Musei aderenti al Circuito Mus.E.O. - Musei Est Orobie della ValSeriana e Val di Scalve https://www.valseriana.eu/categorie_arte/musei/ Portale turistico Thu, 02 May 2024 20:27:43 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 125612197 Museo della miniera e dell’emigrazione https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-della-miniera-e-dellemigrazione/ Sat, 06 Apr 2024 09:20:17 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=67631 Il Museo nasce dal forte interesse della famiglia Rota di Nembro a mantenere viva la memoria di una storia, che è stata l’esperienza di molte famiglie italiane nel periodo successivo alla II Guerra Mondiale

Il museo, allestito dove vi era già un foro nella roccia, è stato ricostruito proprio come l’entrata in miniera di fronte a cui poteva trovarsi un emigrato italiano. Nel corso di tutti questi anni, è stato arricchito di testimonianze preziose e dal grande valore storico (attrezzi, materiali, documenti e foto), grazie all’impegno della famiglia Rota nel recuperare oggetti direttamente in Belgio.

La gestione è curata dall’associazione Emigranti Nembresi, in collaborazione con la Coop. Interculturando.

Fra i principali obiettivi che il museo si pone, c’è la diffusione di conoscenza del fenomeno delle emigrazioni che hanno interessato l’Italia nel secondo dopo guerra, comprendere il fenomeno delle immigrazioni che interessano l’Italia oggi, mantenere sempre vivo il ricordo della tragedia avvenuta a Marcinelle in Belgio nel 1956

 


IL MUSEO OSPITA INIZIATIVE CULTURALI DURANTE TUTTO L’ANNO.

PER INFORMAZIONI SULLA VISITA E ORARI DI APERTURA CONTATTARE:
Ufficio Cultura Comune di Nembro
035.471362
cultura@nembro.net

ALCUNI DETTAGLI:

ACCESSIBILITÀ
Il Museo risulta parzialmente accessibile; di fronte all’ingresso è presente un fondo con ghiaia e un gradino basso.

PARCHEGGI
Parcheggio Via Lonzo, Piazzetta dell’Emigrante – gratuito
La fermata TEB più vicina è NEMBRO CENTRO. Dalla stazione al museo sono circa 17 minuti a piedi

 

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Fondazione Giusi Pesenti Calvi – ETS https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/fondazione-giusi-pesenti-calvi-ets/ Fri, 27 Jan 2023 11:13:24 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59304 La Fondazione Giusi Pesenti Calvi è stata fondata dal Comune di Alzano Lombardo nel 2020 al fine di ottemperare alle disposizioni testamentarie connesse all’eredità pervenuta alla città dal dottor Giuseppe Pesenti Calvi (1925-2018), tra cui la gestione e conservazione della vasta e antica proprietà “Belvedere”, della casa-museo e del suo patrimonio culturale, la prosecuzione dell’attività agricola, l’indizione annuale di Borse di Studio e del “Roving” di tiro istintivo con l’arco, oltre alla promozione di attività sociali, sportive e culturali, a partire dalla valorizzazione dell’eredità culturale propria del compendio “Belvedere” e delle sue relazioni col territorio.

Approfondisci di più la storia del Belvedere QUI

Cuore del sito è il Belvedì, edificio di antiche origini riconfigurato in residenza nel 1959 dal dott. Pesenti Calvi. La villa è una casa-museo che ospita una collezione molto articolata di dipinti, arredi, suppellettili e altri oggetti d’interesse, oltre all’archivio storico. Nella proprietà, di grande fascino paesistico, altri immobili rurali e la prima cava Italcementi.


Il sito è visitabile in occasione delle visite guidate, potete vedere quelle in programma -> QUI
Il sito non è accessibile ai disabili. 

Parcheggi nelle vicinanze:
– via Olera
– via Fornaci

Fermate nelle vicinanze:
– 30 minuti da TEB Alzano Centro
– autobus linea 26, fermata Nese

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Museo Casa dell’Orfano Mons. Antonietti https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-casa-dellorfano-mons-antonietti/ Sun, 21 Aug 2022 07:08:46 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=57155 La Casa dell’Orfano di Clusone fu fondata nel 1925 da Mons. Giovanni Antonietti (1892 – 1976), sacerdote e cappellano militare nella Prima guerra mondiale.

La struttura si estende su cinquantacinquemila metri quadri abbracciati dai sentieri della splendida Pineta clusonese e ospita diversi edifici che permettono di rivivere le tappe della storia che caratterizzò questo sito.

La chiesa è dedicata a Cristo Re, progettata dall’Ing. Luigi Angelini nel 1929 e affrescata da Pasquale Arzuffi, Pietro Servalli e Fermo Taragni; la casa portineria, edificio Liberty costruito nel 1931 su progetto dell’Ing. Pietro Savoldelli ed ospita la sezione museale.
La sala maggiore infine, oggi museo commemorativo, è integralmente dipinta con ricordi di guerra.

Il Museo ospita la stanza di Monsignore, l’archivio e le stanze di rappresentanza con arredi e opere d’arte dell’epoca. Si conservano inoltre le copie dei dipinti donati alla collezione del MAT – Museo Arte Tempo, dove sono attualmente esposti nella sede in Palazzo Marinoni Barca, sempre a Clusone.


APERTURE ESTATE 2023
sabato 15.00 – 18.30
domenica 10.00 – 12.00

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Museo Parrocchiale Santa Maria Assunta di Vertova https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-parrocchiale-santa-maria-assunta-di-vertova/ Mon, 24 Jan 2022 14:08:30 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=52391 Il percorso museale, inaugurato nel 2008 e facente parte della Rete dei Musei della Diocesi di Bergamo, si pone come naturale completamento del già ricchissimo itinerario artistico che si snoda attraverso la Chiesa parrocchiale di Vertova e le due sacrestie.

L’edificio sacro, alla sobria eleganza dell’esterno, contrappone una stupefacente e sontuosa decorazione interna. Le sale del museo, ospitate negli antichi ambienti posti nelle adiacenze della prepositurale e abilmente recuperati, raccolgono un ricco patrimonio, organizzato secondo criteri espositivi tematici.
Tra questi temi (Patroni, iconografia mariana, chiese sussidiarie, Venerdì Santo) spicca quello del Tesoro, la cui sala è stata recentemente rinnovata e implementata.

La chiesa, le sacrestie e il museo custodiscono le opere di artisti tra i più rinomati del panorama barocco bergamasco. Il Crocifisso di Andrea Fantoni, protagonista della sacra rappresentazione del Venerdì Santo, si accompagna alla statua del Risorto del medesimo autore. Tra i dipinti spicca, in particolare, la “Madonna con Bambino in trono e Santi” di Enea Salmeggia.


