘50, alla costruzione delle prime gallerie che caratterizzano la strada odierna. Altri lavori si sono susseguiti negli anni a venire, relegando l’antico tracciato e le sue meraviglie a qualche affascinante ricordo lontano.

Una decina di anni fa, un gruppo di architetti supportati da Comuni e Provincia ha approntato un progetto di recupero, rendendo la Via Mala di nuovo agibile a chiunque volesse ripercorrerla a piedi. Prestando naturalmente attenzione: quella che durante la stagione estiva è una facile passeggiata diventa, durante l’inverno, un itinerario da percorrere con la dovuta prudenza. Un percorso di circa tre chilometri che in questa stagione dell’anno non può che lasciare a bocca aperta chiunque ci si avventuri, regalando agli occhi dei visitatori uno spettacolo formidabile, creato dalle cascate che cristallizzano e dalle stalattiti che scendono dalle pareti a strapiombo. I più temerari possono raggiungere la “cascata di travertino”, monolito congelato, e magari, con un po’ di fortuna, incontrare qualche alpinista indaffarato nella sua ascesa. Poco oltre è invece possibile raggiungere un bellissimo terrazzo panoramico, di recente realizzazione.

Per percorrere la Via Mala possiamo partire da Colere e imboccare la Strada Provinciale (ex SS n. 294) per la Val di Scalve in direzione di Schilpario. Tra la seconda e la terza galleria si possono riconoscere, sul lato destro della strada, la scultura simbolo della Via Mala e il parcheggio per la ex casa cantoniera. La bellezza del luogo viene completata con la visita al casale ora riadattato a bar/ristoro, che offre una cucina tipica bergamasca e passeggiate guidate alla scoperta dell’antico tracciato.

Per informazioni: 349.7581578

LE CASCATE DEL VÒ

Uno scrigno di ghiaccio nascosto in uno dei luoghi più belli e incontaminati delle Alpi Orobie: la Val di Scalve. La passeggiata prende il via dalla frazione Ronco di Schilpario, dove nei pressi dello storico Chalet del Vò, oggi purtroppo chiuso, si snoda il facile e largo sentiero, percorso già centinaia di anni fa dai “trafficanti” che valicavano il confine per raggiungere la vicina Valtellina. Siamo al confine delle Orobie, al cospetto della parete Nord della Presolana e delle severe cime scalvine del Monte Venerocolo, del Pizzo Camino, del Cimon della Bagozza e della Concarena.

Il sentiero sale con pendenza costante con vista sul fiume Vò, quasi completamente congelato. La vegetazione si alterna tra boschi di abete, pino mugo e noccioli che creano, grazie alla magia della neve, un ambiente da favola. Anche la fauna è ricca di camosci e altri animali selvatici, che in questa stagione, vista la scarsità di escursionisti, è possibile incontrare sul proprio cammino. Dopo circa mezz’ora dalla partenza raggiungiamo le pendici della cascata, dove è presente un’area picnic perfetta per qualche minuto di riposo.

Lo spettacolo offerto non può che lasciare a bocca aperta. Davanti ai nostri occhi appare un salto di 25 metri, incassato nella parete della montagna e avvolto da spruzzi di acqua e ghiaccio che creano fantastici giochi di luci e colori. L’antica mulattiera in passato veniva sfruttata per raggiungere “la reglana”, un forno di torrefazione del minerale di cui rimane un “prototipo” restaurato poco lontano.

Questo tracciato era utilizzato principalmente per lo sfruttamento dei boschi e per accedere agli alpeggi in quota o, semplicemente, per la caccia. Deve però la sua pregevole fattura all’opera del Genio Militare che, durante la Prima Guerra Mondiale, ritenne opportuno predisporre uno spartiacque difensivo lungo la catena Orobica: la Linea Cadorna.

 

Le meraviglie di ghiaccio della ValSeriana e della Val di Scalve, fanno parte della storia che per secoli ha interessato questi territori. Raccontano delle bellezze che regalano emozioni in estate come in inverno, e che racchiudono tra ripide pareti tesori che difficilmente si possono dimenticare. Un mondo di stalattiti trasparenti e rocce, diamanti di ghiaccio destinati a sparire con i primi raggi del sole e con l’arrivo della primavera, ma che possiamo riscoprire con semplici passeggiate alla portata di tutti. Nel periodo invernale, oltre a un abbigliamento adeguato alla stagione, sono necessari scarponcini da trekking e ramponcini, quest’ultimi utili in caso di ghiaccio.

 

Testi e immagini di Angelo Corna per VALSeriana & Scalve Magazine – inverno 2019

Una vacanza al color bianco