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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Magnifiche note

Andrea Tonoli dalle nostre Valli al mondo, per comporre una passione. Quando la musica racconta storia, luoghi e persone.

Andrea Tonoli, in ValSeriana e Val di Scalve, è il pianista. Il pianista compositore. Quando la sua musica risuona in luoghi familiari, si apprezza come tali contesti abbiano dato forma a un susseguirsi profondo e estremamente libero di note. Quando Tonoli suona nelle Magnifiche Valli lo fa con piacere e senso di rispetto, con incredibile generosità: queste sono le sue Valli. «Vedere qui la musica protagonista di eventi sottolinea è entusiasmante, nascono occasioni importanti per valorizzare il territorio in chiave turistica. È bello che associazioni e amministrazioni si impegnino in questo senso. In dieci anni l’approccio alle iniziative culturali è cambiato. Si cerca in modo più consapevole la qualità, ma non è semplice trasformare questa attitudine in una consuetudine. Serve osare di più ed essere pionieri di nuove idee, anche quando sembrano irrealizzabili».
Proprio Tonoli, con il concerto nell’estate del 2019 alla Diga del Gleno, è stato uno dei primi a portare in quota un linguaggio artistico tanto prezioso. Il vento che vibrava nei microfoni, il silenzio che esplodeva di emozione, la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande, per molti, in un contesto naturale che è stato quinta scenografica perfetta ed elemento costituivo della sua musica.

Andrea Tonoli in concerto alla Diga del Gleno

Sono parecchi i concerti di Andrea rimasti nella memoria di chi c’era e di chi ne ha ascoltato solo i racconti, a partire da quello nella chiesa di Santa Maria Nascente a Gromo San Marino, un gioiello di stucchi e decori con cui ha aperto il suo tour “Moonlight Tour 2016”. Senza dimenticare quelli proposti quest’anno in estate: una curiosa e riuscitissima “incursione” nella tradizionale sagra di San Rocco a Piario a Ferragosto, accompagnato dalla danza aerea e un’esibizione intima e profonda nella piazzetta di Via Mulina a Cerete, un luogo che nemmeno Tonoli conosceva e che, conferma, «ha un grande futuro scenografico».

E poi il concerto a Vilminore, sulla scalinata della parrocchiale, con i ceri a terra e la lettura di testi storici selezionati con la cugina Laura Ghislandi. Uno di quei momenti in cui la musica accarezza ferite aperte, facendo vibrare emozioni drammatiche. Le fiammelle attorno al pianoforte erano 359, come le vittime del Disastro del Gleno.

Foto di Matteo Zanga

Per Andrea la Val di Scalve è un po’ casa: ha proposto la sua musica in una sera di inizio agosto per il Centenario del Gleno, inaugurando così il cartellone di concerti per le commemorazioni.
Una responsabilità che solo chi ha interiorizzato la forza devastante del dramma di cento anni fa può restituire in poesia. «È importante concepire questi eventi come occasioni per portare gente da fuori a scoprire luoghi nuovi; non è semplice e nemmeno la mia musica lo è. Mi sono reso conto che le persone iniziano ad apprezzare e ascoltarmi con maggiore attenzione. Serve educare l’ascolto, per aprire a un’esperienza a 360°, nella quale, chiaramente, la location fa la differenza». Andrea racconta, stupito e divertito, che ai suoi concerti partecipano persone giunte appositamente da altre province. Poi ci sono i turisti, in Valle per una vacanza, che spesso “capitano” alle sue esibizioni e partecipano anche nelle date successive. Seguendo la coda del suo pianoforte, molti incontrano persone e visitano luoghi altrimenti inesplorati.
Succede che cose cambino di questo la vicenda personale e artistica di Tonoli è emblematica. Alla domanda «Da dove sei arrivato» infatti, preferisce rispondere con un «Direi: da dove sono tornato», cambiando il fluire del discorso con quello spirito libero e “anarchico” che lo ha guidato nella costruzione di una carriera professionale singolare e incredibilmente autentica, in cui ha tenuto lontano i compromessi dal sogno di diventare musicista. Al contrario ha sapientemente accolto affetti, luoghi ed incontri che ne hanno segnato, e a volte cambiato, il destino. Abbiamo il privilegio di ascoltarne le note fra i nostri monti e i nostri borghi ed è naturale chiedersi come questo ragazzo di 32 anni, studente fuori sede, abbia ottenuto nomination agli Hollywood Music in Media Awards e viaggiato per il mondo con tour internazionali partendo da Los Angeles.