Il Museo Parrocchiale si inserisce come tappa imprescindibile per gli appassionati di arte sacra che in ValSeriana possono approfondire il tema e meravigliarsi di fronte alla ricchezza custodita nelle Basiliche e negli annessi musei lungo un tour nella Valle delle Basiliche.
Il percorso tra arte e devozione contempla, oltre a quello di Vertova, anche il Museo della Basilica di Alzano Lombardo con le sue sagrestie fantoniane, il Museo di Gandino e da ultimo le sale espositive del Museo d’arte sacra di Clusone

Una visita al Museo d’Arte Sacra di Vertova è consigliata anche a tutti coloro che vogliono dare un tocco di cultura a una giornata all’insegna della natura: la parrocchia e il museo distano infatti solo 3 km dall’inizio del sentiero della Val Vertova,  paradiso naturalistico con pozze cristalline e sentieri incontaminati.

 


INFO PER LA VISITA
Il museo è visitabile tutte le domeniche dalle 15.30 alle 18.00

Biglietto intero: 5 € (comprensivo di visita guidata al Museo, alla Basilica e alle 2 sagrestie)
Biglietto ridotto 3 € (per gruppi e scolaresche)

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MuMeSE – Museo Memoriale di Sciesopoli Ebraica Casa dei bambini di Selvino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/mumese-museo-memoriale-di-sciesopoli-ebraica-casa-dei-bambini-di-selvino/ Tue, 06 Oct 2020 13:30:20 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=45085 Tra il 1945 e il 1948 a Selvino, nella colonia chiamata “Sciesopoli”, sono stati accolti 800 bambini e ragazzi ebrei, sopravvissuti alla Shoah. Qui hanno ritrovato la vita dopo essersi salvati dalla violenza nazifascista, ormai senza più famiglie né abitazioni cui tornare. Qui hanno ritrovato le proprie identità e iniziato a guardare al futuro.
Per un paradosso della storia, il grande edificio disegnato dall’Architetto Paolo Vietti Violi nel 1932, dove si educavano i giovani al fascismo, è diventato il luogo di rinascita delle vittime di quello stesso regime.

Dopo il 1948 Sciesopoli ha continuato a svolgere un ruolo importante come colonia estiva e, durante l’anno scolastico, anche come scuola materna ed elementare: si calcola che nell’arco di quasi quarant’anni abbia ospitato almeno 50.000 bambini.
La colonia è stata chiusa nel 1985, ma non si è mai esaurito il ricordo di quella storia, tenuto vivo dai selvinesi, dai testimoni diretti e dai loro eredi. Con la scomparsa di molti dei bambini vissuti a Sciesopoli, si è sentita la necessità di raccogliere le loro storie con libri, ricerche, documentari, mostre, attività, culminati nel settembre del 2015 nel grande incontro per i settant’anni della presenza ebraica.
Con questo Museo la storia dei Bambini di Selvino, che a Sciesopoli hanno ritrovato la loro infanzia rubata, è messa a disposizione di tutti per mantenere viva la memoria e il messaggio di speranza.

Il Museo ospita steli in legno con incisioni dei nomi degli 800 bambini, accolti in Selvino a Sciesopoli, sopravvissuti alla Shoah.
Pannelli descrittivi dei vari periodi storici di Sciesopoli oltre a mappe e documentari (anche di Rai Storia).

Vieni a visitare tutti i musei aderenti al Circuito Mus.E.O. – Musei Est Orobie.


ORARI DI APERTURA
Aperto ogni prima domenica del mese.
Ingressi alle ore: 10,00 – 10,30 – 11,00 – 11,30 – 15,00 -15,30 – 16,00 – 16,30


COSTI INGRESSO
Ingresso intero: € 5,00 a persona (brochure compresa)
Bambini fino a 5 anni – ex Bambini di Selvino e familiari – autorità – disabili: gratuito (brochure compresa)
Ingresso scolaresche: € 2,00 a persona (brochure compresa)
Iniziative convenzionate con il Comune: € 2,00 a persona (brochure compresa)
Acquisto brochure: € 0,50

 

 

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Casa della Pierina https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/casa-della-pierina/ Sat, 28 Dec 2019 16:31:29 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=41214 La Pierina era la sarta del paese: entrare nella sua casa permette al visitatore di capire come si viveva ad inizio Novecento a Parre. La struttura della casa risale al XVI secolo, ben conservata e visitabile, e si sviluppa su tre piani: è possibile vedere i locali della cucina, il “selter”, cioè la stanza più fresca della casa che fungeva da frigorifero, il laboratorio di sartoria della Pierina, la stalla, le camere da letto, la stanza per la lavorazione del miele, la soffitta.

Visitare la casa della Pierina è fare un viaggio all’indietro nel passato, in una casa della Parre di inizio Novecento. Tra i molti oggetti e utensili della vita quotidiani, tanti sono stati realizzati interamente a mano dal padre di Pierina, riciclando spesso materiali di scarto, in modo da ridurre al più possibile le spese della famiglia ingegnandosi con ciò che già si aveva in casa. Inoltre è ben documentata la specializzazione della Pierina, la sartoria, attraverso i suoi quaderni con appunti, riviste di moda dell’epoca, disegni, nastri, pizzi.


APERTURE
Visite su appuntamento contattando Scopri Parre.

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Spazio Espositivo Gleno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/spazio-espositivo-gleno/ Wed, 20 Feb 2019 14:40:51 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=33903 Quasi cento anni sono passati dal crollo della Diga del Gleno a Vilminore di Scalve il 1 dicembre 1923. Nel corso di questi anni la diga ha rappresentato per le comunità della Val di Scalve una presenza fissa e una fonte di “appaesamento”.
La diga del Gleno ha assunto diversi significati per diverse comunità (valligiani, turisti, storici locali, ingegneri) e oggi rappresenta un caso esemplare di eredità culturale immaginata da valorizzare per il futuro. Il disastro è lontano nel passato, ma la presenza fisica della diga danneggiata continua a generare significati attuali.

Nel corso degli ultimi quindici anni si sono succedute molte iniziative culturali volte a ricordare e riscoprire il disastro del Gleno. Queste iniziative dimostrano la forte presenza della diga del Gleno nell’intera valle, facendo di essa una risorsa da sviluppare. Ci sono state numerose pubblicazioni, articoli scientifici, opere teatrali , dischi musicali, documentari, film, oltre a mostre e ricerche condotte da ricercatori locali, dalla scuola e dalla biblioteca comunale. Questi prodotti culturali dimostrano la forte presenza della diga del Gleno nella riproduzione dell’identità locale scalvina e testimoniano le potenzialità di questa presenza per uno sviluppo locale che sia in grado di valorizzarla.

