Luoghi religiosi Archivi - Sito ufficiale Valseriana e Val di Scalve https://www.valseriana.eu/categorie_arte/luoghi-religiosi/ Portale turistico Sat, 20 Apr 2024 10:04:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 125612197 Museo Parrocchiale Santa Maria Assunta di Vertova https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-parrocchiale-santa-maria-assunta-di-vertova/ Mon, 24 Jan 2022 14:08:30 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=52391 Il percorso museale, inaugurato nel 2008 e facente parte della Rete dei Musei della Diocesi di Bergamo, si pone come naturale completamento del già ricchissimo itinerario artistico che si snoda attraverso la Chiesa parrocchiale di Vertova e le due sacrestie.

L’edificio sacro, alla sobria eleganza dell’esterno, contrappone una stupefacente e sontuosa decorazione interna. Le sale del museo, ospitate negli antichi ambienti posti nelle adiacenze della prepositurale e abilmente recuperati, raccolgono un ricco patrimonio, organizzato secondo criteri espositivi tematici.
Tra questi temi (Patroni, iconografia mariana, chiese sussidiarie, Venerdì Santo) spicca quello del Tesoro, la cui sala è stata recentemente rinnovata e implementata.

La chiesa, le sacrestie e il museo custodiscono le opere di artisti tra i più rinomati del panorama barocco bergamasco. Il Crocifisso di Andrea Fantoni, protagonista della sacra rappresentazione del Venerdì Santo, si accompagna alla statua del Risorto del medesimo autore. Tra i dipinti spicca, in particolare, la “Madonna con Bambino in trono e Santi” di Enea Salmeggia.


Il Museo Parrocchiale si inserisce come tappa imprescindibile per gli appassionati di arte sacra che in ValSeriana possono approfondire il tema e meravigliarsi di fronte alla ricchezza custodita nelle Basiliche e negli annessi musei lungo un tour nella Valle delle Basiliche.
Il percorso tra arte e devozione contempla, oltre a quello di Vertova, anche il Museo della Basilica di Alzano Lombardo con le sue sagrestie fantoniane, il Museo di Gandino e da ultimo le sale espositive del Museo d’arte sacra di Clusone

Una visita al Museo d’Arte Sacra di Vertova è consigliata anche a tutti coloro che vogliono dare un tocco di cultura a una giornata all’insegna della natura: la parrocchia e il museo distano infatti solo 3 km dall’inizio del sentiero della Val Vertova,  paradiso naturalistico con pozze cristalline e sentieri incontaminati.

 


INFO PER LA VISITA
Il museo è visitabile tutte le domeniche dalle 15.30 alle 18.00

Biglietto intero: 5 € (comprensivo di visita guidata al Museo, alla Basilica e alle 2 sagrestie)
Biglietto ridotto 3 € (per gruppi e scolaresche)

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Santuario della Santissima Trinità https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-santissima-trinita/ Mon, 21 Oct 2019 16:28:53 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=40198 Sulla sommità del monte Cϋsen (dal gaì, la lingua dei pastori, che significa “roccia”), dove già probabilmente esisteva un’edicola o una cappella semidistrutta, si erge oggi l’oratorio della S.S Trinità di Parre.
Il primo documento che ne attesta l’esistenza riguarda la visita del vescovo Cornaro del 1565. La chiesa fu eretta per iniziativa del parrese Giacomo Cominelli detto Mistrù.

Una caratteristica particolare della vita dell’oratorio è stata per secoli la presenza fissa di un romito, cioè di una persona che si dedicava ad una vita solitaria, talvolta con impegni religiosi, e custodiva la chiesetta.

La chiesa ha subito in seguito numerosi interventi di restauro, conservazione e ampliamento. Il campanile in pietra viva con tre campane è datato 1610; del 1700 sono invece l’adiacente casa del custode e il loggiato in pietra di Sarnico.
Altro dettaglio di rilievo è che la S.S Trinità, a differenza di tutte le altre chiese, è stata costruita rivolta a nordest e non verso est, verso il sole nascente, simbolo di Gesù. È stata una scelta obbligata considerata la roccia viva sottostante.

Di rara bellezza è l’affresco della Madonna col Bambino, che da quasi cinque secoli attira la devozione dei fedeli. Particolare suggestivo è anche il panorama che si gode dall’ampio loggiato della chiesa.

Essa è raggiungibile attraverso un ripido sentiero a gradini che parte una decina di metri dopo l’arco di San Cristoforo o dalla “vià di Prècc” una mulattiera che parte anch’essa da San Cristoforo arriva a Cima Campella e porta al piazzale con fontana appena sotto il santuario, distante solo una decina di minuti.

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Convento della Ripa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/convento-della-ripa/ Sat, 20 Apr 2024 10:05:14 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=23474/ Il 9 ottobre 1440, presso il notaio Gabriele Borrelli, sotto gli occhi di molti testimoni, viene redatto un documento che racconta ciò che è appena avvenuto a Desenzano, nella Valle Seriana Inferiore. Venturina, una ragazzina di undici anni, affetta da un male che le aveva fatto “morire” la gamba sinistra, è guarita: è stata la Madonna, “apparsa in tutto il suo splendore”, a compiere il miracolo e a chiederle di fare erigere su una “certa ripa” una cappella per ricordare a tutti quel che è accaduto.

Ecco il primo nucleo della RIPA, luogo di devozione alla Vergine, costruito grazie al contributo di Conzino Signori di Comenduno e di molte altre donazioni: prima semplice cappella, poi chiesa e, pochi anni dopo, convento della Congregazione dei Carmelitani di Mantova. Anche oggi il complesso è formato da un convento e da due chiese: l’una, ad aula unica con presbiterio a terminazione rettilinea, è chiamata “superiore” perché nel 1478 venne edificata una seconda chiesa, detta invece “inferiore”, dedicata all’Annunciazione, per dare spazio al fervore religioso dei pellegrini e garantire la serenità e il raccoglimento in preghiera dei frati. Quest’ultima è ora riconoscibile solo dall’esterno essendo oggi utilizzata come lattoneria.

Molte e interessanti sono invece le testimonianze artistiche che ornano la chiesa superiore e ne testimoniano l’importanza come centro di culto per il territorio: i tondi della bottega dei Marinoni, posti negli spicchi della volta a ombrello all’ingresso; il Padre eterno circondato da angeli, affrescato nella lunetta del nicchione absidale e l’affresco che raffigura la Madonna col Bambino e Santi.
Di particolare valore sono gli interventi di entrambi i Moroni, padre e figlio, relativi all’altare della Vergine del miracolo.

Tra il 1595 e il 1596 venne incaricato il pittore bergamasco Enea Salmeggia, detto il Talpino, per la realizzazione del quadro rappresentante la Vergine con i santi Pietro, Alessandro, Arnaldo da Comenduno (o Agostino) e Alberto Carmelitano: il dipinto, firmato e datato “Aeneas Salmetia Bergomensis F.1596”, si può dunque ammirare sull’ancona dell’altare maggiore.
Legati, indulgenze, feste, fiere: sono molteplici i segni che testimoniano il rapporto strettissimo tra convento e territorio nei secoli XVI e XVII.
Quando, nel 1738, la visita pastorale del vescovo di Bergamo attesta la presenza nel convento della Ripa di otto Padri e quattro laici, risulta evidente la contrazione in atto, in linea con quanto avviene altrove e che dalla metà del Settecento interessa anche i territori della Repubblica di Venezia. Nel 1788 il Monastero viene soppresso ed il patrimonio venduto in un’asta ai privati: ad un patrizio di Bergamo, Antonio Adelasio, i beni di Gavarno; a Lorenzo Zanchi e Pietro Bertani, i terreni di Desenzano e Comenduno. Il 20 marzo 1801 Pier Girolamo Zanchi vende a Luigi Briolini per 62500 lire l’ex convento e il possesso della Ripa. La famiglia Briolini userà il convento per insediarvi una filanda.

La Cooperativa Sociale La Fenice Onlus acquista il Convento nel settembre 2007. Oggi ospita la sede dell’Associazione Diaforà, uno spazio per l’ospitalità, La Ripa Boutique Hotel, e uno per la ristorazione, Nasturzio, una sala convegni e alcuni uffici. Lo spazio all’aperto è composto da un giardino ornato da piacevoli betulle, favorevole alla pausa meditativa e alla socialità.

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Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

 

 

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Santuari della fede, Santuari di cultura https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuari-della-fede-santuari-cultura/ Wed, 09 Aug 2017 10:35:53 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=23428/ Il legame tra uomo e fede sta alle origini di qualsiasi insediamento, un legame che ha segnato in modo particolarmente significativo i luoghi in cui viviamo. Dal profilo di ogni città e paese si innalzano talvolta maestosi, a volta discreti, ma pur sempre solenni campanili, punti di riferimento, oggi come un tempo, quando il suono delle loro campane richiamava i contadini dalle campagne all’imbrunire o quando scandisce ogni momento della vita civile e religiosa.

Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

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Chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-santo-stefano-protomartire/ Fri, 24 Jun 2016 07:07:07 +0000 http://www2.valseriana.eu/?post_type=arte&p=9268 La Chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire di Villa di Serio venne insignita del titolo di prepositurale il 21 ottobre 1764, giorno della sua consacrazione per mano del patriarca di Venezia Marcantonio Bragadin.

Costruita nell’arco di 5 anni per volontà del parroco Don Giuseppe Grada e della popolazione che contribuì generosamente, la chiesa ingloba una porzione della vecchia parrocchiale del XV secolo, entro un perimetro in cui, con il sobrio campanile quattrocentesco, si trova la chiesetta di S. Lorenzo, camposanto fino ai primi anni dell’Ottocento.
Poco distante, la chiesa di S. Bernardino (1505) in cui sono conservati alcuni affreschi con la storia di S. Rocco, provenienti dalla vecchia chiesa parrocchiale quattrocentesca.
La prepositurale, ampliata nel 1928, conserva pregevoli opere d’arte tra cui tele del Salmeggia, del Moroni e del Cavagna, affreschi del Ferrari e del Quaglio.

 

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Chiesa di San Francesco – Oltressenda https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-francesco-oltressenda/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:24 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-francesco-oltressenda/ Lungo la strada che dalla frazione Valzurio porta alla conca del Möschel si incontra la frazione Spinelli. All’inizio della piccola contrada si trova la chiesetta dedicata a San Francesco d’Assisi.

Non si conosce la data della costruzione ma la si fa risalire ai primi decenni del 1500. è una costruzione molto semplice, di forma ret-tangolare con un retro a piccola sacrestia. Domina l’altarino in muratura un bel quadro di ottima fattura, risalente al 1634, che rappresenta la Vergine con il Bambino, le fanno corona ai piedi i Sant’Antonio Abate, San Fran-cesco d’Assisi, Santa Margherita, San Carlo Borromeo e San Defendente. Si dice firmato sul retro da un certo Piombiolus Pictor Crem – sis 1634.

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Chiesa prepositurale di San Michele – Leffe https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-prepositurale-di-san-michele-leffe/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:30 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-prepositurale-di-san-michele-leffe/ Situata nel centro storico, ha un’origine antichissima,  le prime notizie scritte sono datate 1263, quando vennero redatti gli statuti comunali. In quei tempi la chiesa, che condivideva già il ruolo di parrocchiale, ricopriva una grande importanza anche nella vita sociale, dal momento che nella propria piazza si svolgeva il consiglio comunale. Fu demolita una prima volta nel 1597, con i lavori di ricostruzione che durarono fino al 1609, quando venne inaugurata con una struttura quattro volte più grande, con tre navate rivolte ad occidente. Nel 1718 venne nuovamente demolita per far spazio all’edificio tutt’ora esistente, progettato da Francesco Muttoni. Si presenta con una navata unica, con la volta affrescata da medaglioni raffiguranti episodi della vita di san Michele, opera di Giovanni Brighenti. Ai lati della navata sono ricavate numerose cappellette dove sono presenti diverse opere pittoriche e  scultoree tra cui il simulacro ligneo della venerata Madonna Addolorata opera di Andrea Fantoni.

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Chiesa di San Martino – Leffe https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-martino-leffe/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:30 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-martino-leffe/ Le prime notizie scritte riguardanti la chiesa di S.Martino risalgono al 1336. La chiesa è preceduta da un ampio sagrato in pavé che si sviluppa dal fronte al fianco sinistro della chiesa. La facciata della chiesa si presenta liscia e semplice dotata di un’alta zoccolatura in ceppo locale su cui posa una muratura in pietra a spacco, ed è conclusa da un pronunciato sporto di gronda a due spioventi. Al centro vi è un portale in arenaria decorato di due mezze colonne con relativo basamento e capitelli, che reggono una trabeazione completa di timpano spezzato. Attraverso l’ingresso principale si perviene al vano della chiesa che si presenta ad una sola navata suddivisa da lesene in cinque campate. Tra le lesene sui due lati della chiesa sono ricavate cinque cappelle laterali per parte con vetrate semicircolari che danno luce alla chiesa. La parete di fondo della chiesa è occupata dall’arco trionfale del presbiterio. Chiuso da due tratti di balaustra con gradinata di tre gradini limitata solo alla parte centrale il presbiterio è a pianta rettangolare seguito dal coro anch’esso con pianta rettangolare ma con asse perpendicolare al primo.

