I Fantoni di Rovetta

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Questo percorso sulle tracce di una delle famiglie d’artisti più importanti e prolifiche della Valle Seriana permette di godersi anche la visita dei paesi più suggestivi e di luoghi sacri che offrono altri tesori inaspettati. Stiamo parlando dei Fantoni di Rovetta, dinastia longeva di scultori e intagliatori che esordirono come ‘marangoni’ o ‘magistri lignaminis’ e seppero meritare committenze ecclesiastiche considerevoli per quattro secoli, la loro attività di bottega ebbe inizio proprio a Rovetta nel 1460 e durò sino al 1817.

Il punto di partenza di questo straordinario percorso d’arte in Valseriana con alcune tappe anche in Val Borlezza e in Valle di Scalve, ha come punto di partenza le Sacrestie di Alzano Lombardo, sezione del Museo di Arte Sacra San Martino. Qui, i Fantoni nel 1680 realizzarono intagli lignei, arredi e il Triondo di San Pietro nella Prima Sacrestia. I raffinati intarsi della seconda sacrestia, sono invece il frutto della proficua collaborazione fra i Fantoni e la bottega di Giovan Battista Caniana, che si ripete a Gandino per i confessionali della Basilica di Santa Maria Assunta.

Altre opere, in particolare dell’artista maggiormente stimato Andrea Fantoni, che fu a capo della sua bottega dal 1692 sino alla sua morte nel 1734 si trovano anche in Media Valle. Un gruppo statuario ligneo a Desenzano di Albino nella chiesa della Madonna del Miracolo o ‘della Gamba, l’apparato per l’organo che vede la partecipazione di Andrea Fantoni in Basilica e un altare ligneo nella chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro a Gandino, la tribuna dell’altare maggiore nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Casnigo.

La seconda tappa degna di una sosta sul percorso fantoniano che conduce al paese natale degli ‘scultori della fede’, è senza dubbio il Museo parrocchiale di Santa Maria Assunta di Vertova. Le due statue in legno policromo, Gesù Cristo Crocifisso con le braccia snodabili e il Cristo Risorto anch’esse opera di Andrea Fantoni, sono valorizzate ancora oggi durante le celebrazioni religiose del triduo pasquale. Prima fra queste, la scenografica processione del Venerdì Santo, solennità tra le più caratteristiche dell’intera Valseriana.

La Città di Clusone, capoluogo dell’Alta Valle, custodisce nella parte più antica della chiesa dell’Oratorio dei Disciplini risalente al XIII secolo, il gruppo di statue lignee del ‘Compianto’ detto anche ‘Sepolcro’, disposte a semicerchio intorno al Cristo morto, opera di Andrea Fantoni del 1726, da sinistra si trovano Nicodemo, Maria di Cleofa, S. Giovanni Evangelista, la Vergine con il cuore colpito dalla spada, la Maddalena patrona dei Disciplini e Giuseppe d’Arimatea, scolpiti vent’anni più tardi dalla bottega di Gian Bettino nel 1746.

Accanto all’Oratorio dei Disciplini, nella Basilica di Santa Maria Assunta, Andrea Fantoni lavora anche all’altare maggiore e agli altari delle altre cappelle laterali.

Da Clusone, in direzione di Castione della Presolana, si giunge a Rovetta dove nell’antica contrada di Rascarolo, si trova la Casa Museo Fantoni, ora sede dell’omonima Fondazione.

L’edificio quattrocentesco con le arcate a tutto sesto ribassate, il brolo, la corte con i bozzetti in legno e marmo semilavorati, sono ancora oggi testimonianze vive del lavoro delle diverse generazioni di artisti della famiglia che operarono con continuità tra il XV e il XIX secolo. Le sale e i fondaci dove per decenni si sono svolte le attività di scultura e intaglio, ora adibite a museo, custodiscono un patrimonio straordinario di disegni, opere in legno e in marmo, modelli in terracotta, legno e gesso e dipinti prevalentemente di produzione fantoniana tra il Seicento e il Settecento.

Nella chiesa Parrocchiale rovettese di Ognissanti, sono ancora visibili le lunette centrali delle specchiature del battistero scolpite da Bertulino de Fantonis, datate 1460.