Leggi l’articolo sul disastro della Diga del Gleno, scritto per VALSeriana & Sclave Magazine – autunno 2018

La Proloco intende raccontare la presenza e il significato della diga del Gleno oggi, tra le persone che abitano la Valle, attraverso l’allestimento dello Spazio Espositivo Gleno nel centro del paese di Vilminore, utilizzando materiale fotografico d’archivio, materiale fotografico appositamente realizzato per rendere identificabile in maniera univoca il legame tra la diga e le persone della Valle oggi.

L’iniziativa proposta cerca di fare il punto sull’immaginario legato alla diga del Gleno, con l’obiettivo di mettere in evidenza l’attualità della presenza della diga e le potenzialità che essa fornisce oggi per uno sviluppo culturale e turistico della Valle di Scalve.

A supporto di questo progetto archivistico è disponibile online il nuovo sito dedicato.

Visita il sito www.archiviogleno.it

Per organizzare una visita o un percorso guidato allo Spazio Espositivo Gleno per scolaresche o gruppi si chiede di contattare la Pro Loco Vilminore al numero 0346.51002 o tramite mail proloco.vilminore@scalve.it

Lo Spazio Espositivo Gleno è stato realizzato dalla Pro loco Vilminore in collaborazione con la Biblioteca comunale di Vilminore e con il Comune di Vilminore di Scalve.

Organizza il tuo trekking alla Diga

 

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BACS Arte e Società https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/bacs-arte-e-societa/ Fri, 11 Aug 2017 15:02:00 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=23509/ BACS Arte e Società espone opere d’arte contemporanee che si confrontano col pensiero sociologico, nella sintesi espressiva dell’arte.

Le arti visive trovano nella cittadinanza attiva, nell’impegno sociale, le motivazioni per svilupparsi in ascolto della sociologia.
La sociologia trae linfa nella sintesi espressiva dell’arte e insieme sviluppano visionarietà.

Le opere d’arte contemporanee si confrontano col pensiero sociologico, questo lo scopo dell’associazione culturale artists.sociologists che ha una sua sede espositiva a Leffe (BG) in via Donizetti 40/42, studio dell’artista Patrizia Bonardi.

L’associazione è stata fondata nel 2016 da Bonardi sulla scorta della sua tesi di ricerca “Incontri inattesi quando artisti e sociologi dialogano” 2009.
Il confronto in artists.sociologists fra artisti e sociologi avviene principalmente secondo questa modalità:
– i saggi sociologi sono a fondamento delle mostre e ne ispirano i contenuti (omonimia fra saggi alla base degli eventi e titolo delle mostre)
– nell’associazione gli artisti mostrano il frutto delle loro ricerche ai sociologi e ai pensatori sociologici che scrivono testi di respiro sociale ispirati dalle loro opere

artists.sociologists nasce come progetto sui social nel marzo 2015, per un anno costruisce una piattaforma tesa al dialogo fra gli operatori delle arti visive e della sociologia che anche attualmente risulta il trampolino di lancio delle sue iniziative e della formazione di un pensiero di arte partecipativa e di una sociologia che guarda l’arte.

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Museo Etnografico scientifico-minerario https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico-scientifico-minerario/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:27 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico-scientifico-minerario-oneta/ Museo tematico, attualmente in fase di allestimento, il Museo Etnografico scientifico-minerario è disposto su una superficie di 450 mq, comprenderà spazi riservati all’etnografia, all’attività mineraria e alcuni laboratori scientifici.

Per la parte etnografica si potranno osservare centinaia di oggetti  con particolare riferimento al mondo contadino, all’attività della tessitura e quella relativa all’antico lavoro del boscaiolo. La parte mineraria, attività estrattiva che ha interessato il territorio di Oneta per molti secoli,  verrà allestita con gli strumenti di lavoro d’epoca, vi sarà una sezione dedicata ai minerali. Il percorso  minerario si estenderà poi all’esterno con la possibilità di visitare un tratto di miniera.

Per la parte scientifica, due sale del Museo Etnografico scientifico-minerario verranno destinate a esperimenti di  laboratorio: elettromagnetismo, effetti del suono e sui gas, trasmissioni radio e altri esperimenti interessanti  a favore delle scolaresche, dove gli studenti potranno osservare direttamente gli effetti prodotti dalle prove di laboratorio con la possibilità di essere parte attiva nel produrre l’esperimento.

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Pezzoli Franca Arte Contemporanea – Casa Matteo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/pezzoli-franca-arte-contemporanea-casa-matteo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:28 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/pezzoli-franca-arte-contemporanea-clusone/ Lo spazio Atelier d’Arte nasce 20 anni fa e si occupa di eventi d’arte, mostre e collettive.
Negli ultimi anni, la galleria ha ospitato diverse mostre personali di artisti nazionali come Bruno Lucchi, Franco Rognoni, Maria Rosario Stigliano, Vincenzo Vanin, Sergi Barnils, Francesco Musante e Trento Longaretti.

Al suo interno, Franca Pezzoli, ospita un laboratorio artigianale di decorazione di porcellane.


APERTURE
lunedì 10.00 – 12.00/16.00 – 19.00
martedì su appuntamento
mercoledì chiuso
giovedì 10.00 – 12.00/16.00 – 19.00
venerdì 10.00 – 12.00/16.00 – 19.00
sabato 10.00 – 12.00/16.00 – 19.00
domenica su appuntamento

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Museo Etnografico https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:21 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico-di-schilpario/ Il principale scopo del Museo Etnografico di Schilpario è di conservare il patrimonio storico e culturale della realtà della Valle di Scalve.

Nel contempo esso ha la sua ragion d’essere nella volontà di tramandare alle nuove generazioni la memoria storica relativa agli usi e costumi degli abitanti dello stesso luogo. L’attenzione è quella di non sganciare i reperti dall’ambiente di riferimento ma di mantenere con questo uno stretto legame, di lanciare ponti e collegamenti tra il museo e le altre realtà presenti sul territorio atte alla trasmissione della memoria storica.

Lo stesso è stato allestito nel 1986 ma già negli anni ’70 era stata espressa la volontà da parte del Comune di rilevarne la struttura per poi realizzarlo. Le attrezzature, i documenti e gli oggetti custoditi al suo interno sono stati raccolti da volontari e riguardano attività lavorative antecedenti gli anni ’50 e ’60 del XX secolo quali:

1 -L’ attività agricola e dell’allevamento;
2 -L’attività della silvicoltura;
3 -L’attività artigianale;
4 -L’ attività mineraria.