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Chiesa Arcipresbiterale Plebana – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-arcipresbiterale-plebana-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:29 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-arcipresbiterale-plebana-casnigo/ La storia della chiesa Arcipresbiterale Plebana di Casnigo, dedicata a San Giovanni Battista è antica. Fu fondata nel 1100 come chiesa madre della Valgandino, ed elevata al titolo arcipresbiterale nel 1460. All’interno della chiesa si possono ammirare tele dei principali pittori bergamaschi tra il Cinquecento e il Settecento e dipinti di scuola veneziana del Cinquecento e Seicento, nonché pregevoli opere di scultura dal XV al XX secolo. Uno degli elementi di maggiore interesse presente nella struttura è la sacrestia: gli armadi in noce e radica che occupano interamente le quattro pareti della sacrestia, sono opera di Ignazio Hillipront (1673-1748), scultore nativo del Tirolo. Si compone di quattro armadi ad intagli con scolpite quaranta teste di angeli e cinquantotto statue di santi e figure simboliche. Nell’armadio che serve per la vestizione dei sacerdoti, vi è una nicchia con uno splendido crocifisso fra due angeli cariatide, pregiata opera di inizio Settecento attribuita ad Andrea Fantoni (1659-1734).

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Santuario della Madonna d’Erbia – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-d-erbia-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:29 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-d-erbia-casnigo/ La comunità di Casnigo si riconosce da alcuni secoli nella devozione alla Vergine Maria, apparsa in località Erbia, dove i casnighesi le hanno costruito e dedicato un santuario. Esisteva, nel 1550 circa, dipinta sul muro di una stalla, un’antica immagine di Maria nell’atto di nutrire al suo seno il Bambino Gesù ed i montanari che lavoravano e transitavano sul posto, rapiti dall’amabilità che traspariva dal suo volto, presero a pregarla ed invocarla, vedendosi esauditi nei propri bisogni. Si sparse allora la voce che fosse un’immagine miracolosa, e come succede in tali casi, vi fu un accorrere di gente numeroso e continuo. Solo verso la fine del Settecento o sul principio dell’Ottocento si eresse una piccola chiesetta, benedetta nel 1813, incorporandovi il muro del fienile riportante la venerata immagine, che fu così sottratta alle intemperie e convenientemente difesa. Nel santuario è conservata, esposta in una teca in vetro, l’ultima talare indossata dal Santo Papa Giovanni Paolo II: questa reliquia di un così importante Papa è diventata oggi meta di pellegrinaggi.

Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

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Santuario Beata Vergine del Buon Consiglio e Chiesa di s. Maria Nascente https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-beata-vergine-del-buon-consiglio-chiesa-s-maria-nascente/ Fri, 24 Jun 2016 07:41:34 +0000 http://www2.valseriana.eu/?post_type=arte&p=9269 Il Santuario Beata Vergine del Buon Consiglio e Chiesa di s. Maria Nascente di Villa di Serio, tuttora meta di numerosi devoti, venne costruito nei primissimi anni del Novecento sul prolungamento della chiesa quattrocentesca dedicata a Santa Maria Nascente, nei secoli passati assai più nota come chiesa della “Madonna dei Campi”. La chiesa quattrocentesca, a sua volta costruita a ridosso di un più antico sacello ritenuto di epoca anteriore al XIII secolo, conserva un’interessante serie di affreschi popolari che raccontano la storia e la fede dei secoli passati.

Dopo il difficile tempo seguito alle requisizioni napoleoniche, la chiesa  rifiorì più di prima con la nuova devozione alla Madonna sotto il titolo di Vergine del Buon Consiglio. Tanto fu l’afflusso di pellegrini per tutto il secolo XIX che fu necessario costruire un nuovo santuario, consacrato nel 1904, mantenendo però integra l’antica, preziosa chiesa dedicata alla “Madonna dei Campi”.

Ricco di storia e di arte, questo luogo di spiritualità raccoglie fedeli, che amano sia il culto di Maria, ma anche l’arte religiosa. Per questa particolarità, merita una riflessione e una visita durante tutto l’anno.

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Chiesetta della Madonna della Neve – Oltressenda https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-della-madonna-della-neve-oltressenda/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:24 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-della-madonna-della-neve-oltressenda/ Piccola chiesa costruita in fianco alla strada che conduce alla contrada del Dosso. La facciata è decorata da una porta centrale affiancata da due finestre tutte con contorno di vivo sagomato con cornice di coronamento.

Attraverso l’ingresso principale si perviene al vano della chiesa che si presenta ad una navata con tre campate, di cui la terza costituisce il presbiterio. Lesene appena pronunciate poggianti su zoccolatura in marmo grigio di Camerata, dividono le tre campate e sostengono il cornicione poco sporgente al di sopra del quale s’imposta l’involto a curva semiovoidale a tre centri.

Il pavimento è in marmette di graniglia nella navata; il presbiterio è in rilievo di un gradino rispetto all’aula e presenta un altare addossato alla parete di fondo, tutto in marmo di Abazia con specchiature in marmo di Camerata.

Il tabernacolo è in marmo bianco di Camerata e nell’ancona si trova la tela della Madonna. Due aperture di porta ai lati dell’altare mettono nella piccola sacrestia che si pre-senta con pavimentazione in marmette di graniglia, pareti intonacate a civile e soffitto con volta a crociera.

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Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire – Oltressenda https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-margherita-vergine-e-martire-oltressenda/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:24 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-margherita-vergine-e-martire-oltressenda/ La chiesa è circondata da un portico sviluppato su due lati, con eleganti colonnette poggianti sul muretto con copertura in pietra locale. L’interno è una breve aula a volta con presbiterio a pianta ottagonale. L’ancona in stucco racchiude la pala raffigurante la Vergine con il Bambino e ai lati Santa Margherita e Sant’Antonio Abate. Di rilievo due statue lignee, San Rocco e San Sebastiano, di scuola fantoniana. L’altare maggiore in stile neo classico è di fattura recente, verso al metà del secolo scorso. L’altare dei morti, in legno, porta la pala di Bartolomeo Litterini (1719). Il vero gioiello della chiesa è l’altare della Madonna del Rosario, opera dei Fantoni in marmo policromo con angeli adoranti, le statue di San Domenico e di Santa Caterina da Siena e un medaglione al paliotto raffigurante la fuga in Egitto. Nella nicchia al centro c’è la statua in legno della Vergine del Rosario, pure fantoniana. Sopra il portale settecentesco d’ingresso c’è l’organo fabbricato dalla ditta Perolini da Villa d’Ogna nel 1839.

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Chiesa dei Santi Sette Fratelli Martiri e Chiesa di Santa Lucia – Ranica https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-dei-santi-sette-fratelli-martiri-e-chiesa-di-santa-lucia-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:19 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-dei-santi-sette-fratelli-martiri-e-chiesa-di-santa-lucia-ranica/ La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Sette Fratelli Martiri e a loro madre Santa Felicita, è stata edificata sul luogo della precedente chiesa, risalente al 1524, della quale rimane soltanto parte del campanile restaurato nel 1934. I lavori di costruzione della nuova chiesa iniziarono nel 1783 su progetto dell’ architetto Giacomo Caniana (1750-1790) – nipote del più noto Giovan Battista – e furono portati a termine nel 1801 dall’architetto ranichese Simone Elia ( – allievo di Leopoldo Pollak – che apportò modifiche al progetto iniziale. All’ interno sono custodite opere di grande valore, tra cui le decorazioni con storie, figure e allegorie sacre realizzate dal milanese Francesco Comerio (1747-1827). Preziosi i dipinti presenti nella chiesa fra cui due opere di Giovanbattista Moroni (1524 circa- 1578) il “Battesimo di Cristo” – un polittico a 5 scomparti – e il “Cristo crocifisso con santi”. Tra le altre opere all’interno della Chiesa troviamo di Gian Paolo Cavagna (1556 -1627) la “Deposizione” già patrimonio dell’antica Chiesa , di Francesco Coghetti (1802 – 1876) il “Martirio dei sette fratelli martiri” e di Carlo Ceresa (1609 – 1679) la “Madonna in coro additata da San Giovanni”.
La chiesa di Santa Lucia sorge adiacente alla chiesa parrocchiale e ne condivide il sagrato. L’appartenenza di questa piccola chiesa al vecchio cimitero, offre la spiegazione della presenza all’interno di affreschi con riferimenti alla morte. La sua facciata è caratterizzata da un ampio portale d’ingresso in bronzo realizzato dall’ artista Piero Cattaneo (1929 – 2003) e contornato in pietra di Sarnico con alta trabeazione e finestra semicircolare appoggiata immediatamente sopra.

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Chiesa di San Benedetto in Abbazia – Albino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-benedetto-in-abbazia-albino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:19 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-benedetto-in-abbazia-albino/ La chiesa di San Benedetto è di fondazione benedettina, essendo stata promossa dal vescovo Gregorio, anch’egli monaco, nell’aprile 1136. La primitiva costruzione si presentava sobria e priva di decorazioni  scultoree; la pianta originaria si suppone sia stata a navata unica con copertura lignea, intersecata dal transetto su cui s’innestavano le tre absidi. Nel 1542 vennero apportate modifiche alla chiesa; in particolare fu realizzata una nuova cappella, intitolata al Santissimo Redentore. La Chiesa, a partire dal 1843, fu soggetta ad interventi di ampliamento con l’aggiunta delle due navate suddivise in tre campate; l’attuale facciata deriva dalle modificazioni apportate al principio del XX secolo.

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Chiesa parrocchiale di San Giuliano Martire – Albino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-giuliano-martire-albino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:19 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-giuliano-martire-albino/ La chiesa parrocchiale dedicata a San Giuliano Martire ha origini anteriori all’anno mille. Quella attuale è stata innalzata tra il 1807 e il 1816, su disegno dell’architetto Simone Elia, in stile neoclassico e consacrata nel 1835.  Numerose e di indubbio valore sono le opere custodite all’interno, tra le quali spiccano dipinti di Giovan Battista Moroni (Cristo in Croce con i santi Bernardino da Siena e Antonio da Padova, Trinità), Enea Salmeggia (Annunciazione nella cappella del confessionale), Gian Paolo Cavagna (Vergine con Bambino e i santi Rocco, Sebastiano e Cristoforo sull’altare dedicato ai tre santi; Vergine con Bambino, San Giovannino con i santi Marco, Carlo Borromeo e Pietro sull’altare di S. Marco), Francesco Zucco (Madonna in gloria e i santi Lorenzo e Gottardo nella cappella del confessionale), Giambettino Cignaroli (Madonna con Bambino e con i santi Albino e Giuliano al centro dell’abside del presbiterio), del Padovanino (San Francesco d’Assisi in preghiera nell’altare di San Francesco), Gian Giacomo Barbello (Miracolo di S. Antonio da Padova nella sagrestia) e dei pittori locali Carnelli, Ceroni e Pezzotta. Di recente scoperta nella sagrestie un ciclo di affreschi della bottega Marinoni.

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Santuario Madonna del Frassino – Oneta https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-madonna-del-frassino-oneta/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:17 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-madonna-del-frassino-oneta/ Nel corso della sua lunga storia, il santuario si è arricchito di opere d’arte significative: affreschi, quadri, sculture e arredi che colpiscono per l’alto livello qualitativo, frutto del talento raffinato di tanti artigiani che hanno dato un grande contributo per il decoro del santuario. Primo fra tutti Gerolamo da Santa Croce, con il meraviglioso polittico sopra l’altare maggiore del 1524; Antonio Cifrondi, con la pala d’altare di destra del 1720 circa; Grazioso Fantoni, con i due splendidi angeli adoranti in marmo bianco di Carrara del 1760; Giovanni Brighenti, con i quattro affreschi sulla navata centrale del 1830 circa, ed altri artisti meno noti o ignoti, ma che hanno dato lustro al santuario.

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Monastero e chiesa di S. Anna – Albino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/monastero-e-chiesa-di-s-anna-albino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:19 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/monastero-e-chiesa-di-s-anna-albino/ La chiesa viene edificata intorno alla metà del Cinquecento a servizio del monastero carmelitano femminile. Ampliata a partire dal 1742, su progetto dell’arch. Giovan Battista Caniana, fu completata verso il 1790. Esternamente si presenta a pianta quadrata con al centro una luminosa cupola decorata da un ciclo pittorico a tempera di Filippo Comerio. La chiesa contiene un coro di notevole interesse con 37 stalli intarsiati.
Adiacente al complesso monastico, nel Cinquecento, è attestata l’abitazione del pittore Giovan Battista Moroni. Fondatrice del monastero di S. Anna fu Lucrezia Agliardi da Vertova della quale il pittore Moroni realizzò un ritratto oggi nelle collezioni del Metropolitan Museum di new York.