La bottega realizza gli altari secondari, mentre Andrea, per il suo borgo natale firma l’altare maggiore, le statue, gli stalli del coro e i tabernacoli, oltre alla cuspide a bulbo sul campanile nel 1699.

A Rovetta, nella Chiesa della Beata Vergine Addolorata detta dei Disciplini è conservato il ‘Compianto sul Cristo morto’, medesimo tema che anticipa il Sepolcro di Clusone tra 1699 e il 1711. La statuaria è composta dal Cristo morto, San Giovanni, la Veronica, la Madonna, Maria di Magdala e Giuseppe d’Arimatea.

Da Rovetta l’itinerario fantoniano in Alta Valle si dirama in tre direzioni. Nelle vicinanze, oltrepassato il ponte, seguendo la strada che costeggia il torrente Valleggia dopo pochi chilometri si raggiunge Onore, contesto in cui i Fantoni lavorarono per diversi decenni. Nella Chiesa di Santa Maria Assunta progettata da Andrea Fantoni, la bottega realizzò buona parte degli altari, delle balaustre e delle ancone tra il 1718 e il 1794. Le opere di maggiore pregio sono l’altare maggiore della bottega di Andrea concluso nel 1722 e l’incantevole ancona maggiore in legno, ora nel primo altare di destra, della bottega di Giovan Bettino Fantoni, datata 1741.

Poco distante da Onore al principio della Val Borlezza. Il progetto di ricostruzione della chiesa parrocchiale dedicata i di Santi Filippo e Giacomo Apostoli fu opera di Andrea Fantoni. L’altare maggiore in marmo del 1740, tutto fantoniano, con al centro del paliotto un medaglione che raffigura il Sacrificio di Isacco, è ornato da preziosi intarsi, angioletti e putti. La statua lignea della Madonna del Rosario datata 1743 e l’ancona del 1796 dello stesso altare, la medaglia in marmo dell’altare dei morti del 1749 sono opera della bottega dei Fantoni; a Grazioso il Giovane appartiene la staturaria della Crocifisssione del 1770.

Salendo da Rovetta in direzione del il Passo della Presolana, si giunge a Castione si trovano altre opere degne di menzione nella chiesa di Sant’Alessandro Martire. A ricevere la commissione dell’imponente apparato per l’organo e della cantoria nel 1683 è Grazioso il Vecchio, artista di talento e imprenditore lungimirante che prese le redini della bottega proprio in quegli anni. Fra i numerosi figli di Grazioso, Andrea (1659-1734), Donato (1662-1724), Giovan Antonio (1669-1748), Giovan Bettino (1672-1750), Giovanni (1674-1745) si annoverano nell’attività di famiglia anche due figure femminili, le sorelle Maria (?), Caterina (1666-1711) e Giovanna (1671-1748).

Grazioso esegue magistralmente la balconata della sontuosa cassa lignea, arricchita da cariatidi, da rilievi intagliati con scene della fanciullezza di Gesù e da numerose statue, tra cui quella di Sant’Alessandro.

Di notevole pregio sono anche i tre Telamoni che sostengono il pulpito opera della bottega fantoniana datata 1778.

Da Castione, dopo aver oltrepassato il Passo della Presolana, si raggiunge la Valle di Scalve, territorio in cui lavorarono anche i Fantoni entro la prima metà del Settecento. Tra le opere più considerevoli si trova l’altare in marmo per la parrocchiale di San Giorgio a di Vilminore di Scalve del 1742. Andrea Fantoni elaborò inoltre progetti architettornici per le chiese del Dezzolo tra il 1722-28 e di Azzone di Scalve dal 1724.

L’epilogo della dinastia della famiglia degli ‘scultori della fede’ si ha con Donato Andrea che era subentrato nella conduzione della bottega al padre Grazioso il Giovane, affiancato dal cugino Luigi che mancò prematuramente. Dopo la morte di Luigi la bottega chiuse i suoi battenti nei primi anni dell’Ottocento, quando Donato Andrea ormai aveva intrapreso l’attività di amministratore dei beni di possidenti locali per poi concludere la sua vita nel 1817.

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