Vi sono poi riferimenti all’emigrazione, fenomeno particolarmente acuto in Valle negli anni che vanno dal 1890 al 1920, e reperti relativi alla vita quotidiana e familiare.
E’ da sottolineare che è in atto un riallestimento che proporrà un’esposizione periodica a tema: quello del 2015 sarà “L’antico dialogo dell’uomo con la Natura” nell’ambito dell’attività agricola e dell’allevamento.

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MUPIC – Museo delle Pietre Coti Valle Seriana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/mupic-museo-pietre-coti-valle-seriana/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:34 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/mupic-museo-pietre-coti-valle-seriana-nembro/ Il MUPIC – Museo delle Pietre Coti Valle Seriana costituisce una delle tante iniziative a carattere culturale e documentario intrapresa dalla Valle Seriana. Nembro e Pradalunga sono stati per secoli territori di produzione e di commercializzazione delle coti, pietre che servivano per ridare il filo agli attrezzi da taglio, in particolare alla falce fienaia. Nembro, in particolare, si caratterizzò come centro di lavorazione e di spedizione delle coti che dal paese partivano alla volta dei paesi europei ed extraeuropei. Nell’Ottocento, ben mille persone trovavano occupazione in vario modo nelle attività di lavorazione delle pietre: non solo gli uomini addetti all’escavazione, al trasporto, alla cernita ed al taglio, ma anche donne e bambini che prestavano la loro opera nella levigazione, sovente effettuata in ambito domestico.

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Parco archeologico e Antiquarium Parra Oppidum degli Orobi https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-archeologico-e-antiquarium-parra-oppidum-degli-orobi-parre/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:00 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-archeologico-e-antiquarium-parra-oppidum-degli-orobi-parre/ Inaugurato nel settembre del 2013, il Parco archeologico e Antiquarium Parra Oppidum degli Orobi ospita una selezione dei reperti rinvenuti del corso degli scavi archeologici effettuati a Parre. In località Castello sono stati riportati alla luce i resti dell’antica Parra, narrata dagli storici romani, fondata 3200 anni fa e abitata fino all’epoca Romana.

I manufatti raccontano la storia di artigiani che lavoravano i metalli, testimoni di una economia basata sullo sfruttamento delle risorse minerarie e documentata a Parre dalla fine dell’età del Bronzo; descrivono scene di vita quotidiana: la filatura, la macinatura dei cereali, l’utilizzo di vasellame; ci informano sugli scambi che gli antichi abitanti intessevano con i popoli vicini e parlano di aspetti quali la scrittura e la ritualità.

Al Parco archeologico sono visibili i resti delle abitazioni risalenti all’età del Ferro e all’epoca Romana, costruite secondo il modello della cosiddetta “casa alpina”. Tra gli oggetti dell’Antiquarium spiccano interessanti reperti iscritti, i boccali utilizzati nelle Alpi durante la protostoria e le antiche testimonianze della lavorazione del metallo.


APERTURE
Dal 3 giugno al 17 settembre apertura tutti i sabati e le domeniche.
sabato 15.00-18.00
domenica 10.00-12.00/15.00-18.00

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MAT – Museo Arte Tempo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/mat-museo-arte-tempo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:02 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-marinoni-barca-clusone/ Oggi sede del museo civico MAT – Museo Arte Tempo, il Palazzo Marinoni Barca fu per molti secoli dimora nobiliare della famiglia Marinoni, poi imparentatasi con i Barca.

Il palazzo conserva tutt’oggi gli antichi stemmi nobiliari e i decori interni lo rendono uno degli edifici storici più suggestivi del centro di Clusone. Nel suo giardino troneggiano le tre sequoie secolari, piantumate tempo fa per abbellire l’allora giardino botanico del palazzo, sono ora parte integrante ed irremovibile del paesaggio clusonese.

Nei corridoi e nei saloni magnificamente affrescati, trovano spazio le opere di pittori e scultori bergamaschi; inoltre è possibile visitare una sezione del museo dedicata ai meccanismi degli orologi da torre, tappa fondamentale per comprendere al meglio il funzionamento del cinquecentesco orologio planetario Fanzago.


APERTURE ESTATE 2023
venerdì:  15.30 – 18.30
sabato 10.00 – 12.00/15.30 – 18.30
domenica 10.00 – 12.00/15.30 – 18.30

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Museo del Tessile Martinelli Ginetto https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-del-tessile-martinelli-ginetto/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:00 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-del-tessile-martinelli-ginetto-istituito-da-a-r-t-s-onlus-leffe/ La nuova sede espositiva del Museo del Tessile Martinelli Ginetto istituito da A.R.T.S. Onlus, agibile anche per portatori di handicap, è ubicata in un ex opificio del 1960, è molto luminosa e dotata di parcheggio per auto e pullman.

Il visitatore viene accompagnato dalle guide lungo un percorso che lo porta a vivere le varie fasi della lavorazione delle fibre, la produzione della seta, la cardatura e la tessitura per concludere la visita con i macchinari di finissaggio e abbellimento dei tessuti. Può toccare con mano le varie tipologie di lane e dei tessuti e vedere i macchinari in funzione. Si sente immerso nel ciclo produttivo rendendosi conto del patrimonio di conoscenze tecniche e della fatica di coloro che lavoravano in questi macchinari.

Nella sezione fibre e filati del Museo del Tessile Martinelli Ginetto si può vedere il torcitoio circolare da seta alimentato dal mulino ad acqua, e in primavera, assistere all’allevamento del baco da seta. Questa sezione comprende una carda funzionante di dimensioni ridotte, per uso didattico, e un’altra imponente a dimensione reale. Vi sono poi arcolai e un raro torcitoio a 12 alette del 1700. Un’altra sezione riguarda l’evoluzione della tessitura, passando dal telaio verticale a quello medioevale, al telaio a navetta volante, al telaio Jacquard, a quello meccanico per concludere con i telai a pinze. Nella sezione finissaggio c’è la grande garzatrice per le coperte, i folloni per i panni lana e la cimatrice. Una (grande) libreria raccoglie le ricette per la tintura delle lane: il rosso scarlatto e un campionario di filati realizzati con il Lanital, la fibra italiana derivata dal latte nel 1936. La sezione di controllo dei filati comprende dinamometri, aspi per la titolazione, torcimetri, microscopio e tavole nere. Per i pizzi c’è il tombolo, la macchina per i cordoncini, quella delle frange e dei merletti. Il percorso si conclude con la macchina per ricamo, una esposizione di tessuti degli anni 50 e quelli attualmente prodotti nel nostro territorio. Nella zona didattica, i ragazzi possono effettuare prove di intreccio e assistere a vari filmati di argomento tessile.