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Santuario della Beata Vergine del Miracolo – Albino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-beata-vergine-del-miracolo-albino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:20 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-beata-vergine-del-miracolo-albino/ L’antico Santuario della Beata Vergine del Miracolo, edificato nel XV secolo su una precedente abitazione privata, è conosciuto anche con il nome di “Santuario della Madonna della Gamba”. Dotato di un elegante campanile, all’interno del Santuario si possono ammirare le opere d’arte degli artisti Salmeggia, Ceresa, Cappella, Raggi e una cripta che custodisce un prezioso gruppo ligneo dei Fantoni.
Il 9 ottobre ricorre la festa del Santuario, durante la quale viene organizzata una fiera nelle vie adiacenti l’edificio.

Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

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Chiesa di San Bernardo da Mentone – Oltressenda https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardo-da-mentone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:23 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardo-da-mentone/ Nella parrocchiale troviamo opere di scuola fantoniana: l’altare maggiore in legno dorato e scolpito con statuette, fregi e colonnette tortili ed il coro con particolari cariatidi di faccia umana. La tribuna è a tempietto tripartito a due ordini con intagli, statuette, colonnette tortili, testine d’angeli e festoni di fiori e frutta, sormontato da un fastigio intagliato che regge la slanciata statuetta del cri-sto risorto. La parte superiore, l’effettiva tribuna, è at-tribuita a Gian Giuseppe Piccini. Oltre all’altare maggiore troviamo anche l’altare del Rosario e l’altare di Sant’Antonio (detto dei morti). Quello del Rosario conserva una tavola raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista e Francesco di Francesco Rizzo di Santa Croce. La pala dell’altare dei morti raffigura Sant’Antonio da Padova rapito in estasi dall’apparizione del bambino Gasù. L’organo, del 1809, è opera della ditta Perolini di Villa d’Ogna. Nel restauro delle facciate sono emerse tracce di affreschi cinquecenteschi. All’interno possiamo trovare una croce in legno realizzata dal Manzù.

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Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova – Peia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-sant-antonio-da-padova-peia/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:30 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-sant-antonio-da-padova-peia/ Edificata a partire dal 1427, quando ancora Peia era contrada di Gandino, la chiesa conosce una lunga evoluzione nel corso del tempo fino a raggiungere l’aspetto attuale con gli interventi di primo Novecento: una profusione di stucchi e dorature, integrati con gli affreschi del Cavalleri raffiguranti i Miracoli di Sant’Antionio da Padova, le danno quell’aspetto di solenne magnificenza che la contraddistingue. Dopo che la parrocchia di Peia acquisisce l’indipendenza da quella di Gandino (1561), la chiesa si arricchisce di molti dipinti di notevole qualità, tra i quali spiccano la Trinità e santi di Giovan Paolo Cavagna (primo quarto del XVII secolo), la Pietà Francesco Zucco (1624), la Crocifissione di Gian Giacomo Pandolfi (1612), la Madonna del Rosario di Giambettino CIgnaroli (1729) e l’Estasi di Sant’Antonio da Padova di Ponziano Loverini (1921).

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Chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-croce-e-sant-alessandro-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:43 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-croce-e-sant-alessandro-gandino/ Il variegato impianto urbano di Gandino presenta, tra le altre peculiarità, una notevole presenza di edifici sacri che costellano la pianta del borgo e circondando il maggiore di essi: la Basilica dell’Assunta. Tali chiese sono dette, secondo il gergo canonico, sussidiarie e furono erette in varie epoche comprese tra il XV e gli inizi del XX secolo. Certamente una così numerosa presenza di edifici ecclesiastici testimonia un’atavica fede ma anche il desiderio di ciascuna contrada, dei relativi nobili e soprattutto delle varie confraternite che si susseguono nella storia gandinese di riconoscersi, oltre che nella chiesa madre, in una chiesa più piccola e, per così dire, personalizzata che potesse competere con le altre per bellezza e ricchezza.
Nascono così, tra le più importanti, la chiesa di San Giuseppe e quella del Suffragio, quella di San Pietro e quella conventuale di San Carlo e San Mauro anche se certamente la più grande e bella di queste chiese è quella di Santa Croce e Sant’Alessandro.
La chiesa fu consacrata da Polidoro Foscari, vescovo di Bergamo, nel 1446 ed è l’edificio di culto più antico a Gandino dopo la Basilica. L’ampia e luminosa facciata recentemente restaurata presenta un alto portico biastilo con archi sovrastati da tre finestre a loro volta intercalate con quattro lesene che nascendo con testine d’angelo si raccordano al cornicione che continua lungo la facciata laterale lungo via Dante. L’impianto interno è ancora quattrocentesco anche se la chiesa fu pesantemente ridecorata in epoca settecentesca e presenta oggi una notevole unità decorativa che ben si inserisce nei principali dettami del gusto barocco.
Sopra la porta d’ingresso è ubicato, secondo un modello ricorrente in tutte le chiese sussidiarie, l’oratorio ad uso della confraternita del Carmelo che ha sede proprio nella chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro. Oltre all’altare maggiore e ai due altari laterali dedicati l’uno a San Luigi Gonzaga, l’altro a San Nicola da Bari, la chiesa conserva la cappella con lo splendido altare della Madonna del Carmelo realizzato dai Fantoni di Rovetta nel 1735. Al Centro dell’altare ligneo è la statua della Madonna opera di Cesare Zonca attorniata da angeli e cherubini. In posizione laterale, inginocchiate verso la Vergine sono la statua di San Simone Stock e Santa Teresa d’Avila entrambi santi carmelitani. L’altare non manca di stupire per l’ardimentosa impostazione e presenta ampie porzioni di intaglio dorato che culminano con la radiosa stella posta sul fastigio della corona. La cappella del Carmine, che ospita tele di Francesco Palazzo e Pietro Gualdi fu affrescata da Giulio Quaglio mentre le medaglie dell’ampia navata della chiesa furono affidate a Bernardo Luca Sanz. Le medaglie della volta del coro furono invece rifatte da Luigi Morgari.
Il registro decorativo inferiore della chiesa segue il modello delle chiese- quadrerie venete ed è letteralmente ricoperto da grandi teleri ad olio inframezzati con lesene e stucchi. I dipinti più importanti sono opera del veronese Paolo Zimengoli. Altre decorazioni e stucchi sono opera del piemontese Morgari e del luganese Giovan Maria Sciolli.
Ubicata in posizione laterale alla chiesa sorge un seconda aula restaurata nel 1925 ma che risale a tempi assai antichi probabilmente ai primi anni del XIV secolo e denominata “Oratorio dei Disciplini” dall’uso liturgico che l’antica confraternita faceva di questo spazio in tempi remoti. La decorazione murale neo – gotica opera del pittore gandinese Michele Frana oltre a conferire un aspetto particolarmente sobrio alla cappella riproduce anche alcuni affreschi oggi conservati al museo.
Al centro è l’altare ligneo che ospita una interessante crocefissione secentesca di sapore nordico. Accanto si può ammirare un bel pendant di due dipinti di ignoto settecentesco che raffigurano rispettivamente l’incontro di Gesù con la samaritana al pozzo e il battesimo di Gesù.
La grande sacrestia ospita ancora oggi le numerose e pregiate dotazioni della chiesa che spaziano dai tessuti ai ricami, agli argenti, agli intagli e che ne fanno la più ricca di tutte le chiese sussidiarie gandinesi.

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Chiesa di San Gottardo a Cirano – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-gottardo-a-cirano-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:42 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-gottardo-a-cirano-gandino/ A monte dell’abitato di Gandino, compresa nella frazione di Cirano che è parrocchia autonoma dal 1969, si trova la cinquecentesca chiesa dei santi Gottardo e Bartolomeo Apostolo. Qui si venera, con annuale festa fra fine luglio e inzio agosto, la B.V. della Sanità. Il piccolo campanile ospita un concerto di 9 campane in Do 4 (concerto da 8 con la 7a minore, nota Sib 4). La campana maggiore è antica, fusa nel 1650 (non è indicato il fonditore). La 2a e la 3a (Re4 e Mi4) sono della ditta Barigozzi (MI) – 1954. Nel 1987 il concerto è stato portato a 5 campane (aggiungendo la 4a e la 5a, Fa4 e Sol4) e nel 1991 sono state aggiunte le 3 piccole e il semitono.

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Chiesa di San Giuseppe – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giuseppe-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:42 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giuseppe-gandino/ La chiesa dedicata a san Giuseppe, collocata lungo l’antica via Mirandola, è fra le più antiche esistenti in parrocchia: risale infatti al XVI secolo.  Vi ha sede la Confraternita di San Giuseppe, che coordina ogni anno alla prima domenica di settembre i festeggiamenti in onore di S.Francesco da Paola. Molto probabilmente il culto del santo è stato diffuso a Gandino nel 1740-41 dai frati Minimi, che in quel periodo risiedevano in una chiesa ed in un convento a Bergamo. La Confraternita di San Giuseppe è di antichissima istituzione, dato che gli archivi ne confermano l’esistenza a partire dal 1516, quando erano addirittura un centinaio i membri attivi. L’erezione canonica della Confraternita è datata 1596 e nel 1798 fu soppressa dal governo napoleonico, che ne incamerò tutti i beni. Fu riattivata nel 1867 ed a oggi segue con particolare cura i vari lavori di manutenzione e restauro relativi alla Chiesa di San Giuseppe.

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Basilica di Santa Maria Assunta – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/basilica-di-santa-maria-assunta-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:41 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/basilica-di-santa-maria-assunta-gandino/ La grande piazza Emancipazione è il cuore della comunità poiché non solo è il luogo dove, davanti alla cittadinanza convocata “more solito” e cioè “ad tolam batu-tam et ad campanas sonatas” venne firmato l’atto di emancipazione dalla servi-tù feudale (1233), ma anche perché è il centro della vita religiosa ed artistica. Su questa piazza sorge la splendida basilica, si affaccia il museo di arte sacra, la casa parrocchiale e palazzi storici.
La Basilica di Santa Maria Assunta è uno dei monumenti più interessanti e origi-nali della terra di Bergamo. Si tratta di un organismo che ha subito profonde tra-sformazioni nel tempo; esso sorge sull’antica chiesa del duecento, riedificata nel 1421 e successivamente ampliata nel 1469 fino a definirsi come nuova e origina-lissima opera architettonica, dove gli stili si fondono in una unità compositiva. La trasformazione radicale dell’edificio antico, che in parte si fonde con il nuovo, ini-zia nel 1623 e termina nel 1640 con la costruzione della stupefacente cupola cen-trale alla chiesa e che si appoggia lateralmente sui murature d’ambito e sui quat-tro poderosi pilastri polilobati realizzati con pietra locale. Si tratta di una soluzio-ne a pianta combinata dove il segno longitudinale e trasversale trovano una sinte-si felice.
Gli elementi architettonici di maggiore rilievo sono: la grande cupola ottagonale, scavata da otto arconi, affrescata con architetture illusionistiche dal veneziano Lambranzi nel 1681; la maestosità degli altari per i quali furono utilizzati marmi selezionati e preziosi; le casse dei due organi che decorano le pareti laterali del presbiterio; le splendide balaustre di bronzo del 1590. Sono numerose le opere d’arte custodite in questa chiesa decorata non solo da pittori di area veneta e lom-barda ma anche da artisti mitteleuropei. Qui è conservato il più importante ciclo pittorico a carattere religioso del Ceruti costituito da 40 tele ed affreschi. Ma vi so-no opere importanti di pittori quali il Cantarini, il Dandini, il Mango, il Barbello, Balestra, lo Zimengoli e opere scultoree del Fantoni, del Caniana, del Marengo, dello Schmidel .
L’esterno è un gioco di volumi finiti con ceppo locale scabro ed evidenziati nella loro forma geometrica da lesene e bordi di pietra bianca. Su tutto domina il gran-de tiburio lombardo e l’alto campanile esagonale con cupola a cipolla.
Bellissimo il portale principale disegnato da Domenico Rossi nel 1712 e i portali laterali incorniciati dal grande arco del protiro.

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Santuario della Madonnina – Colere https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonnina-colere/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:41 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonnina-colere/ Il santuario della Madonnina, situato fuori dal centro abitato in località Dezzo di Scalve, è stato edificato nel XVII secolo su una preesistente santella, dove si narra che il 2 luglio 1654 un vecchio pastore malato, proveniente da Borno, ebbe la visione della Madonna, che lo guarì da sbocchi di sangue.
In occasione dell’anniversario dell’apparizione, (2 luglio) si tiene ogni anno una grande festa. La giurisdizione è della parrocchia di Colere ma tutti gli scalvini nutrono enorme devozione.
Il santuario fu distrutto nel 1923 dal “Disastro del Gleno” e venne riedificato, sullo stesso luogo, alcuni anni dopo.
Luogo di culto già in epoca preistorica.

