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Festa del Millennio: un tuffo nel passato di Clusone, di notte
A Clusone si rinnova la magia della Festa che rievoca episodi della storia locale in costume d’epoca.
Un appuntamento notturno che regala emozioni e soprattutto cultura.
Nell’oscurità della notte, mentre la città è ancora avvolta nel silenzio e le piazze e le vie del centro sono deserte, Clusone piano piano si anima ogni anno per la storica rievocazione in costumi storici proposta dal Circolo Culturale Baradello: è la “Festa del Millennio”.
Ancor prima del sorgere del sole, alle quattro di mattina di una domenica tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, si accende il momento perfetto per concedersi un tuffo nel passato, guidati dagli attori del Millennio che, vestiti con abiti d’epoca, riportano in vita personaggi, vicende storiche e aneddoti del passato della città di Clusone ricostruiti attraverso ricerche in archivi, documenti e opere d’arte.
Una tradizione lunga trent’anni
In trentuno edizioni il Circolo Baradello ha messo in scena le vicende dei protagonisti della storia locale come i Fanzago (Cosimo e Pietro), la Contessa Clara Maffei, Filippo Fogaccia “il Baradello”, ma anche le vicende legate alla dominazione veneziana in Alta ValSeriana, la storia di Clusone esplorata attraverso il nome delle sue vie, oppure la Prima Guerra Mondiale. Tra i tanti temi scelti uno dei soggetti che più hanno affascinato il pubblico è il noto affresco della Danza Macabra e Trionfo della Morte cui era dedicata l’emozionante e partecipata rappresentazione dell’estate del 2023 “Scricchiolante Sarabanda”.
Le primissime edizioni della Festa del Millennio risalgono agli anni Novanta quando una trentina di persone si incontravano nel cuore della notte per godersi la città in una visita guidata speciale ed esclusiva, a lume di candela e venivano accompagnati dal maestro Mino Scandella e da alcuni amici appassionati di storia locale poi confluiti nel Circolo Culturale Baradello, che quest’anno compie trent’anni. Con il passare degli anni quelle visite sono diventate un’occasione imperdibile per ripercorrere la storia della città, fino alle bellissima rappresentazione storica che coinvolge oggi oltre cinquanta attori e comparse di tutte le età, cantanti, e fino a cinquecento spettatori, anche stranieri.
Dall’alba in piazza della Rocca, tradizionale punto di ritrovo, attraverso luoghi suggestivi del centro storico come le piazze Paradiso e Sant’Anna ma anche Sant’Andrea vicino al Municipio e sotto l’Orologio Fanzago fino al sagrato della Basilica e l’oratorio dei Disciplini, la rappresentazione si suddivide in più scene e salti temporali. Circa tre ore di spettacolo che si conclude quando la città inizia a risvegliarsi, alle sette del mattino, con la colazione della nonna ai piedi dell’Orologio Fanzago.
L’edizione 2025: La grande peste del 1630 a Clusone
La trentunesima edizione della Festa del Millennio quest’anno si terrà il 27 luglio, alle 4 del mattino. Porterà in scena, o meglio tra le piazze e strade del centro storico, “La grande peste del 1630 a Clusone”. La stessa peste raccontata da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, che colpì duramente anche Bergamo, la ValSeriana e in particolare Clusone.
La rappresentazione riprende fatti storici avvenuti a Bergamo e nelle valli che, mescolati con le paure dei protagonisti e la tradizionale ironia del Circolo Culturale Baradello, riporteranno gli spettatori indietro nel tempo, aiutando tutti a rileggere anche un’altra pandemia purtroppo a tutti nota, quella del Covid-19.
Scene emozionanti e commoventi in location da riscoprire e vivere attraverso dialoghi intensi, anche in dialetto, per uno spettacolo coinvolgente che ogni anno riporta alla luce personaggi ed eventi del passato. Quest’anno “La grande peste del 1630 a Clusone” consentirà di legare quella tragica esperienza ad alcuni luoghi clusonesi. Pensiamo alla chiesette dei Morti Vecchi e dei Morti Nuovi delle Fiorine le cui origini sono legate proprio ai morti per il contagio; il colle di Crosio dove furono mandati in quarantena i soldati provenienti dalla città di Bergamo che poi, pensando di dover difendere Clusone dai Lanzichenecchi, violarono le prescrizioni e portarono l’epidemia in città. O ancora la chiesa di San Lucio, che fu rinnovata per il voto che mandriani e pastori fecero al Santo invocando la protezione contro la peste. Sarà importante scoprire come nelle mura del Palazzo Comunale ancora si scorge la buca dove si potevano lasciare le segnalazioni anonime sugli appestati, e non solo.
L’appassionato racconto della “Festa del Millennio” farà rivivere protagonisti di un tempo grazie ad attori e figuranti impersonati anche da autorità, rappresentanti di associazioni, commercianti e gente di tutte le età.
Un’occasione da non perdere per viaggiare nel tempo, in una notte di mezza estate.
Articolo di Antonella Savoldelli per VAL Seriana & Scalve Magazine n. 36 – Estate 2025.
Foto di Francesco Zucchelli



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