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MAP Museo delle armi bianche e delle pergamene https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/map-museo-delle-armi-bianche-e-delle-pergamene/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:00 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/map-museo-delle-armi-bianche-e-delle-pergamene-gromo/ Il MAP Museo delle armi bianche e delle pergamene di Gromo ospita tre sezioni espositive nelle sale affrescate di Palazzo Milesi (Sec. XV), allestite secondo nuovi criteri estetici e didattici.

• La ricca collezione privata di armi bianche originali, datate tra il sec. XV e il sec. XVII comprende alabarde, spade da fante, spade a tazza, strisce e pugnali, coltelle con i punzoni delle famiglie di spadai gromesi Scacchi, Zuchini e Ginami; un ‘quadrono’ in ghisa, ‘vergelle’ e incudini da fabbro dei sec. XVII e XVIII.

• La sezione delle pergamene si compone invece di documenti e testi antichi estratti dal Fondo ‘Donazione Valerio Milesi’ (1323 – 1800), di grande interesse per la ricostruzione storica dell’attività della lavorazione del ferro a Gromo nei secoli XV e XVI e dall’Archivio Comunale ricco di fonti archivistiche riguardanti controversie, passaggi di proprietà, donazioni, investiture, sentenze e deliberazioni dal secolo XI al secolo XX.

• La ‘Sala delle Armi’ e il ciclo di affreschi collocabile in quel filone pittorico degli inizi del secolo XVI ben documentato in ambito alpino, è un ‘unicum’ per il soggetto rappresentato che richiama i commerci a lungo raggio che resero ricchi il comune e i suoi mercanti. Testimoni sono il ‘Moro e la lama da storta’, il ‘Pagamento delle Armi’, il ‘Garzone’.

• Di recente fondazione è anche l’Archivio fotografico digitale, consultabile tramite touch screen, aperto a tutti e arricchito continuamente dalle donazioni di fotografi professionisti e appassionati, che raccoglie in sei sottosezioni tematiche, immagini storiche e recenti del borgo medievale di Gromo e delle sue caratteristiche frazioni limitrofe.

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Parco Paleontologico https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-paleontologico/ Thu, 16 Feb 2023 09:00:57 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-paleontologico-raccolta-museale-cene/ Il Parco Paleontologico di Cene si trova in media Valle Seriana, in provincia di Bergamo, a circa 17 Km dal capoluogo. Il Parco è posto ai piedi del Monte Bue ed è facilmente raggiungibile sia da chi si sposta in automobile, sia da chi percorre la pista ciclopedonale della ValSeriana.

L’interesse verso il sito crebbe quando, a seguito di una frana avvenuta nel 1965, Don Antonio Canova , un insegnante appassionato di scienze naturali, trovò il primo fossile: il frammento di un piccolo pesce. L’area nel 1970 venne posta sotto tutela ed iniziarono le campagne di scavo del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo che negli anni successivi portarono alla luce migliaia di reperti fossili di animali marini come pesci, crostacei, molluschi ma anche organismi terrestri quali rettili e vegetali perfettamente conservati risalenti al periodo Triassico, circa220 milioni di anni fa ed oggi esposti al Museo di scienze naturali di Bergamo. Risale al 1973 la sensazionale scoperta che costituisce il vanto del giacimento di Cene: i resti fossili del più antico pterosauro del mondo, chiamato Eudimorphodon ranzii, il primo rettile volante attribuibile al Triassico.

Nell’anno 2002, grazie all’attuazione di progetto di tutela, valorizzazione e promozione turistica condiviso da Regione Lombardia, Comune di Cene, Comune di Bergamo e Comunità Montana Valle Seriana il Parco Paleontologico è stato ufficialmente inaugurato il Parco ed il relativo centro visitatori.
Oggi il Parco Paleontologico di Cene ha una funzione educativa, grazie al centro visitatori e ad un sentiero naturalistico, visitatori, famiglie e scolaresche sono accompagnate dagli operatori didattici in visite guidate ed attività di laboratorio. Accanto a ciò resta un luogo dove proseguono le ricerche paleontologiche, tanto da essere riconosciuto come geosito di rilevanza internazionale. Durante il periodo estivo per tutti i visitatori e durante l’anno scolastico per le scolaresche, è possibile quindi scoprire la storia del Parco, conoscere in che modo viene effettuato uno scavo paleontologico, imparare i segreti del mestiere del paleontologo e molto altro ancora.

Orari di apertura: da giugno a settembre sabato e domenica dalle 14.00 alle 19.00

Possibilità di aperture straordinarie per visite guidate in orari extra: solo previa prenotazione

Costi di ingresso: gratuito nel periodo estivo, costo in base all’attività richiesta negli altri periodi

Contatti per prenotazioni: form apposito su sito del Parco nel periodo estivo, parcocene@tiscali.it negli altri periodi, adn@museoscienzebergamo per gruppi scolastici

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MEtA Museo Etnografico Alta Valle Seriana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/meta-museo-etnografico-alta-valle-seriana/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:57 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/meta-museo-etnografico-alta-valle-seriana-ardesio/ Istituito nel 1982, il MEtA Museo Etnografico Alta Valle Seriana si articola in tre sezioni e analizza il rapporto secolare tra il territorio e le attività della popolazione della valle, con riferimento alla filatura/tessitura, al lavoro dei boscaioli/carbonai e dei minatori.
Il MEtA Museo Etnografico Alta Valle Seriana presenta documenti che ripercorrono la storia delle miniere (Archivio di Stato di Bg), un interessante cartografia storica, attrezzi inerenti le tre sezioni indicate e la ricostruzione di una miniera. Nel centro del paese è presente poi un’ulteriore sezione con una casa di impianto quattrocentesco che ospita ambientazioni di vita domestica, artigianato e agricoltura montana (Casa Rurale).
Il Museo ospita anche una mostra permanente di sculture e disegni dell’artista ardesiano maestro Luigi Fornoni.

Scopri il Museo e la Casa Rurale con il tour virtuale > QUI

Per visite ed informazioni:
Ufficio del Turismo di Vivi Ardesio
0346.466265 | info@viviardesio.it

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Museo etnografico della Torre di Comenduno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico-della-torre-di-comenduno/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:56 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-etnografico-la-torre-di-comenduno-albino/ Il Museo etnografico la Torre di Comenduno, collocato all’interno di Villa Regina Pacis, nella frazione di Comenduno ad Albino, è gestito dall’associazione Amici del Museo della Torre con l’obiettivo di conservare e valorizzare i manufatti espressione del lavoro e della cultura popolare locale, in particolare della civiltà contadina.