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Chiesa di Santa Maria Nascente – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-nascente-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:43 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-nascente-gandino/ Il nome “del Suffagio” con cui tutti i gandinesi ricordano questa chiesa è legato alla presenza dell’altare dei morti e al culto dell’Addolorata, ma in verità la chiesa (che si trova in fondo al sagrato della Basilica) è dedicata a S.Maria Nascente.
Ogni anno a settembre viene esposto il simulacro di Maria Bambina, una particolare statua realizzata in cera d’api e per questo soggetta ad una particolare cura nel corso dell’anno. Il simulacro probabilmente non apparteneva alla chiesa del Suffragio, ma proviene dalla dotazione dell’antico Orfanotrofio. La chiesa accoglie anche un altro simulacro mariano, quello dell’Addolorata, in un intreccio liturgico che sottolinea i vari momenti della vita di Maria. Le celebrazioni, con processione solenne e canto dello Stabat Mater si tiene alla terza domenica di settembre.

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Convento francescano di San Bernardino – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/convento-francescano-di-san-bernardino-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:43 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/convento-francescano-di-san-bernardino-gandino/ Il convento, che sorge in località Ruviali (ad Ruviales) e che oggi ospita la Casa di Riposo, venne costruito nell’ultimo trentennio del secolo XV per i frati minori osservanti della Regola di San Francesco. Grazie alle generose donazioni di privati e al non meno generoso legato del condottiero Bartolomeo Colleoni, capitano generale della Repubblica di Venezia, che nel suo ultimo testamento (27 ottobre 1475) lasciò in favore dell’erigendo convento la somma di 200 lire imperiali, i lavori — già iniziati nella primavera del 1473 — poterono procedere regolarmente. Nel 1478 vennero ultimati il dormitorio e il chiostro, e nel 1481 l’annessa chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie e a San Bernardino, che sarà solennemente consacrata il 17 maggio 1489 da mons. Leone vescovo di Scizia.
Per il completamento della sala capitolare bisognerà attendere fino all’anno 1501, quando, ormai terminate le opere murarie, furono eseguiti i begli affreschi monocromi già attribuiti ai pittori Bernardino e Antonio Marinoni, figli di Giovanni da Desenzano.
Il convento sorge su un’altura detta ad Ruviales, prossima alla cinta delle mura di Gandino. Il complesso, di notevoli dimensioni e dalla chiara organizzazione planimetrica, è costituito da un grande chiostro con arcate a sesto acuto sul quale si affacciano corpi edilizi a varia destinazione funzionale, che costituiscono l’organismo articolato di ogni convento. La fronte longitudinale della grande chiesa in stile gotico francescano chiudeva verso Nord il chiostro.
Dopo la soppressione decretata dalla Repubblica Cisalpina, le nuove esigenze imposero trasformazioni dell’organismo architettonico e, lentamente, alcune parti di esso vennero abbandonate; è il caso della chiesa di Santa Maria delle Grazie e di San Bernardino spogliata delle sue opere migliori (La Deposizione eseguita da Gian Battista Moroni nel 1566, ora alla Pinacoteca Carrara di Bergamo, e L’ Assunzione della Vergine con Santi di Enea Salmeggia, opera che si trova nella chiesa di S. Alessandro della Croce a Bergamo). Prima della demolizione di questo edificio sacro, avvenuta nel 1963, si provvide allo stacco di alcuni affreschi custoditi ora nel museo della Basilica di Gandino. Dalla demolizione furono salvati: il chiostro, decorato con una interessante meridiana e con affreschi cinquecenteschi e secenteschi recentemente restaurati, il corpo edilizio a due piani che delimita ad Est il chiostro e la splendida sala capitolare posta al piano primo, addossata all’antico presbiterio.
La sala, che si apre su un ampio loggiato finito con arcatelle a tutto sesto, propone una pianta quadrata ed una volta ad ombrello. Ciò che la rende unica è la decorazione a tempera delle lunette. Sono ritratte in monocromo verde figure a mezzo busto di santi e personaggi francescani, opera del 1501 attribuita alla bottega del Marinoni. La decorazione della volta è essenziale e propone una semplice greca a segnare le costolature dell’ombrello; in ogni spicchio è proposto il monogramma dell’Euca-ristia, attributo di Bernardino da Siena, nei colori verde e giallo ocra.
L’unica finestra che illumina la sala capitolare dà sul chiostro e presenta una pronunciata strombatura decorata. Sulla parete Nord, che delimitava il presbiterio e che fa da muro alla sala capitolare, sono ancora visibili, seppure ormai in forma di larva, gli affreschi antichi e le nicchie trilobate che venivano utilizzate per custodire l’arredo liturgico.

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Convento-Museo delle Suore Orsoline – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/convento-museo-delle-suore-orsoline-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:44 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/convento-museo-delle-suore-orsoline-gandino/ “Celebrare vuol dire avere un passato che rivive nel presente per animare di speranza il futuro”. Con queste parole le Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata di Gandino annunciavano nel dicembre 2008 le celebrazioni per il 150° anniversario del riconoscimento dell’Istituto. Ad un anno di distanza l’auspicio ha trovato compimento in un’ importante realizzazione: un Museo Antologico ospitato nel Convento di Gandino, inaugurato domenica 3 gennaio 2010.
Nelle ampie sale collocate sopra la portineria di via Castello sono ricostruiti due secoli di storia dell’Istituto delle Orsoline, fondato a Gandino il 3 dicembre 1818 da Don Francesco Della Madonna. Il 19 luglio 1858 il Vescovo di Bergamo mons. Pietro Luigi Speranza emise di decreto di approvazione canonica della “Congregazione di Orsoline sotto la protezione della Beata Vergine Maria concepita senza macchia originale” nominando Superiora madre Maria Bona Rovelli. Il Vescovo Speranza si recò a Gandino il successivo 26 luglio per la professione religiosa di diciannove Orsoline, tre delle quali già presenti alla fondazione nel 1818.
Le Orsoline oggi hanno la propria Casa Generalizia a Bergamo in via Masone e sono presenti in ogni parte del mondo: Brasile, Argentina, Polonia, Kenya, Eritrea ed Etiopia. Nell’ambito delle celebrazioni giubilari le Orsoline di Gandino hanno promosso nel 2008, insieme alla Comunità Montana Val Seriana, l’edizione di un libro dedicato al contributo delle suore all’emancipazione femminile in Val Seriana.
Particolarmente suggestivo il contesto delle Cantine del Convento, ora visitabili e recuperate. Si tratta di un dedalo per certi versi ancora sconosciuto, che occupa una porzione significativa della struttura conventuale, quasi paritaria a quella di superficie. Un tempo in queste sale si conservavano le derrate alimentari del Convento e addirittura veniva pigiata l’uva e prodotto il vino.

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Chiesa della Crocetta – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-crocetta-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:48 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-crocetta-gromo/ La Chiesa della Crocetta fu costruita a Gromo in occasione del colera del 1856, è di modeste dimensioni ed è dedicata alla B.V. Addolorata.

Ad accogliere il visitatore è un piccolo porticato di costruzione recente con due archi con in mezzo una colonna in pietra con capitello. Affreschi del ‘500 sono venuti alla luce nel corso di recenti restauri.
Sulla parete di fondo si nota un piccolo affresco dedicato alla Madonna Addolorata.

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Chiesa di San Gregorio Magno – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-gregorio-magno-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:48 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-gregorio-magno-gromo/ La piccola Chiesa di San Gregorio Magno a Gromo, ora di proprietà comunale, è una costruzione che risale al 1335 e nasce, probabilmente, come oratorio privato dell’attiguo Castello Ginami.

Nel 1550 veniva utilizzata dalla comunità civile di Gromo come luogo per “far parlamento”. Venne completamente ristrutturata a fine ‘800 conservando il bel portale in pietra serena di fattura cinquecentesca.

Nella pala dell’altare maggiore è esposta la tela del 1621 di Enea Salmeggia, detto il Talpino, con la Madonna con Bambino tra i Santi Gregorio e Carlo Borromeo sovrastanti una visione dell’antico abitato di Gromo così come era nel 1600.

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Ex Convento di Fino del Monte https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/ex-convento-di-fino-del-monte/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:48 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/ex-convento-di-fino-del-monte/ Sorge nel centro storico, si sviluppa lungo il perimetro del cortile, con il caratteristico chiostro degli antichi conventi. Sui due lati dei cortile si affaccia il porticato con arcate in mattoni e colonne in Sarnico il cui grazioso capitello riporta tipici ornamenti del ‘400. Al piano superiore vi è il loggiato che ripete in scala ridotta il motivo precedente. La struttura originaria è, tuttora, ben visibile anche se superfetazioni edilizie ne hanno rovinato l’armonia.
Al cortile si accede mediante un bel portale in pietra di gusto romanico, con architrave sostenute da mensole sagomate. Sopra l’architrave vi è uno sfondato con arco a sesto acuto delimitato da un contorno di pietra sopra il quale vi è dipinto un affresco dei ‘400.
Ne è stato restaurato un primo lotto nel 2012. L’edificio si presenta ora come un armonico connubio tra antico e moderno e ospita numerosi eventi turistico-culturali.

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Chiesa S. Salvatore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-s-salvatore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:48 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-s-salvatore/ Edificata nella seconda metà del secolo XV viene rimaneggiata e portata all’attuale aspetto nel secolo XVII. Durante il secolo XVI viene adibita ad oratorio del convento delle suore francescane dell’ordine di Santa Chiara. L’ingresso è molto simile a quello del convento attiguo in ceppo rustico con architrave sostenuto da due capitelli sagomati. Nello sfondato sopra il portale si trova la sinopia di autore ignoto di un affresco cinquecentesco che rappresenta la Trasfigurazione. L’interno si presenta a pianta rettangolare, il soffitto a volta ribassato con due affreschi ottocenteschi eseguiti molto probabilmente da Pietro Brighenti di Clusone. L’altare è in legno scolpito e dorato in stile barocco eseguito in ambito culturale bergamasco e porta inciso l’anno 1675. Dietro l’altare troviamo una trasfigurazione di Enea Salmeggia (1621). Alle pareti possiamo ammirare due pannelli preparati da Romolo Paganelli. L’ultimo restauro risale al 1983. La chiesa è di proprietà del Consorzio Opera Pia della Misericordia dei Nobili da Fin.

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Chiesa parrocchiale dedicata a S. Andrea Apostolo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-dedicata-a-s-andrea-apostolo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:47 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-dedicata-a-s-andrea-apostolo/ Imponente edificio in stile neorinascimentale la cui costruzione è iniziata nel 1903 a ridosso dell’antica chiesa (abbattuta nel 1957 per far spazio alla strada provinciale) di cui rimangono tre affreschi del ‘400.
Inaugurata nel 1911 è stata successivamente integrata del campanile (1957) e ristrutturata (1972) e nel 2011.
Custodisce numerose opere d’arte: statue, altari, un Crocifisso ligneo dei Fantoni, dipinti su tela come una Risurrezione tra due santi ( sec. XVII), una Deposizione di Carlo Ceresa (1650) e quattro affreschi del sec. XVIII staccati dalle pareti prima della demolizione dellaa vecchia chiesa, Cristo risorto. Olio su tela attribuito alla sucola di L. Lotto.
Fra tutte le opere spicca la pala dell’altare maggiore del Moroni (1577), una delle sue migliori opere di soggetto sacro che ritrae la Madonna, Gesù e il santo patrono, Andrea e san Pietro.

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Chiesa di Sant’Andrea – Cazzano https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-andrea-cazzano/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:45 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-andrea-cazzano/ La chiesa parrocchiale in onore di Sant’Andrea a Cazzano è del XVIII secolo. La torre campanaria è stata finemente restaurata nel 2010. A partire dall’Anno 1000 la chiesa fu ingrandita e abbellita anche grazie ai Conti Greppi (il cui palazzo gentilizio dei Conti Greppi emigrati poi a Milano è tuttora visibile in paese). Dono del Conte Giovan Battista Greppi è il dipinto di Sant’Andrea (pala d’altare) già attribuito al pittore Andrea Appiani. L’altare in marmo della Madonna del S. Rosario e i due Angeli della tribuna dell’altar maggiore sono opere pregiate di Andrea Fantoni.

