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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Ricarica infinita

Scame Parre compie sessant’anni, fra innovazione e flessibilità. Uno sguardo al mondo e alla clientela, per costanti orizzonti di crescita.

È una storia lunga sessant’anni quella di Scame, che nel 1963 venne fondata grazie a un’idea di Giovanni Scainelli, appoggiato da Gianni Piccinali, Luigi e Cornelio Palamini a Parre.
L’obiettivo era creare chiodini da utilizzare a muro per il fissaggio dei cavi elettrici. Da allora molto è cambiato, ma non il successo e la continua crescita dell’azienda.

Nel 2023 si celebra quindi un compleanno importante per un’azienda che è sempre stata capace di trasformarsi.
In particolare, negli ultimi decenni, da elettromeccanica quale era nei primi tempi, Scame ha sviluppato un sempre più alto contenuto tecnologico. «Abbiamo investito in nuove linee di produzione – sottolinea Stefano Scainelli, ceo di Scame Parre – e portato avanti di pari passo un processo di sviluppo di nuove competenze e di riorganizzazione aziendale con nuove figure lavorative, arricchendo l’azienda di un nuovo know how. A supporto della crescita di Scame in termini di volumi, si sta agendo con massicci investimenti per potenziare la capacità produttiva. Stiamo investendo anche nel potenziamento del R&D (Research and Development, ricerca e sviluppo) per aumentare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti, specialmente con investimenti nell’ambito firmware e software».

Sede Scame di Campignano, Parre

Una crescita in verticale quella di Scame, tra innovazione e miglioramento della produzione, ma anche in orizzontale, in termini di diffusione nel mondo. Da via Costa Erta a Parre, sede storica ancora oggi dell’azienda, la Scame arrivò presto sul mercato estero con le prime vendite di prodotti in Medio Oriente nel 1971.
Successivamente l’azienda dalla ValSeriana ampliò i propri orizzonti, attivando negli anni ’90 un forte programma di internazionalizzazione che portò alla costituzione di Hens Scame in Spagna, Scameast in Slovacchia, Sobem Scame in Francia; e poi ancora negli anni 2000 in Inghilterra, Argentina, Repubblica Ceca, Uruguay, Cina, Ucraina e Romania.

«Siamo – conferma Scainelli – un’azienda italiana, ma che guarda al mondo. Oggi siamo presenti in ottanta Paesi per esportazioni con filiali in diciotto per un totale di ottocento dipendenti complessivi, di cui più di trecento nella sola capogruppo italiana. Non siamo una Pmi, ma non siamo nemmeno una multinazionale. E questo spesso è un vantaggio, perché ci permette di mettere sempre il rapporto con i clienti al centro, garantendo flessibilità e dinamicità».

Stefano Scainelli, ceo di Scame

In sessant’anni ci sono stati momenti storici difficili e, inevitabilmente, anche Scame ne ha risentito. L’azienda però ha sempre saputo trasformare gli ostacoli in nuove occasioni di rilancio. Nel 2008, in risposta alla forte crisi finanziaria, venne lanciato il programma Change 2010, che mise al centro l’attenzione per il cliente, l’ottimizzazione dei flussi e il perfezionamento dei processi produttivi. «Ci ha salvato la nostra presenza sui mercati esteri e il fatto di non aver mai ridotto gli investimenti in R&D e questo ha permesso anche di diversificare l’attività – rivela Scainelli -. In Scame Parre abbiamo identificato tre macro aree di intervento: mobilità elettrica, applicazioni industriali e prodotti per impianti elettrici a rischio esplosione. La mobilità elettrica prima del 2010 non generava fatturato ed era ancora un mercato a uno stadio embrionale: nel giro di dieci anni è diventata un segmento tra i più importanti, che ci ha permesso di continuare a fare business anche in anni difficili. Dopo due recenti acquisizioni (Magnum Cap 2021 e Topgraf 2022) siamo concentrati sull’applicazione della nostra strategia che prevede la focalizzazione sulle tre aree strategiche: Industriale, Atex ed E-mobility. A questo va aggiunto un’attenzione al potenziamento della nostra rete di vendita. Rinnovare e innovare, saper crescere, aprirsi al mondo: questo è il nostro mantra che ci ha permesso di arrivare all’importante traguardo dei sessant’anni e sono certo ci porterà anche ben oltre». Nell’anno dei 60 anni di attività, lo sguardo già rivolto al futuro e a nuove sfide ha portato anche a un rebranding dell’immagine aziendale. «Un cambiamento nel logo – spiega l’azienda – per raccontare la nostra anima profonda. Un simbolo, la “M di Scame”, che diventa manifesto della nuova immagine con un racconto che abbraccia le due principali anime di business, industria ed e-mobility, ma anche il senso di appartenenza al territorio (le montagne della ValSeriana) e a tutta la comunità di stakeholder interni ed esterni alla nostra azienda. Un colore che rimane fedele al rosso, ma si scalda (il Pantone si chiama appunto Warm Red), per essere ancora più inclusivo e trasmettere l’identità di servizio, oltre a quella storica manifatturiera. Infine un nuovo payoff, “Feeling Connected”, che comunica la nostra indole natura- le nel saper trovare la giusta con- nessione attraverso soluzioni e relazioni, con i clienti dei mercati globali, ma anche a livello locale, con le comunità e il territorio in cui siamo attivi».

 


Articolo di Marta Belotti del VALseriana & Scalve Magazine Inverno 2023/2024