INFO SULLE APERTURE
Domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30
Possibilità di aperture in orari extra per visite guidate
Ingresso libero

Contatti:
035.755283 Franco Innocenti
331.8784886 Anna Birolini
Mail museotorre.comenduno@hotmail.it
Sito www.museotorrecomenduno.it

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Museo della Basilica di Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-della-basilica-di-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:57 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-della-basilica-clusone/ Il Museo della Basilica di Clusone, si trova all’interno del Complesso monumentale della Basilica di Clusone.

Comprende anche 3 oratori, costruiti nei secoli: il primo del 1350 con la facciata coperta dagli affreschi della Morte; il secondo del 1452, con gli affreschi delle “Storie della vita di Gesù” del 1470-71; il terzo nel 1673. Una galleria al secondo piano, posta sopra il seicentesco portico del secondo oratorio, collega il terzo oratorio ad una saletta a sud-ovest.

Nell’atrio, troviamo un bassorilievo quattrocentesco in pietra con la Vergine incoronata ed angeli e la copertura lignea settecentesca del fonte battesimale della Basilica. Lungo il corridoio, nella prima saletta con le sue bacheche sono esposti dei documenti sulla storia della Parrocchia e della sua chiesa. Nella seconda sala, alle pareti sono esposti sette affreschi “strappati” dalla facciata est dell’oratorio quattrocentesco dei Disciplini.

Nelle sale al primo piano collegato al terzo oratorio superiore, ecco uno splendido baldacchino della seconda metà del XVI sec., due quadri storici del primo 8oo ed una piccola raccolta di ex voto. Sulle pareti del terzo oratorio sono esposti quadri devozionali di C.Ceresa (XVII sec.) di A.Cifrondi (I quarto del XVIII sec.) e di L. Querena (I quarto XIX sec.).

Spiccano due tavole lignee quattrocentesche con i profeti appartenenti alla vecchia Chiesa parrocchiale (fine XIV sec). Nelle vetrine: calici, carte-glorie, piatti, ostensori della sagrestia della Basilica. In altre vetrine: reliquiari del seicento e settecento, un ostensorio ed una croce processionale di C.Nani (1943). Sulla parete sud , un crocefisso processionale del primo settecento della bottega di A.Fantoni e alcuni affreschi quattrocenteschi.

La galleria del Museo della Basilica di Clusone, con tele rappresentanti i santi della devozione clusonese, porta ad una saletta dedicata alla devozione alla Vergine. Ci sono quadri con accanto la preziosa veste della “Madonna da vestire” del Rosario. La loggia dell’atrio presenta diverse vetrine con preziose vesti e paramenti liturgici. Le sale del secondo piano e il corridoio che le collega sono spesso riservate a mostre temporanee che si succedono lungo l’anno.


APERTURE
venerdì:  15.00 – 18.00
sabato 10.00 – 12.00/15.00 – 18.30
domenica 10.00 – 12.00/15.00 – 18.30
festivi 10.00 – 12.00/15.00 – 18.30

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Ecomuseo delle miniere di Gorno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/ecomuseo-delle-miniere-gorno/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:59 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/ecomuseo-delle-miniere-gorno/ L’Ecomuseo delle Miniere di Gorno – il viaggio dello zinco tra alpeggi e miniere – nasce in primo luogo con l’intento di rinsaldare il legame della comunità locale con le proprie radici, la propria storia e le proprie tradizioni. Tale obiettivo si sta attuando attraverso interventi di ricerca, salvaguardia e valorizzazione della cultura e del territorio.
L’attività peculiare della comunità di Gorno , che ha contribuito a conformare il paesaggio stesso, era un tempo, principalmente, quella estrattiva; ma il mondo minerario è sempre stato profondamente legato a quello rurale, agli alpeggi e al governo del bosco: i minatori fuori dalla galleria accudivano le bestie, producevano formaggio per la famiglia, andavano per legna e per erbe, si rivolgevano per ogni necessità spirituale e materiale ai santi della tradizione.
Proprio per indagare e valorizzare questo ricco patrimonio culturale e paesaggistico, si è scelto di intrecciare temi che solo apparentemente sembrano disgiunti ma che sono riferiti a un medesimo ambito, quello dell’interazione fra l’uomo , il lavoro , la montagna e la sua spiritualità.
Sono quindi quattro i temi affrontati lungo i percorsi ecomuseali :
– miniere e minatori
– territorio e natura
– storia , tradizione e fede
– vecchi borghi e fontane

Il museo delle miniere di Gorno è stato allestito esclusivamente con materiale originale dato da privati compaesani o recuperato dai siti ex-minerari salvandolo da sicura scomparsa.
Cosa si troverà visitando il museo?
Si percorrerà il viaggio dello zinco dall’estrazione del minerale al prodotto finale, seguendo una serie di pannelli illustrativi; si visioneranno filmati originali dell’attività mineraria; si rivivrà l’atmosfera di un ufficio d’epoca originale del villaggio minerario di Campello; si ammireranno i minerali estratti dalle miniere di Gorno ma anche altri bellissimi pezzi; si curioserà tra centinaia di oggetti, documenti, foto dell’attività di miniera. Ma soprattutto , se il visitatore si avvarrà delle guide messe a disposizione a richiesta , si potrà respirare l’aria del mondo minerario, dei minadur, delle taisslne e dei galecc e di tutta la nostra comunità che nel corso dei secoli è stata permeata dalle alterne vicende di miniera. Per gli studenti e ricercatori che vorranno approfittarne è poi disponibile l’archivio minerario, preziosissima fonte di ricerche, approfondimenti e scoperte.
Tutto questo è in continua evoluzione, quindi … ogni tanto tornate a trovarci per scoprire nuove sorprese!

 

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Ecomuseo delle Miniere Zanalbert https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/ecomuseo-delle-miniere-zanalbert/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:58 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/ecomuseo-della-presolana-zanalbert-colere/ L’Ecomuseo delle Miniere Zanalbert si trova a Colere, nell’edificio delle vecchie Laverie in località Carbonera, struttura industriale dove fino alla fine degli anni ’70 arrivava, trasportata da una teleferica, la fluorite estratta nelle miniere della Presolana a quota 1900 m., per la prima lavorazione. Il museo è strutturato su tre piani. Al primo livello, scritte, immagini e materiali rievocano il lavoro in miniera e la vita degli abitanti di Colere, salvaguardando la memoria storica di un recente passato. Una preziosa collezione di minerali è custodita nelle vetrine del primo e terzo livello e le numerose rocce con impronte fossili, la maggior parte delle quali provenienti dalla Presolana, permettono al visitatore di conoscere il territorio e l’ambiente che potrà scoprire incamminandosi lungo i sentieri circostanti. Al secondo livello l’atmosfera e la rumorosità di una volta   sono ricreate, in modo suggestivo, dalla grande cascata d’acqua che scorrendo lungo il canale originale, precipita nella vasca illuminata. Il terzo livello conserva le capriate a vista ed è adibito a sala conferenze e ad area polivalente per attività culturali. Una quarta sala, sottostante al museo e con ingresso indipendente, è destinata ai laboratori e all’attività didattica. L’area esterna, caratterizzata dalla presenza di vagoni minerari, è adibita a giardino e l’accesso è libero ai cittadini e agli escursionisti di passaggio che possono usufruire anche della vasta zona pic-nic e barbecue. Oggi come ieri le Laverie di Carbonera mantengono il proprio legame con le miniere della Presolana, essendo il punto di partenza e riferimento per le visite guidate all’interno delle miniere.