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Chiesa di Santa Maria Assunta in Borgo – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-assunta-in-borgo-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:33 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-assunta-in-borgo-nembro/ La chiesa presenta resti databili, quelli più antichi, al V-VI secolo d.C. e una struttura più tarda medioevale.
Non si conosce bene il motivo della fondazione di questa chiesa. Importante fu la Confraternita di S. Maria, che la amministrava. Nel XVIII secolo fu utilizzata come parrocchia mentre era in costruzione l’attuale S. Martino. Con le soppressioni napoleoniche rischiava di diventare patrimonio del Demanio, ma l’allora arciprete Ronchetti, dopo una dura battaglia legale, riuscì a dimostrare che la chiesa era parte integrante della parrocchia. Durante la Prima Guerra Mondiale fu utilizzata da soldati feriti, dopodiché fu trascurata anche se, saltuariamente, era aperta per feste o per la preparazione alle Prime Comunioni. Dopo anni di abbandono, nel 2000 è stata restaurata e portata all’antico splendore, permettendo così di salvare un patrimonio ricco di storia che appartiene a tutti.

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Chiesa di San Sebastiano – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-sebastiano-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:33 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-sebastiano-nembro/ La chiesa di S. Sebastiano, dedicata anche a S. Maria della Misericordia, fu edificata dal Consorzio della Misericordia di S. Maria (MIA). La data è incerta. Era sicuramente esistente nel 1408 quando il notaio Obertino da Clusone, morendo, lasciava dei terreni alla MIA. In cambio, ogni giorno, doveva esservi celebrata una messa. La chiesa presenta affreschi dei secoli XIV e XV, un grandioso polittico su due livelli con dieci tavole della fine del XV secolo di Gian Giacomo Gavazzi da Poscante e due tavole dei Santi patroni opera della bottega dei Fratelli Marinoni di Desenzano al Serio. Vi è inoltre un piccolo organo ottavino portativo da sala del ‘600.

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Chiesa di San Faustino – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-faustino-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:33 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-faustino-nembro/ I primi documenti che parlano di questa chiesa risalgono al 1248. Sistemata più volte nel corso dei secoli, rimase a margine delle attività religiose del paese. Iniziò ad assumere un ruolo sempre più importante alla fine dell’Ottocento, per l’aumento della popolazione dovuto al vicino insediamento industriale della filatura Crespi. Nel 1965, con l’arrivo di don Giuseppe Adobati, la chiesa subì una radicale trasformazione su progetto dell’architetto Vito Sonzogni.
I santi Faustino e Giovita erano due fratelli bresciani che, durante le persecuzioni, si prodigarono per sostenere nella fede i cristiani. Catturati e torturati, furono infine decapitati nel 122 per ordine dell’imperatore Adriano. Sono patroni della città di Brescia.

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Chiesa Parrocchiale di San Martino – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-martino-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:33 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-martino-nembro/ La chiesa fu costruita a partire dall’aprile 1752. Aperta al culto nel 1777, la chiesa fu consacrata il 16 maggio 1790 dal Vescovo Giampaolo Dolfin e dedicata a S. Martino Vescovo. Fu realizzata dall’architetto Luca Lucchini. Il campanile fu innalzato nel 1806, mentre la facciata, composta da due cornicioni orizzontali e suddivisa in tre ordini, fu completata nel 1821. Ha una pianta a croce greca con due maestose cupole di cui una elissoidale. All’interno presenta numerose opere d’arte e statue di santi.

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Chiesa di San Giovanni XXIII – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giovanni-xxiii-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:32 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giovanni-xxiii-nembro/ Nel 1989 il parroco Don Cesare Gervasoni incarica l’architetto Remo Invernizzi del progetto per una nuova chiesa. Per l’occasione nasce il Comitato chiesa nuova formato da gavarnesi che sosterranno e seguiranno il progredire dei lavori. La costruzione ha inizio nel 1991 ed è aperta al culto, in occasioni particolari, dal 1995.
Il 29 ottobre 2000 il vescovo Mons. Roberto Amadei la consacra e la dedica al Beato Giovanni XXIII. L’edificio è posto in prossimità della collina e si apre sulla piazzetta denominata Pacem in Terris. La struttura è disegnata secondo i dettami post-conciliari e assume la forma di una grande e accogliente tenda con un’unica verticalità nel campanile. Le pareti esterne sono rivestite di pietra chiara. L’ingresso è preceduto da un semplice portico, al di sopra una finestra a losanghe forma una grande croce.

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Chiesa di Sant’Urbano – Peia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-urbano-peia/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:32 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-urbano-peia/ La chiesa, nata con dedicazione al SS. Salvatore, è oggi nota con la devozione a S. Urbano dopo che nel 1622, dopo una ricostruzione dell’edificio, giungono qui le reliquie di S. Urbano papa, ottavo pontefice. Piccolo edificio affascinante nella sua semplice aula unica che accentra lo spazio, la chiesa accoglie all’altar maggiore una pregevolissima pala d’altare con la raffigurazione del Salvatore tra santi (fine XVI – inizi XVII sec.), di grande impatto cromatico.

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Chiesa di San Rocco – Peia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco-peia/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:31 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco-peia/ Edificato nella prima metà del XVII secolo, l’oratorio nasce con dedicazione a Santa Liberata, acquisendo poi anche una codedicazione al santo protettore contro la peste S. Rocco, e conosce numerosi rimaneggiamenti nel corso del tempo. Piccolo edificio dal valore squisitamente devozionale, la chiesa si trova in un affascinante collocazione al limitare del bosco, affacciata su un declivio e circondata dagli alberi: questo aspetto agreste la rende luogo ricco di fascino, dove natura e devozione si intrecciano. Curiosa la porta laterale logorata a causa dei tagliaboschi che qui affilavano i propri falcetti, o la piccola apertura ricavata sotto la finestra in facciata per la raccolta delle offerte. Era una delle mete principali delle rogazioni (processioni campestri) che si svolgevano a maggio per propiziare la benedizione sui campi e sulle semine.

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Chiesa di Sant’Antonio Abate – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-abate-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:34 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-abate-nembro/ La chiesa, costruita a partire dal 1450, fu consacrata il 15 luglio 1478 da Giacomo, vescovo di Lodi. Nel frattempo, il 17 dicembre 1458, Lonno divenne parrocchia autonoma con decreto del vescovo Ludovico Donato. L’edificio subì una radicale trasformazione tra il 1734 e il 1754, infine fu aggiunta una nuova campata nel 1899. La chiesa così rinnovata venne nuovamente consacrata dal vescovo Gaetano Camillo Guindani il 16 settembre 1900. Sant’Antonio Abate nacque in Egitto, sulle rive del medio Nilo. All’età di vent’anni, sentito il richiamo evangelico, vendette tutti i suoi beni e il ricavato lo diede ai poveri. Poi decise di ritirarsi in rifugi di penitenza: dapprima una celletta, poi un’antica tomba e infine il deserto sulle rive del mar Rosso. Il suo esempio suscitò uno dei più vasti movimenti dei primi secoli cristiani: egli fu l’Abate, cioè il padre, degli Eremiti che dopo la metà del III secolo, in numero sempre maggiore, fuggivano il mondo per ritirarsi nel deserto.
Nel medioevo divenne uno dei santi più popolari.

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Chiesa della Santissima Trinità di Trevasco – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-santissima-trinita-di-trevasco-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:34 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-santissima-trinita-di-trevasco-nembro/ Trevasco è la denominazione con la quale viene oggi indicata la località dove sorge la chiesa della SS. Trinità.
Nel 1584 hanno avuto inizio i lavori per la sua costruzione. L’interno è molto semplice: un unico vano nel quale, superati due gradini, si apre il presbiterio. L’altare è decorato con intarsi a fiori e disegni arabescati, così come la balaustra. La parte superiore e il tabernacolo sono dorati. Dietro, sulla parete, in una grande cornice dorata, c’è un dipinto che raffigura La Trinità con i SS. Rocco e Bernardo. L’opera, in passato assegnata a Palma il giovane, è stata verosimilmente realizzata da un pittore bergamasco degli inizi del ‘600, fortemente influenzato dalla pittura veneta, ma legato anche alla cultura cremonese.

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Centro di Spiritualità e Cultura https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/centro-di-spiritualita-e-cultura-geltrude-comensoli-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:36 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/centro-di-spiritualita-e-cultura-geltrude-comensoli-ranica/ La denominazione originaria della casa era “Villa Gamba”, dal nome dell’antico proprietario, Giuseppe Gamba, borghese colto e raffinato, patriota risorgimentale. La villa era composta da circa cinquanta vani, molti dei quali decorati. Il soffitto del salone principale era affrescato con decorazioni floreali ad opera del pittore Galvani. Diverse le sale “a tema”, tra cui spiccava la sala della Rivoluzione Francese. La proprietà comprendeva un magnifico parco, all’interno del quale c’era un giardino all’italiana, su modello dei giardini delle ville fiorentine.
Passata all’Istituto delle Suore Sacramentine verso la fine degli anni ’50, la villa divenne casa di spiritualità per le Suore della congregazione e fu internamente ristrutturata. Negli ultimi anni è andata incontro ad un’ulteriore riorganizzazione ed ha avuto un ampliamento. Il suo nome ora è Centro di Spiritualità e Cultura “Geltrude Comensoli”, dal nome della Santa Fondatrice delle Sacramentine. É aperta a religiosi e laici. L’edificio ha mantenuto sulla facciata esterna il suo assetto originario. Anche l’ampio parco ha conservato il suo splendore. Sul versante interno si è creato un cortile circondato da un porticato a volte, quasi un chiostro, per favorire un clima di silenzio e di riflessione a coloro che intendono trascorre giorni di preghiera o di riposo. La cappella delle celebrazioni ospita un pregevole mosaico dell’artista P. Marko Rupnik, Gesuita. Anche l’annessa cappellina dell’adorazione è frontalmente rivestita di un mosaico del medesimo artista.
Il Centro organizza: corsi di esercizi spirituali aperti a tutti, religiosi e laici; giornate di ritiro e di deserto; corsi di formazione umana e convegni culturali. Accoglie persone singole e gruppi organizzati che vogliano condividere la finalità della casa. Un ulteriore servizio viene offerto a coloro che intendono pernottare e fare la prima colazione al Centro, oppure avvalersi della modalità di mezza pensione.

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Chiesetta di San Rocco al Colle e Chiesetta di S. Dionisio – Ranica https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-di-san-rocco-al-colle-e-chiesetta-di-s-dionisio-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:35 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-di-san-rocco-al-colle-e-chiesetta-di-s-dionisio-ranica/ Al sec. XVI risalgono le prime notizie della chiesetta di San Rocco al Colle, in origine una semplice cappelletta chiusa da un cancello ligneo, come risulta dalla relazione della visita pastorale di San Carlo Borromeo, poi ampliata all’inizio del sec. XVII, quando assunse l’aspetto attuale di chiesetta rustica. In località Viandasso, si trova la chiesetta di S. Dionisio, la cui costruzione avvenne presumibilmente dopo la visita apostolica di San Carlo (1575), ma anteriormente al sec. XVIII.

In località Chignola sorgeva la più antica chiesa di Ranica, dedicata alla Madonna Addolorata, di cui è rimasta solo l’architettura esterna. La chiesa era annessa ad un Convento (la cui esistenza è attestata già dal 1334), che fu prima dei Monaci Benedettini Cluniacensi e quindi nel 1489 passò ai Frati Serviti che vi abitarono fino al 1660, quando il Convento fu soppresso dal governo veneto. Tra il sec. XVIII e XX, l’edificio venne ristrutturato e trasformato in villa residenziale.

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Chiesa Parrocchiale S.S. Cristoforo e Vincenzo – Pradalunga https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-s-s-cristoforo-e-vincenzo-pradalunga/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:35 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-s-s-cristoforo-e-vincenzo-pradalunga/ La Parrocchia di Pradalunga viene eretta staccandosi da quella di Nembro nel XV sec. Viene consacrata ai Ss. Cristoforo e Vincenzo dal Vescovo Guindani nel 1885. L’attuale chiesa, edificata sulla precedente chiesa quattrocentesca, è progettata da Caniana nel 1734: il Caniana, “praeclaro architetto” di Romano di Lombardia, ha progettato numerose chiese bergamasche e progettista di opere da intarsio. La facciata non subisce alterazioni da un successivo prolungamento nel 1898, quando l’arch. Muzio (sua è anche la facciata della basilica di Alzano L.do) riprogetta le attuali facciata e gradinata.
La facciata è a tre ordini sovrapposti con ripiegamento convesso delle ali, grande finestra circolare e statue.
La torre campanaria cinquecentesca, spostata nell’attuale posizione nel ‘700, è stata rialzata di 8 metri nel 1865, contestualmente al rifacimento dell’abside, arricchita di stucchi e di ori. Non è da escludere che una parte dei pietroni del campanile provenga dalla valle dei Prigionieri, appena sopra l’abitato di Pradalunga dove esisteva una miniera di pietre da muro e da opera
All’esterno della chiesa, su uno spigolo della torre, è visibile la pietra su cui è scolpito il monogramma di S. Bernardino “IHS” con la H sormontata dalla croce e la data “Marzo 1521”, pietra documento che presumibilmente apparteneva alla chiesa demolita.
La chiesa offre notevoli pezzi artistici: una tavola di S. Cristoforo del ‘500, la pala del crocifisso di Cossali del 1602, affreschi di Loverini, A. Maironi ed Emilio Nembrini. Celebre è lo stendardo eucaristico di G.B. Moroni del 1578.
G.B. Moroni, pittore di origine albinese del XVI sec. e importante ritrattista di fama nazionale, ha raffigurato sul fronte dello stendardo S. Cristoforo e, sul retro, il trionfo eucaristico. S. Cristoforo, martirizzato nel 250d.C.. L’organo è dei Serassi.
Notevoli sono gli altari del Ss. Rosario e Crocifisso del 1766.
Il vuoto che in diversi punti si avverte all’interno, sotto il pavimento, è dovuto alla presenza delle fosse comuni, utilizzate fino agli inizi del’800 per la sepoltura dei cadaveri.

