Ogna, l’antica piazza del centro storico
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Molto interessante è la contrada di Ogna, nella piazza stretta attorno alla parrocchiale di San Giovanni Battista e agli edifici che la compongono,
tutti risalenti a un periodo compreso tra il XIV ed il XVIII secolo e composti da muri perimetrali in pietrame, loggiati e copertura a tetto a falde, ancora ben conservati.
La piazza rappresenta un piccolo gioiello di architettura rurale e nobiliare ed è stata per lungo tempo sede del mercato locale, luogo degli scambi di generi alimentari anche provenienti dalle valli limitrofe.
Al centro della piazza in ciottolato spicca un’artistica fontana esagonale, costruita a cavallo degli anni 30 e 40 del ‘900. L’antica fontana con lavatoio era posta su un lato della piazza ed era alimentata con una condotta fatta di coppi, tutt’ora in parte esistenti.
Sull’origine del nome “Ogna” non vi è certezza. Secondo la teoria più riconosciuta, il nome deriverebbe dal latino “onus” che significa “imposta di dazio”. A sostegno di questa tesi bisogna tener conto della posizione
strategica del paese: i principali centri abitati della ValSeriana, della Val di Scalve infatti, per collegarsi con Bergamo, dovevano necessariamente passare per Ogna.
Da qui si articolavano tre diramazioni: per Clusone, per Fiumenero e Lizzola da cui si raggiungeva la Valle Brembana e per la Presolana da cui si proseguiva per Schilpario nella Val di Scalve.
La tradizione popolare narra che sotto l’arco della “Casa dei Pagani”, che ancora si può ammirare nella piazza con arcate, pilastri e capitelli in pietra, vi fosse una dogana dove si pagava il dazio sulle merci in transito.
La vera origine del nome Ogna potrebbe far riferimento. alla funzione della Ca’ del paga’, casa del pagare dazio, in italiano che è divenuta quindi “Casa dei Pagani”.
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fotografie: © Lino Olmo – linoolmostudio.it
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