Foto di Roberto Magli

Uno che a 27 anni ha scritto e prodotto un’autobiografia ricca di sincerità, che firma colonne sonore per National Geographic e per film americani e asiatici, che fa parte del CDA di Siae, sostenendo le carriere dei giovani musicisti in Italia. Perchè Andrea Tonoli è ancora qui, tra le sue Valli, a vivere e a suonare?
«Sono stato quasi dieci anni a Pavia e sono tornato nel 2019 in attesa di fare il trasloco su Milano perché il lavoro sembrava imporlo. Tutti i colleghi, le etichette discografiche, gli studi erano lì. Questa ricerca è stata interrotta dal Covid e qui ho apprezzato la tranquillità. Non me ne sono più andato».
L’istinto di Andrea è quello di andare, certo, ma lui si sposta perché, lo sottolinea con ironia, «non è pensabile campare suonando il pianoforte in ValSeriana».
Ma della ValSeriana è sicuramente “il pianista”, perché é qui che nasce il suo talento e qui continua a plasmarsi in scritture sempre più prodigiose. Ha deciso di portare la sua musica fuori dalla Valle per farla diventare robusta e autosufficiente, per poi riportarla quasi come un dono e un atto di riconoscenza.
Nella sua Gandellino, tra i boschi e i corsi d’acqua ai piedi delle Orobie, trova l’ispirazione, come se la valle e le sue radici fossero l’interruttore alle emozioni. «La libertà di pensiero qui è veramente tanta. È una valle che a volte “non esiste”. Se esco a fare una passeggiata il martedì alle 15 sono probabilmente l’unico in giro, ma questa quiete agevola la mia creatività». Spiega che non avendo manager alle spalle e un team che ne organizza il lavoro, non ha vincoli e può permettersi di comporre in modo autonomo, seguendo l’istinto: «C’è da dire che quando passi l’estate in tournèe, con concerti in tante città, in luoghi che non hai mai visto prima come di recente a Sulmona in Abruzzo, incontri tante persone, raccogli stimoli che riescono a diventare note solo nel momento in cui il contesto in cui vivi rende possibile la loro trasformazione».

Andrea Tonoli a Peia

Il sogno di Andrea ora è solido, serio, consapevole. È una strada percorsa da autodidatta, lungo la quale il genio creativo ha accettato di convivere con il rigore di un professionista, permettendo che un talento, scoperto per caso tra le mura di casa, diventasse una carriera internazionale. Nel prossimo futuro Andrea sorprenderà ancora, con un progetto eccezionale pianificato per il 2024 in Finlandia. Qui i turisti possono acquistare un’esperienza notturna, in cui si aspetta l’Aurora Boreale. Lui con il pianoforte sarà pronto a suonare al comparire delle pennellate verdi.
Per l’estate del prossimo anno sta lavorando anche per un unico grande concerto, al Monte Pora, in cui concentrare il pubblico delle Magnifiche Valli, ipotizzando comunque progetti ancor più ambiziosi.
«In Sicilia un pastore ha creato con muro a secco un teatro molto rustico, ispirato ai teatri greci. Si chiama Teatro di Andro meda, è a sbalzo su una Vallata silente e inanimata e uno fra i più famosi luoghi di spettacolo della Regione. Ecco mi piacerebbe costruire un teatro in valle, i luoghi ci sono. Serve però qualcuno che ci creda e condivida con me questa follia». La vita è fatta di incontri.
Chissà che Andrea non trovi sul suo commino il pastore che ama la musica, libero e anarchico come lui.


Articolo di Fabio Cuminetti del VALseriana & Scalve Magazine Inverno 2023/2024