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Chiesa Parrocchiale S. Lucia Vergine e Martire – Pradalunga https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-s-lucia-vergine-e-martire-pradalunga/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:35 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-s-lucia-vergine-e-martire-pradalunga/ Nel 1923 si insedia ufficialmente il nuovo parroco don Luigi Minelli.
Il parroco stesso sceglie dove erigere l’edificio sacro e riceve da ogni famiglia la sottoscrizione mensile dell’offerta destinata a sostenere la spesa.
Si inizia con la preparazione del materiale da costruzione e la prestazione gratuita ed entusiastica della popolazione, ragazze comprese: si trattava di trasportare dal Serio al cantiere, mediante una catena umana, l’enorme quantità di borlanti di fiume per il consolidamento delle fondazioni.
Viene incaricato per il progetto l’ing. Dante Fornoni di Bergamo.
La prima pietra verrà posata nel 1931.
Dopo aver ultimato le fondamenta, la costruzione della chiesa viene affidata ad un impresa edile sempre con materiale preparato dalla popolazione. Nel 1933 viene terminata anche la copertura della volta, affrescata nel 1934:
La Chiesa è consacrata il 3 ottobre 1936 dal vescovo Adriano Bergareggi che la dedicò a Santa Lucia vergine e martire e sigillò nell’altare maggiore le reliquie dei santi Fermo, Rustico, Eurosia e Luigi Gonzaga. L’anno seguente viene abolita l’antica chiesetta di san Fermo e il titolo viene trasferito alla vecchia parrocchiale.
L’imponente edificio progettato dal Fornoni è rivestito da pietra albina locale con prevalenza di conci squadrati alla perfezione. La facciata ha un singolare profilo a salienti curvilinei; l’interno è un’unica aula coperta da un’ampia tazza più un profondo presbiterio; la finta incrostazione marmorea è della ditta Pietro Monzio Compagnoni.
Dalla vecchia parrocchiale provengono gli altari del Rosario e dei Defunti (1768), splendidi esemplari del barocchetto locale con medaglia al paliotto e colonne di marmi pregiati, e dipinti vari tra cui le tavolette dei misteri del rosario di Enea Salmeggia (m 1626), la tela delle sante Lucia, Maddalena e Apollonia dello stesso (la figura di Lucia fu in epoca recente sconciamente deturpata da un drappo nero verdastro, sovra dipinto a coprile le mammelle), e la delicata Madonna del Rosario di Francesco Cappella detto Dagiù (m. 1784).
La tela nell’altare dei defunti rappresenta la trinità con san Francesco di Sales, santa Carmelitana e anime purganti.
Il campanile fu completato nel 1956 dalla ditta Brozzoni sempre su disegno del Fornoni.
L’organo è un Bossi del 1773 (Carlo Bossi di Borgo Canale è capostipite della famosa dinastia di organari bergamaschi.
La disputa di Gesù nel tempio fra i dottori e l’Annunciazione a Maria sono le prime due opere della carriera di Emilio Nembrini (nato a Pradalunga nel 1912); gli altri affreschi sono stati dipinti dai fratelli Muzio Compagnoni di Albano S. Alessandro mentre la glorificazione di santa Lucia al centro della volta principale è opera di Pietro Servalli.
Nel 1965 il Nembrini eseguirà anche i 14 affreschi della via Crucis.
Le volte e gli affreschi sono stati restaurati nel 2014.

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Santuario della Madonna dello Zuccarello https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-dello-zuccarello/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:34 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-dello-zuccarello-nembro/ La tradizione fa risalire la fondazione del Santuario della Madonna dello Zuccarello all’8 dicembre 1374 per volontà del nobile Bernardo Vitalba, che sul colle aveva il suo castello.

Per secoli la chiesa rimase di proprietà della famiglia Vitalba e solo nel 1847 fu trasferita alla Fabbriceria della Parrocchia di Nembro. Lungo la mulattiera che sale alla chiesa della Madonna dello Zuccarello vi sono le tribuline dei Misteri del Rosario, documentate nel 1738, ma probabilmente erette nella metà del ‘600.

La festa patronale, particolarmente frequentata dai nembresi, ricorre l’8 agosto.

Del castello è rimasto ben poco: solo le tracce dell’antico fossato e all’interno una parte del muro, posto a fianco della scala per salire alla cantoria.

#sanctuary #madonnadellozuccarello #trees #pit #Nembro #Bergamo #italy

Un post condiviso da Beatrice (@beatemarca) in data:

In origine fu costruita una semplice cappella addossata alle pareti dell’antica dimora. Un primo ampliamento fu effettuato nel ‘500; l’ultimo nei primi decenni del ‘900. Nel 2004 si è concluso il restauro del complesso che sorge intorno al Santuario della Madonna dello Zuccarello.

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Santuario della Madonna delle Grazie – Peia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-delle-grazie-peia/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:31 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-delle-grazie-peia/ Fondata, secondo la tradizione, tra il 1576 e il 1580 durante la cosiddetta Peste di S. Carlo, la chiesa nasce probabilmente come piccola santella dedicata alla Madonna delle Grazie. Nel 1630, nel corso della peste del Manzoni, la primitiva tribulina viene trasformata in chiesetta. Già oggetto di grande devozione, l’attenzione dei peiesi per questo luogo crebbe con l’epidemia di colera del 1836: Nel 1926 Pietro Servalli dipinge il grande affresco con il voto della comunità di Peia per questo contagio. Un piccolo matroneo sopra il porticato d’entrata custodisce alcuni ex voto del XX secolo. All’altar maggiore si trova una Madonna con Bambino di Lorenzo Calegari, datata al 1585: oggetto di grande devozione, questa tele venne dotata nel 1970 di due preziose corone dorate. Il 5 agosto una suggestiva processione all’imbrunire raggiunge il Santuario, a rinnovare la ferma devozione dei peiesi verso questo luogo.

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Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta – Ardesio https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-santa-maria-assunta-ardesio/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:05 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-santa-maria-assunta-ardesio/ La prima notizia della presenza di una chiesa in Valcanale risale al 25 agosto 1546 quando il vescovo di Bergamo Vittore Soranzo compie la visita pastorale. Tuttavia l’inizio della fondazione della parrocchia di Valcanale è del 1604 e termina con il 4 dicembre 1609 quando il vescovo Milani la separa dalla cura della parrocchia d’Ardesio. L’attuale edificio ha linee artistiche proprie del ‘700. Fino alla seconda metà dell’800 l’ingresso principale era considerato quello laterale sulla destra; oggi svolge tale funzione quello sul fondo. La nuova chiesa di Santa Maria Assunta di Valcanale, alla quale si era interessato nel 1714 Andrea Fantoni, fu costruita dall’anno 1732 all’anno 1738, sopra la preesistente cappella già descritta dalla visita pastorale di San Carlo Borromeo (10 settembre 1575). Tale chiesa fu poi consacrata solo in tempi recenti: 7 luglio 1923 per mano del vescovo Luigi Maria Marelli. Di notevole valore è l’ancona che raccoglie i 15 misteri del rosario e che fa da cornice alla nicchia in cui è conservata la statua della madonna del Rosario. L’altare maggiore è della scuola fantoniana e risale al 1726. Un particolare interessante sono le due grandi e moderne copie dello Sposalizio della Vergine e della Deposizione di Gesù di Raffaello Sanzio acquistate a Firenze nel 1942. Con l’ultimo restauro conclusosi nel 2005 sono state appese alle pareti le 14 stazioni della via Cruci realizzate da Trento Longaretti. La singolare bellezza dei 14 dipinti è data, come ha sottolineato l’artista stesso, dalla ricerca che egli ha fatto sul volto del Cristo” a volte semplicemente dolente, a volte drammaticamente contratto per il dolore insostenibile”.

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Chiesa del Paradiso – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-del-paradiso-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:02 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-del-paradiso-clusone/ Costruita nel XVI secolo, come estensione di un quattrocentesco monastero, la chiesa del Paradiso deve il suo odierno aspetto a diversi interventi strutturali e decorativi tra Settecento e Novecento. Secondo la tradizione, la sua prima costruzione fu realizzata con pietre derivanti dalla distruzione di fortilizi ghibellini e guelfi, che nel corso del XV secolo erano molto diffusi sull’altopiano clusonese. L’edificio cinquecentesco venne eretto attorno al precedente affresco della “Pietà”, particolare, miracolosa e devotissima rappresentazione del dolore mariano. Tra gli elementi artistici di maggior nota al suo interno, vanno menzionati sicuramente il novecentesco Altare della Visitazione, opera di Virginio Muzio con la ripresa di elementi fantoniani, gli altari laterali (dell’Addolorata, del Crocefisso, di s. Lucia, di s. Giuseppe e della Concezione) e i numerosi dipinti dei pittori clusonesi come Domenico Carpinoni, Antonio Cifrondi, Giovan Battista Brighenti e Giovanni Trussardi Volpi.

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Basilica di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/basilica-di-santa-maria-assunta-e-san-giovanni-battista-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:01 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/basilica-di-santa-maria-assunta-e-san-giovanni-battista-clusone/ La Chiesa Arcipresbiteriale venne edificata sul finire del Seicento, tra il 1688 e il 1698, su progetto dell’illustre architetto Quadrio, precedentemente impegnato nella Fabbrica del Duomo di Milano. Solennemente consacrata solamente nel 1711, venne insignita del titolo di basilica Minore nel 1961 dal bergamasco Papa Giovanni XXIII. Esternamente si erge la maestosa torre campanaria, innalzata per oltre 66 metri tra il 1613 e il 1621. L’interno della Basilica è uno scrigno di tesori, in cui ogni elemento decorativo si inserisce alla perfezione nell’insieme barocco; altari marmorei, stucchi dorati, suntuosi paramenti sacri e tele dei più importanti artisti della tradizione lombardo – veneta e clusonese si uniscono a formare un unico di rara bellezza e complessità. Il presbiterio è occupato dal prezioso altare maggiore, disegnato da Andrea Fantoni ed eseguito dalla bottega bresciana dei Corbarelli, è sovrastato dalla pala d’altare di Sebastiano Ricci e dedicato all’Assunzione di Maria.

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Chiesa San Bernardino – Cerete https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-san-bernardino-cerete/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:01 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-san-bernardino-cerete/ San Bernardo in Cerete Basso è una Piccola chiesa posta in frazione Piazza Alta, detta anche Castello dei Pagani. La facciata è dotata di portale in pietra con cappello che reca al di sopra della sua sommità , un rosone in pietra di Sarnico. In alto vi si legge la data 1619.
La pala dell’altare raffigura San Bernardo da Mentone e da Chiaravalle, fiancheggiato dai santi Vincenzo e Defendente; in cielo la Vergine e il Bambino, di autore ignoto (500 – 600)
L’edificio ha origine probabilmente da un piccolo Oratorio dedicato al santo costruito qui, in località Piazza. Di quest’ultimo si hanno le prime notizie nel 1575, quando il Cardinal Carlo Borromeo, visitandolo, “decreta” di farlo chiudere con cancelli di legno e di togliere entro tre giorni l’altare (attuale presbiterio).
Nasce cosi l’attuale chiesa, poiché i fedeli decidono di erigere, al posto delle palizzate di legno, vere pareti murarie e un tetto a due falde. La chiesetta purtroppo versa attualmente in condizioni di degrado.

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Chiesa del S.to Nome di Maria e di S.Rocco – Cerete https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-del-s-to-nome-di-maria-e-di-s-rocco-cerete/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:01 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-del-s-to-nome-di-maria-e-di-s-rocco-cerete/ La chiesa di S. Rocco in Cerete basso, situata all’ingresso ovest del centro abitato, ha origini tardo medioevali, anche se le prime notizie relative ad essa risalgono al 1575. In antichità pare fosse non più di una piccola santella con l’immagine della Natività di N.S. Dal 1600 al 1700 subisce vari ampliamenti compresa l’aggiunta del campanile che risale al 1693. Nell’ultimo decennio del 1700 ha inizio il restauro con l’ ampliamento alle dimensioni e forme attuali. Nel 1829 dopo il completamento dei lavori di restauro ,cambierà di nuovo denominazione in “Pubblico Oratorio S. Nome di Maria”.
Da segnalare sono i lavori di scavo eseguiti nel 1998 nelle adiacenze della Chiesa, nel corso dei quali fu rinvenuta una necropoli con una serie di tombe di epoca altomedioevale. Dopo il recupero attuato dalla “Sorgente”,, associazione Onlus, è diventata a buon diritto uno dei due punti di lettura dell’Ecomuseo Val Borlezza, nonché sala conferenze ed area espositiva per l’intera comunità ceretese.