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Arboreto alpino Gleno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/arboreto-alpino-gleno/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:14 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/arboreto-alpino-gleno-vilminore/ A Vilminore, in Val di Scalve, lungo la valle del Gleno è stato realizzato l’Arboreto alpino Gleno, arboreto ed spazio espositivo che ospita le schede descrittive delle specie botaniche (circa 100) piantumate nei primi anni 2000.

Un bosco dove convivono piante con caratteristiche diverse: i rododendri (R. hirsutum e R. ferrugineum), le rose selvatiche, gli abeti (Abies alba e Picea excelsa) gli ontani, i faggi, gli aceri e le altre specie che coprono i boschi della valle dai 600 ai 1800 m. slm.

Il percorso è stato progettato in relazione alle diverse specifiche attività che si prevedono all’interno e all’esterno.
Nel parco di 6000 mq si trovano:
– gli alberi e gli arbusti rispondenti alle specie presenti in Valle di Scalve;
– area pic-nic dove potersi ristorare e godere del magnifico paesaggio;
– area attrezzata per la produzione del carbone da legna secondo tradizione;
Lo spazio espositivo dell’Arboreto alpino Gleno ospita:
– campioni e schede tecniche delle specie legnose autoctone della Valle di Scalve;
– pannelli espositivi sulla diga del Gleno;
– Sala attrezzata per didattica e seminari.
I visitatori e le scolaresche che richiedono una visita guidata, sono accompagnati da personale che ha conseguito una qualifica a livello regionale di operatore di animazione didattica.
La struttura è aperta da maggio a ottobre ed è accessibile a persone con ridotte capacità motorie. La struttura è dotata di parcheggio. Per agenzie turistiche e gruppi organizzati sono previste agevolazioni.

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Museo dell’Identità e della Cultura Locale https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-dellidentita-della-cultura-locale/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:13 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-dell-identita-e-della-cultura-locale-valbondione/ Il Museo dell’Identità e della Cultura Locale è un piccolo museo etnografico aperto nel 2010 dal gruppo “Amici del Presepe” che vede al suo interno una significativa raccolta di oggetti ed attrezzi di varia natura che hanno accompagnato la vita di tutti i giorni delle famiglie di Valbondione e che sono stati donati dalle stesse.
La sede è la bellissima casa in stile eclettico, una volta di proprietà dell’Enel, sita nel centro del paese accanto al vecchio ponte; oltre al museo, lo stabile ospita anche la Biblioteca Civica di Valbondione e altre associazioni.
La collezione è costituita da oggetti di epoca recente ben conservati che vanno da arnesi di antichi mestieri (fabbro, maniscalco, arrotino, tessitrice, fabbricante di zoccoli e di chiodi, contadino, veterinario etc.) a oggetti d’uso domestico divisi per tematica, arredi di cucina e camera da letto, indumenti in lana, lino e pizzi, antichi passatempi che permettono al visitatore di ricostruire le immagini di vita dei propri antenati.

In particolare sono ben rappresentati i temi della lavorazione del latte e del formaggio grazie a una serie di utensili di legno, spesso intagliati con il nome della famiglia di appartenenza, fino al taglio e al trasporto del fieno dall’alpeggio al paese.

Tutto questo trova spazio nel grande presepe vivente, la tradizionale rappresentazione che si svolge ogni anno lungo le vie e le dimore dell’antico borgo di Fiumenero e che vede la partecipazione di ben 180 comparse.
Si possono effettuare visite guidate su prenotazione.

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Museo della Basilica di Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-della-basilica-di-gandino/ Tue, 14 Feb 2023 08:00:58 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-della-basilica-gandino/ Il Museo della Basilica di Gandino, destinato a raccogliere le numerose opere d’arte sacra provenienti dalla vicina Basilica, fu inaugurato il 15 dicembre 1929.
Il Museo, ristrutturato e ampliato nel 1963, conobbe una ulteriore espansione negli anni ’80 quando furono allestite due nuove collezioni: la sezione dei presepi e quella del tessile, facendo dell’antico Museo un piccolo polo museale.

MUSEO DI ARTE SACRA

Il Museo della Basilica di Gandino, tra i più antichi in Italia nel suo genere, contiene una grande quantità di tesori e opere d’arte provenienti sia dalla Basilica di Gandino (da cui prende il nome), sia dalle numerose chiese sussidiarie presenti sul territorio parrocchiale. Le collezioni principali riguardano svariati ambiti artistici: arazzi fiamminghi, intagli lignei dal XIV al XVII sec., il tesoro, la pinacoteca, preziosi tessuti dal XV al XX sec., trine e merletti, corali e antifonari miniati e a stampa, mobili e stendardi. Parte degli arredi conservati in Museo sono ancora oggi utilizzati nelle più solenni celebrazioni della Basilica, mantenendo così il legame con la valenza liturgica che portò alla loro realizzazione. Tra gli arredi spicca certamente il grande altare, realizzato in lamina d’argento da esperti argentieri italiani e mitteleuropei, che sei volte l’anno viene montato sull’altare maggiore della Basilica.

I numerosi arazzi sacri e profani, come del resto l’altare d’argento stesso, sono tra i più begli esemplari di questo tipo conservati in Europa. All’ingresso si trovano un monumentale crocifisso ligneo policromo ed una rara croce lombarda dipinta su tavola. Nella piccola pinacoteca trovano spazio, oltre alla grande pala dell’altare dell’Assunta, opera del veneto Alvise Benfatti, opere di Niccolò Frangipane, Antonio Balestra, Domenico Carpinoni, dei Marinoni, Antonio Cifrondi, del Bettera insieme a numerose opere di artisti locali: Ponziano Loverini, i fratelli Pietro e Paolo Servalli, Vincenzo Ghirardelli, Michele, Carlo e Giovan Battista Frana.

