Mostra “Rosso Silenzio”

Da 27 Mar 2022 a 30 Apr 2022 Leffe

2022-03-27 2022-04-30 Europe/London Mostra “Rosso Silenzio” Leffe BACS - LEFFE bacs.leffe@gmail.com
Rosso Silenzio

Mostre

Il 27 marzo inaugura al BACS Artists.Sociologists di Leffe la mostra dell’artista Patrizia Bonardi ROSSO SILENZIO
a cura di Stefano Taccone 

Il progetto espositivo di Patrizia Bonardi ha il suo cuore nella tutela dei sentimenti d’amore e contro la violenza sulle donne.
In primavera l’artista parteciperà con questa esposizione a Procida, Capitale della Cultura.

INGRESSO GRATUITO SU PRENOTAZIONE: 340.7995789 | bacs.leffe@gmail.com

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In un clima di sospensione metafisica, nella consapevolezza – paura che questa volta difficilmente si potrà dire – come Jean Baudrillard oltre trent’anni fa, ai tempi della prima guerra del Golfo (1990-1991) – che la guerra non ha luogo perché l’unico luogo tangibile in cui ha luogo la guerra saranno i media, irrompe quella sorta di primavera artificiale che è la gioiosa macchina di pace e passione di Patrizia Bonardi.
Entrano in frizione le armi, simili ai vecchi cannoni pieni di fiori. Il grigio agro trascolora così in prevalenza e prorompenza di rosso. Rosso come il sangue, ma non il sangue che si versa, bensì quello che ribolle nelle vene e testimonia che la vita è ben di più che un mero perpetuarsi dell’esistenza biologica. La vita sarà esplosiva o non sarà, parafrasando un celebre adagio bretoniano, purché sia appunto una esplosione di vita e non una esplosione che tronca la vita.
Anche il Vulcano nella realtà è uno agente di morte. L’isola di Procida non è che una parte di quella grande caldera che sono i Campi Flegrei. La geometria di un’eruzione possiede la cera d’api pigmentata su tavola Vita, fenomeno geologico che richiama però quello bio-psichico di un cuore che pulsa, mentre biro su tela come Frequenze, Rete, Volo registrano un ritmico, cadenzato aereo incontrarsi per natura e nella natura. Ma compagno fedele del rosso è il bianco, perché non c’è esuberanza senza raccoglimento e introspezione. Non vi è tempo per qualcosa se non vi è anche il tempo per il suo contrario, «Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo», insegna da oltre 2000 anni Qoelet.
Di tali dimensioni sembrano parlarci i vari annodarsi delle bende imbevute di cera d’api di Identità #1 e Identità #2 – la prima apparentemente più lineare e coincisa, l’altra più drammatica e irregolare, benché entrambe trovino una sorta di fulcro nel vuoto circolare che occupa il centro.
Un rosso al di sotto del quale balenano squarci di tenebre è invece quello di Rispetto e soprattutto di Libertà. Forse perché qui ci addentriamo davvero in territori impervi. Spesso la mancanza di rispetto si scambia con eccesso di amore, sembra dire Patrizia, mentre vice versa il rispetto è ingrediente indispensabile per un amore maturo. La nozione di libertà poi è da sempre spinosissima tanto in sé e per sé quanto declinata in rapporto all’amore, laddove l’amore degenera piuttosto in dipendenza, attaccamento, oppressione, erodendo la libertà. Quell’apparente arco di possibilità troppo ampio, quasi capace di generare una sorta di agorafobia, dalla quale diventa più agevole rifuggire, come ci insegna Erich Fromm, quando bisognerebbe invece pensare la libertà come campo faticoso ma vitale sul quale giocare la partita delle nostre esistenze.
Ancora diverso, benché evidente sviluppo della linea che genera queste ultime due opere è infine Tu danno, in grado di turbare i nostri consueti modi di scandaglio logico-percettivo fin dal titolo. Qui le tenebre si espandono ulteriormente, pur producendo tutt’altro che un buio pesto e impenetrabile, in quanto come funestato da due misteriosi globi gassosi: uno maggiore che – richiamando ancora il colore dominante dell’intera mostra, ma più specificamente l’enigmaticità della scultura in cera d’api Rosso sferico, pur entrando in contrasto con la sua politezza – deflagra alla metà sinistra del campo, ed un altro minore arancio-rosa pallido che fluttua centrale ed assai più compatto come una luna al tramonto. Malgrado il titolo che sembrerebbe suggerire una valenza netta, è qui difficile individuare un messaggio unico, permanendo così piuttosto in bilico tra eccitazione e violenza, eccedenza e annientamento, eros e thanatos.

 

DETTAGLI DELL'EVENTO

Ora di inizio: 17:00:00
Ora di fine: 19:00:00
Organizzatore: BACS - LEFFE


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