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Chiesa di Sant’Anna – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-anna-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:02 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-anna-clusone/ La disomogenea facciata racconta perfettamente i numerosi interventi costruttivi attorno alla chiesa che dà il nome al quartiere. Costruita nel 1487 a ridosso di un convento di terziarie francescane, di cui è ancora possibile ammirare la struttura originale nel chiostro retrostante. L’originale facciata esterna, recentemente recuperata, reca un’imponente figura di san Cristoforo, protettore dei viandanti e numerosi frammenti di affreschi cinquecenteschi. Similmente l’interno è riccamente decorato con affreschi parietali votivi, testimonianza della fede popolare.

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Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista – Ardesio https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-san-giovanni-battista-ardesio/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:05 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-san-giovanni-battista-ardesio/ Orientata verso ponente la chiesa parrocchiale presenta una facciata settecentesca molto lineare e semplice, ricondotta al suo stato iniziale proprio nel 1976, quando durante i lavori di restauro venne pulita da tutte le sovrastrutture che all’inizio del XX secolo vi erano state applicate. La facciata è suddivisa da quattro lesene che hanno basamento in finta pietra di Sarnico e sopra di esse corre regolare trabeazione. Nello scomparto centrale è collocato il cinquecentesco portale in pietra di Sarnico con monogramma IHS che fu già della vecchia parrocchiale demolita da valanga. Sopra il portale nel 1979 venne collocato il mosaico del Buon Pastore che ben si innesta nella facciata e la impreziosisce. L’interno si presenta ad unica navata di altezza molto limitata con volta a botte, sorretta da pilastri con lesene che hanno basamento rivestito in marmo grigio nuvolato di Ardesio, sopra cui corre il cornicione. La pianta comprende quattro campate che prendono luce da altrettante finestre a lunotti collocate sopra il cornicione e collegate alla volta mediante relativa strombatura. Dall’arco trionfale, mediante tre gradini e balaustre disposte a semitondo, si sale al presbiterio che si presenta a pianta rettangolare coperta da volta a botte con al centro cupoletta lucernario dalla quale scende luce sopra l’altare maggiore.

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Chiesa Parrocchiale di San Giorgio – Ardesio https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-giorgio-ardesio/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:05 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-giorgio-ardesio/ Risalendo da S. Pietro la strada che conduce al centro, si scorge sulla destra la casa parrocchiale del XV- XVI secolo. Davanti a questa si trova una fontana con un mascherone e decorazioni scolpite nel marmo di Ardesio. Poco oltre si può ammirare l’imponenza della Chiesa Parrocchiale: l’ingresso dal sagrato è ornato da due spalle poliscili che apparterrebbero alla prima pieve del 1176. Nel 1455,
il vescovo Baronzio favorì la costruzione di una nuova chiesa, che nel Seicento venne adornata di
affreschi e stucchi. La chiesa attuale con le ampie volte in tufo di Nasolino venne iniziata nel 1737 e terminata nella sua struttura essenziale un decennio dopo, nel 1747. Per tutto il resto del secolo la chiesa venne arricchita di artistiche cappelle, di preziosi quadri e di molteplici arredi e suppellettili. Il campanile, eretto nel 1487 in pietra locale, venne sopraelevato nel 1871 e completato da un bulbo in rame. S. Giorgio è il patrono di Ardesio e si festeggia il 23 aprile.

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Chiesa parrocchiale dedicata a Ognissanti – Rovetta https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-dedicata-a-ognissanti-rovetta/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:05 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-dedicata-a-ognissanti-rovetta/ La vecchia chiesa fu costruita nel 1409 e consacrata nel 1444. La chiesa nel corso dei secoli subì molte sostanziali modifiche; tra il 1659 ed il 1661 l’edificio venne rifatto totalmente in forme barocche, dal 1672 al 1696 venne eretto il campanile, realizzato in pietra locale su disegno di Andrea Fantoni, l’ultimo ampliamento venne eseguito nel 1913-1914 per opera dell’architetto Elia Fornoni: furono realizzati il transetto e la cupola.
L’allestimento interno è legato al nome dei Fantoni, intagliatori e scultori rovettesi, come l’Altare Maggiore, opera di Andrea Fantoni, si trova al centro del presbiterio. Sempre di Andrea Fantoni sono l’Altare della Mercede, realizzato nel 1725, ai cui piedi si trova la sua tomba, la Fonte Battesimale, l’Altare dei Morti del 1790, l’Altare della Madonna del Rosario datato 1780. Tra i dipinti spicca il quadro dell’Altare Maggiore di G.B.Tiepolo, realizzato nel 1734.

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Chiesa dei Disciplini – Rovetta https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-dei-disciplini-rovetta/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:04 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-dei-disciplini-rovetta/ La piccola chiesetta si trova in piazza Ferrari, a lato della più maestosa parrocchiale. E’ considerata l’edificio più antico del paese di Rovetta e il suo aspetto ricorda quello dell’abitazione di un borgo antico. La sua costruzione risale al XIII secolo ed inizialmente si presentava con una teoria di arcate dipinte; negli atti della visita del card. Carlo Borromeo del 1575 si legge che all’esterno era addossato un altare dedicato a San Cristoforo (probabilmente demolito per consentire la costruzione della cappella di S. Rocco verso il 1600, nello spazio ora libero tra la chiesetta e la parrocchiale.
Protetto da una cancellata nel presbiterio, è custodito il gruppo scultoreo del Compianto su Cristo morto, opera della bottega dei Fantoni . Il gruppo ligneo è opera di autore fantoniano e la datazione oscilla fra il 1699 e il 1711; inizialmente era conservato nell’oratorio dedicato a S. Rocco adiacente alla Cappella dei Disciplini e demolito nel 1959.

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Cappella SS. Trinità – Onore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/cappella-ss-trinita-onore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:04 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/cappella-ss-trinita-onore/ La cappella dedicata alla SS. Trinità era un tempo meta di rogazioni per il raccolto.
All’interno vi sono alcuni affreschi: sulla parete in fondo la SS. Trinità, a sinistra S. Pietro, un’iscrizione ricorda che la cappella fu fatta edificare nel 1689 da pietro e Vincenzo Fanzelli. A destra S. Vincenzo, una scritta rammenta che fu riedificata nel 1748 da Giovanni e Vincenzo Fanzelli. Sulla volta si trovano S. Giovanni a Pathmos e S. Nicola di Bari. All’interno vi sono anche due statue d’angelo.

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Santella della Madonna del Rosario – Onore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santella-della-madonna-del-rosario-onore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:04 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santella-della-madonna-del-rosario-onore-2/ La santella ha forma di edicoletta, con il fronte dipinto e all’interno una Madonna del Rosario col Bambino con Sant’Antonio di Padova (a sinistra) e San Pietro (a destra). Restaurata nel 1995 dal locale gruppo alpini e ridipinta da Bernardo Colotti

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Chiesa Parrocchiale Santa Maria Assunta – Onore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-santa-maria-assunta-onore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:04 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-santa-maria-assunta-onore/ La chiesa di Onore, come la vediamo ora, è stata costruita all’inizio del 1700 ( 1716/1721) su progetto di Andrea Fantoni. è stata sicuramente edificata su una chiesa precedente molto antica, una tradizione racconta che sia sorta sulle rovine di un tempio pagano.
Nel 1909 fu prolungata su progetto dell’architetto Elia Fornoni. La facciata è assai sobria: un elegante protiro ripara il recuperato portale in arenaria scolpita con l’effige dell’Assunta in bassorilievo.
L’interno è ricco di opere della bottega Fantoni: gli altari finemente intarsiati, l’altare maggiore è opera dello stesso Andrea Fantoni (1718-1722), le balaustre e le due statuette di Virtù.
Nella chiesa si possono ammirare anche diverse tele: la pala dell’Assunta (XVIII sec.) dell’altare maggiore è di Enrico Albrici, la pala con la Madonna con Bambino e Santi di Pase Pace (doc. 1594-1617), di Domenico Carpinoni la Madonna coi Santi Narno, Sebastiano e Rocco (1741), di Lattanzio Querena lo Sposalizio di Santa Caterina (XIX sec.).

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Cappella della Madonna dell’Acqua – Onore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/cappella-della-madonna-dellacqua-onore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:03 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santella-della-madonna-del-rosario-onore/ La Cappella venne inaugurata nell’estate 1980, con struttura in pietra e copertura in legno. All’interno si trova una scultura in legno della Madonna, realizzata in Val Gardena. Venne costruita, in seguito alla scoperta di un’importante vena d’acqua per approvvigionare il paese,  sul luogo dove era, ormai in disuso, la fontana con i lavatoi e gli abbeveratoi della contrada Danghelo.

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Chiesa di San Defendente – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-defendente-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:03 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-defendente-clusone/ La chiesetta è un particolare esempio di architettura votiva, in cui il rustico aspetto esterno nasconde un ambiente interno quasi interamente affrescato. Costruita nella seconda metà del Quattrocento, come la gran parte delle chiese minori clusonesi, era originariamente situata fuori dall’abitato, tanto da essere definita come chiesa campestre. Oltre al valore artistico, la chiesetta di san Defendente possiede un intrinseco valore religioso e spirituale, testimonia la sincera devozione della popolazione locale e la sua rappresentazione figurativa, in particolare relativamente ai santi Defendente e Rocco, protettore da carestie e pestilenze.

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Antico nucleo di Lantana ed il suo Santuario – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/antico-nucleo-di-lantana-ed-il-suo-santuario/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:57 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/antico-nucleo-di-lantana-ed-il-suo-santuario/ Considerate l’importanza e l’autonomia politica ed amministrativa che la comunità di Lantana aveva acquisito sin dal XIII secolo, è plausibile l’ipotesi che fin dalla prima età medievale qui fosse stato costruito un oratorio in origine dedicato a San Silvestro Papa. La sua immagine è infatti scolpita in pietra su una lastra che sovrasta la porta di ingresso e ritorna in uno dei due quadri del presbiterio. L’edificio fu rimaneggiato più volte nel corso dei secoli ed oggi lo vediamo come il risultato della “ricostruzione” del 1909.  La chiesa è più conosciuta, meta di visitatori e pellegrini, per la devozione alla Beata Vergine Maria, omaggio ai suoi ripetuti interventi miracolosi tramandati oralmente e documentati da una ricca raccolta di ex voto. All’interno sono conservati due affreschi, ora riportati su tela, del sec. XV: sulla parete destra il grande affresco della Madonna in trono con Bambino, Cristo Crocefisso, Sant’Antonio Abate; sull’altare l’immagine veneratissima della Beata Vergine in trono con il Bambino benedicente.

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Le due chiese della SS. Trinità a Dorga – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/le-due-chiese-della-ss-trinita/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:56 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/le-due-chiese-della-ss-trinita/ Al centro di Dorga, quasi accostate, sorgono le due chiese che caratterizzano la frazione: l’antica e la nuova parrocchiale. La nuova chiesa edificata su progetto dell’arch. Antonio Ignazio Faranda è stata consacrata nel 1973. Il suo presbiterio è dominato dalla grande statua in bronzo del Cristo Risorto opera dello scultore Stefano Locatelli mentre nell’aula si segnala la statua in legno della Vergine scolpita da Angelo Gritti. L’organo ottocentesco proviene dalla vecchia parrocchiale.
La chiesa vecchia, che viene aperta al pubblico solo in occasione di eventi culturali o di ricorrenze religiose, conserva due altari lignei dedicati alla Madonna del Rosario e a S. Antonio, le cui ancone furono eseguite nel XVII secolo dai Fantoni di Rovetta; così come l’altar maggiore, in marmo lavorato ad intarsio, completato nel 1743. Nella Sacrestia si conservano due piccoli frammenti d’affresco del XV secolo, raffiguranti S. Antonio Abate e San Bernardino, che risalgono probabilmente al primitivo oratorio.