Ventidue curiosi pannelli dipinti con scheletri costituiscono una delle più belle rappresentazioni macabre conservate in bergamasca. Al secondo piano sono esposti alcuni preziosissimi paramenti che fanno della collezione gandinese una delle prime in Italia. Non meno rimarchevole è la teoria di statue lignee di fattura lombarda e tedesca del ’400 e del ’500. Il sacellodel tesoro completa l’itinerario espositivo con ostensori (tra cui uno splendido esemplare bavarese in argento del 1527, alto 127 centimetri e del peso di 11 chilogrammi), calici e altre pregiatissime suppellettili d’oreficeria.

Aperture:
Il Museo è aperto ogni sabato, domenica e festivi dal 1° marzo al 31 ottobre.
Orario: dalle ore 14,00 alle ore 19,00 (ultimo ingresso ore 18,00)
Possibilità di visita per gruppi (almeno 5 persone), tutti i giorni dell’anno dalle ore 10,00 alle ore 18,00, con prenotazione obbligatoria telefonando ai seguenti numeri: 340 6775066 – 035 745425

L’accesso per i disabili attualmente possibile solo su prenotazione anche il sabato, domenica e festivi.

Tariffe per ingresso:
– intero € 5,00
– gratuito fino a 18 anni
– con visita basilica + € 1,00
– solo visita basilica € 3,00
– museo arte sacra + basilica € 6,00


MUSEO DEI PRESEPI “GIOVANNI PAOLO II”

La sezione è stata creata a seguito di un’esposizione di presepi, provenienti da svariati Paesi del mondo, presentata all’UNESCO, a Parigi, nel 1984. I presepi esposti sono oltre 300, realizzati con i materiali più disparati, ma la collezione si incrementa ogni anno. I Paesi rappresentati sono 56. Il corpus centrale delle opere è stato donato da mons. L. Frana, già osservatore permanente della S. Sede all’UNESCO sotto il pontificato di Papa Giovanni Paolo II. Proprio al Papa polacco è intitolata la sezione che ospita anche un suo zucchetto (o solideo). La peculiarità della collezione tipologica, costituita quasi esclusivamente da presepi d’autore, consiste nel presentare la Natività come opera d’arte nelle declinazioni che nel mondo essa ha avuto. Pregiati esemplari in terracotta, vetro di Murano, oro zecchino, corallo, avorio, argento, ceramica di Capodimonte sono accostati a uno splendido dossale ligneo cinquecentesco. Vi è poi una numerosissima serie di preziosi francobolli natalizi.

Aperture:
Il museo è aperto ogni sabato, domenica e festivi dal 1° novembre al 28 febbraio.
Orario: dalle ore 14,00 alle ore 19,00 (ultimo ingresso ore 18,00)
Possibilità di visita per gruppi (almeno 5 persone), tutti i giorni dell’anno dalle ore 10,00 alle ore 18,00, con prenotazione obbligatoria telefonando ai seguenti numeri: 340 6775066 – 035 745425

L’accesso per i disabili attualmente possibile solo su prenotazione anche il sabato, domenica e festivi.

Tariffe per ingresso:
– intero € 3,50
– gratuito fino a 14 anni per le visite negli orari di apertura del museo
– ridotto fino a 14 anni per visite negli orari extra apertura e per istituti scolastici
– con visita basilica + € 1,00
– solo visita basilica € 3,00
– museo presepi + basilica € 4,50


Le sezione di archeologia tessile

La sezione di Archeologia tessile è situata a piano terra nella nuova ala del Museo della Basilica. Fu concepita come omaggio alla secolare tradizione tessile della Val Gandino che consentì agli antichi tessitori di trasformarsi in abili mercanti. La raccolta è caratterizzata da macchinari e utensili dei secoli XVIII e XIX necessari alle principali fasi della lavorazione della lana: la filatura e la tessitura. è possibile effettuare visite guidate con esperti del settore tessile e visite per scolaresche.

È possibile effettuare visite guidate in settimana sia ai musei che alla basilica, su prenotazione.

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Maglio Museo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/maglio-museo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:11 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/maglio-museo-ponte-nossa/ Il Maglio Museo a Ponte Nossa è collocato presso il Fiume Nossa affluente del Serio.

Il fiume Nossa omonimo del paese è di soli 500m di lunghezza, ma possiede una portata notevole e costante grazie alla particolare natura delle proprie sorgenti. Le acque oggi captate per alimentare una parte della rete idrica di Bergamo e della sua provincia costituivano un tempo la fonte di energia indispensabile per il funzionamento dei magli.

Il ferro estratto dalle miniere delle vicine valli di Scalve e Bondione veniva trasportato presso il Maglio Fusore , il più a monte nel quale era trasformato in metallo grezzo e verghe pronte per la forgiatura e destinate a tre magli oggi denominati Maglio minore, Maglio grande e Maglio maggiore.

Qui, dopo essere arroventato nelle fucine, veniva trasformato in utensili per l’edilizia e l’agricoltura come chiodi,badili, vanghe, zappe, ecc.
Dal XV secolo, periodo per il quale si ha la prima menzione scritta dell’esistenza di fucine a Ponte Nossa, ma probabilmente anche a partire da epoche precedenti, si era dunque progressivamente costituito un complesso sistema nel quale trovano posto anche mulini e gualchiere per la lavorazione della lana, realtà in buona parte scomparse, ma delle quali sono giunte fino a ai nostri giorni numerose testimonianze.

L’associazione Magli Nossa si propone quindi di studiare e valorizzare la zona dei magli e la sua storia con particolare attenzione alle molteplici possibilità formative e divulgative offerte da Maglio Beltrami, trasformato in museo negli anni ’80 già da tempo meta di visite di scolaresche.

Apertura tutte le domeniche di luglio e agosto dalle ore 14.30 alle ore 18.00.

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Artestudio Morandi https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/artestudio-morandi/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:11 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/artestudio-morandi-ponte-nossa/ Sin dal 1980 l’Artestudio Morandi ha svolto un ruolo di punta nel mondo della sperimentazione artistica, inserendosi di diritto nei movimenti interdisciplinari e multimediali.
Spazio d’arte indipendente, no profit, galleria non commerciale, ma luogo aperto alla sperimentazione e alla ricerca: arte contemporanea, mail art, poesia visiva, poesia sonora, video art, fotografia, installazioni, performances, meetings, happening, festival, arte investigativa, arte planetaria.

Oltre alle numerose operazioni e ai progetti presentati senza interruzioni, l’Artestudio Morandi si e’ messo in evidenza con mirate proposte di sostegno agli artisti indipendenti, risultate interessanti per il forte intuito, intensita’ ed energie nelle esposizioni e rassegne. Curatori e art director Emilio e Franca Morandi.
Nel 2008 in questo spazio d’arte e’ nata l’ associazione culturale Linea Infinita multimediale. L’artestudio e l’associazione collaborano con la biblioteca civica e le scuole di Ponte Nossa.


APERTURE
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