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Chiesa parrocchiale di S. Alessandro Martire – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-s-alessandro-martire/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:56 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-s-alessandro-martire/ A testimonianza delle remote origini della chiesa di Castione in un documento del XIII secolo già si fa menzione della chiesa di S. Alessandro. Dell’originale edificio non resta più traccia se non nei resoconti delle visite apostoliche. La costruzione della chiesa attuale fu iniziata nel 1752 e conclusa nel 1756. Nel fastoso interno si segnala l’altare maggiore, uscito  dalla bottega dei Fantoni di Rovetta nel 1767, ricco di sculture e tarsie marmoree. Tra le sculture possiamo ammirare il grandioso apparato per organo e cantoria di Grazioso Fantoni datato 1684 e proveniente dalla vecchia parrocchiale. Fra i dipinti si segnala, ora posta dietro l’altar maggiore, la pala opera di Pietro Vecchia che rappresentava in origine il martirio di San Alessandro. Il recente restauro dava però conto dei decisi rimaneggiamenti ed assemblaggi anticamente apportati e ci restituiva l’originale dipinto con il martirio dei Santi Gervasio e Protasio. Il campanile in pietra locale fu terminato nel 1786 su disegno di Camillo Zigliani da Montisola.

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Chiesa di San Rocco – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:56 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco/ Castione, antico centro di origine preromana fa parte di un sistema di luoghi fortificati sorti  lungo la strada che collegava Clusone al Passo della Presolana.  Al centro dell’antico nucleo troviamo la chiesa di San Rocco, risalente al XVI secolo, che conserva all’interno diversi frammenti degli affreschi, ora portati su tela, che anticamente la decoravano.

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Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine a Bratto – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-della-nativita-di-maria-vergine/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:56 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-della-nativita-di-maria-vergine/ Edificata fra gli anni 1924/1936 su progetto dell’arch. Camillo Galizzi l’attuale chiesa parrocchiale sostituì la vecchia che risaliva al XVIII secolo. Da segnalare il bel portale laterale che porta incisa la data del 1752 e che proviene dalla chiesa abbattuta come gli angeli fantoniani del moderno altare maggiore. La grande crocifissione dell’abside fu affrescata nel 1937 da Gian Battista Galizzi. L’altare laterale dedicato alla Madonna conserva una preziosa tavola “bizantina” raffigurante la Vergine con il Bambino.

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Rusio e la chiesa di San Giacomo – Castione della Presolana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/rusio-e-la-chiesa-di-san-giacomo/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:57 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/rusio-e-la-chiesa-di-san-giacomo/ Rusio è un antico e suggestivo nucleo agricolo caratterizzato da vecchie case rurali unite fra loro, circondate da stretti vicoli in ciottolato e raccolte intorno alla chiesetta di San Giacomo. Ormai raro esempio di architettura contadina, conserva intatta l’antica struttura urbanistica richiamando alla memoria le caratteristiche contrade dei secoli scorsi. Al centro del nucleo troviamo la piccola chiesa consacrata a San Giacomo anch’essa antica quanto l’abitato sebbene sia stata restaurata e rimaneggiata nel corso degli anni. Qui è particolarmente venerata la Madonna Addolorata a cui viene dedicata una settimana di devozione ogni cinque anni. Di particolare interesse l’altare ligneo, dorato e policromo, opera della bottega dei Fantoni del XVII secolo, caratterizzato da due grandi angeli portaceri posti ai lati. La tradizione e gli studi di don Isaia Abati lo indentificano come l’altare maggiore della vecchia chiesa parrocchiale di Castione.

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Santuario della Natività di Maria a Novezio – Cerete https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-nativita-di-maria-a-novezio-cerete/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:00 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-nativita-di-maria-a-novezio-cerete/ Si trova nella frazione di Novezio, a ridosso della Valle di Trinale, sulla strada provinciale Cerete-Songavazzo.
Sulla facciata, nel 1973, è stato riprodotto in mosaico l’affresco della Natività che vi si trovava e che è andato in rovina. La navata, con la volta affrescata dal Brighenti nel 1883, ospita un solo altare, di marmo nero, con intarsi policromi, dei Fantoni. Nell’ancona trova posto una tela di Pietro Roncelli di Stezzano, datata 1593, che ha per soggetto «La Natività». Sulle pareti ai fianchi dell’altare, due tele del Cifrondi (1710). All’esterno sulla parete sud possiamo trovare tre affreschi di cui non si conoscono gli autori: S. Giorgio che uccide il drago, S. Antonio abate e una Madonna con Bambino in trono. Non è stato possibile accertare le origini del santuario e nemmeno i motivi che ne hanno determinato la costruzione. Nel 1857, un furioso incendio, devastandola la scoperchiò, lasciando a noi solo le pareti perimetrali e tutta la documentazione relativa alla chiesa andò persa .

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Chiesa S.S. Apostoli Filippo e Giacomo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-s-s-apostoli-filippo-e-giacomo/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:59 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-s-s-apostoli-filippo-e-giacomo/ Pone le sue fondamenta in località Castello nel 1711ed è consacrata nel 1736. Per mancanza di risorse viene deliberato che la nuova chiesa di Cerete Alto venga edificata riutilizzando i materiali della vecchia parrocchiale.
Particolarmente interessante è il porticato esterno e il panorama che abbraccia tutta la piana di Clusone.
La chiesa, la cui volta fu affrescata dal Brighenti di Clusone nel 1848, ha un’unica navata con cinque altari. L’altare maggiore, realizzato in marmo è opera tutta dei Fantoni.
La pala dell’altare maggiore raffigura «La Madonna col Bambino in gloria, i santi Giacomo e Filippo con S.Pietro Martire» è stata attribuita al Cifrondi.
Il dipinto sull’altare di S. Antonio (il primo a destra) rappresenta «La Madonna nell’atto di porgere il Bambino Gesù al santo Titolare»; è firmato e datato dall’autore stesso: Petrus Vecchia 1654.

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Chiesa di San Vincenzo Martire – Cerete https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/san-vincenzo-martire-cerete-basso/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:58 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/san-vincenzo-martire-cerete-basso/ Difficile dimostrare quando è sorta la chiesa di S. Vincenzo, data la scarsità di tracce. Si può comunque inquadrare la data della sua consacrazione in un lasso di tempo che va dal 1393 e la metà del 400. Alcuni documenti anteriori al Mille proverebbero addirittura che a quei tempi la chiesa di S.Vincenzo esisteva già sul fondovalle, proprio nel luogo dove si trova attualmente.
Da segnalare ,al suo interno , la prima cappella sulla sinistra , con altare e ancona di marmo grigio venato e la tela di Gian Antonio Guardi; rappresenta senza dubbio il punto di forza della chiesa stessa.
Da ricordare inoltre è il Cristo Grande , crocefisso della a scuola dei Fantoni .
Il presbiterio, di forma quasi quadrata e con volta a botte, poggia sopra una cripta risalente, pare, all’anno mille. Ma è proprio qui, sotto il presbiterio, nella cappella funeraria costruita in onore di Don Stefano Perinei ( rettore della chiesa dal 1575 al 1614), che si cela una storia quanto mai inusuale e misteriosa.
Dalle carte parrebbe che padre Perinei sia stato tumulato in questi spazi insieme al proprio nipote Padre Vinetti , morti entrambi in strane circostanze.

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Museo delle Orsoline – Gandino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-delle-orsoline-gandino/ Tue, 14 Jun 2016 13:19:58 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/museo-delle-orsoline-gandino/ Situato in pieno centro storico, all’interno del secentesco ex monastero benedettino di Gandino, il museo delle Orsoline offre al visitatore diversi itinerari culturali tra arte, architettura, fede e storia. Nelle prime sale sono ricostruiti due secoli di storia dell’Istituto delle Orsoline di Gandino con opere d’arte, oggetti di uso quotidiano e documenti. Una sezione è dedicata allo slancio missionario della congregazione con materiali provenienti da diversi paesi del mondo. Seguono uno spazio dedicato a opere di arte sacra di cui l’istituto è stato committente e custode nei secoli. Una piccola ma interessante pinacoteca raccoglie dipinti e opere scultoree dal XV al XX secolo con alcuni autentici capolavori tra cui spicca una rarissima Madonna della Misericordia di ambito bergamasco della fine del XV secolo. La visita prosegue nel grande chiostro interno per approdare alla sala ove sono conservate reliquie di numerosi santi. La barocca chiesa conventuale di San Carlo Borromeo e San Mauro chiude il percorso artistico con importanti testimonianze pittoriche. Il museo è accessibile ai diversamente abili ed è dotato di didascalie bilingue in italiano e inglese. La comunità delle Orsoline di Gandino vi accoglie con gioia e augura una buona visita.

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Cappella di Sant’Antonio Abate – Onore https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/cappella-di-sant-antonio-abate-onore/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:03 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/cappella-di-sant-antonio-abate-onore/ La cappella di sant’Antonio abate è sulla strada che porta in val di Varro e in val di Tede. Il Santo è il protettore degli animali e il giorno della sua festa, il 17 gennaio, qui si riunivano i fedeli provenienti anche dai paese limitrofi. La cappella è stata ricostruita nel 1984 e la tela dell’altare è opera di Paruta di Bergamo.

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Chiesa Parrocchiale di San Pietro – Parre https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-pietro-parre/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:12 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-pietro-parre/ Della parrocchiale si hanno già notizie in una pergamena datata 1202; dell’antico edificio si sono rinvenute recentemente tracce durante lavori di restauro. Della struttura cinquecentesca resta visibile solo una parte dell’attuale campanile; nel 1736 venne consacrata la “nuova” chiesa che subì alcune modifiche nel corso dell’800 e del ‘900. All’interno di particolare rilievo sono diverse opere del Fantoni, tra cui il coro ligneo e il magnifico altare maggiore. L’opera più importante della chiesa è la grande, magnifica pala cinquecentesca di Giovan Battista Moroni, raffigurante la Madonna col Bambino, i santi Pietro, Paolo e Giovanni. Nella chiesa si trovano altre pregevoli tele tra cui il Battesimo di Gesù di Enea Salmeggia detto il Talpino (1570-1626), una Crocifissione di Giovan Paolo Cavagna (1550-1627) e altre opere artistiche di scultura e intarsio.

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Chiesa di San Rocco – Parre https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco-parre/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:12 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-rocco-parre/ Nel centro di Parre sotto, uno dei nuclei originari del paese, si erge la chiesa o oratorio di S. Rocco, la cui origine risale alla fine del ‘400. Pare che la costruzione di questa chiesa sia stata iniziativa dei discendenti degli antichi feudatari di Parre, i Belliboni, provenienti da Casnigo, famiglia che non solo ha dato origine alla nobile famiglia dei Paar, ma che a Parre costituì per secoli una presenza assai autorevole. Di particolare rilevanza l’organo settecentesco probabilmente un Bossi del 1773, recentemente restaurato, oltre alla pala d’altare del Seicento che rappresenta la Madonna in gloria con Gesù Bambino, San Pietro, San Rocco e San Sebastiano e all’affresco cinquecentesco della Madonna delle Grazie.

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Chiesa di Sant’Antonio – Parre https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-parre/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:12 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-parre/ In splendida posizione nel mezzo dei prati dell’arioso Monte Alino si trova l’oratorio di S.Antonio da Padova, costruito per devozione dopo la peste del 1630. All’interno, sull’unico altare, è posta la pala che raffigura appunto Sant’Antonio da Padova. Si tratta però di una copia della preziosa pala originale, opera del pittore bergamasco Carlo Ceresa (1609-1679) che si può ammirare nella cappella di Lourdes annessa alla parrocchiale. Sulla parete di sinistra, di particolare rilievo perché ritrae un soggetto raro, c’è un quadro del Settecento di autore ignoto che raffigura il Beato Alberto da Villa d’Ogna morente, al quale una colomba reca l’Eucarestia. Oggi presso la chiesa abita il nipote del vecchio custode che, oltre ad organizzare diversi eventi musicali, gestisce un ristoro permanente, diventato meta fissa dei numerosi escursionisti che passano sui sentieri della zona. La chiesa è raggiungibile da Cima Campella in un’ora di cammino, servendosi del sentiero segnalato C.A.I. 241.

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Madonna degli alpini sul Pizzo Guazza – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/madonna-degli-alpini-sul-pizzo-guazza-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:16 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/madonna-degli-alpini-sul-pizzo-guazza-ponte-nossa/ Ogni anno, la prima domenica di settembre, il gruppo alpini in onore della Madonna degli Alpini, organizza una festa alpina ai piedi della statua con celebrazione della SS. Messa alle ore 10.30, e successivamente al parco comunale (in loco) “rancio alpino”. La statua e’ alta 4,20 metri ed e’ stata posata il 19 maggio 1971 sul Corno Falo’ ad una quota di 911,30 m. s.l.m..
Ai piedi del Corno Guazza si svolge altresì la festa del Mas (festa del Mazzo, ovvero l’albero di maggio). Questa tradizione ha origini antichissime che, secondo gli etnologi, risalgono ad antichi riti pagani volti a celebrare il risveglio della vita in primavera. Si svolge in tre giornate distinte: il 25 aprile un gruppo di abitanti del paese taglia un abete alto più di dodici metri e lo porta in paese. Un tempo il trasferimento veniva effettuato con carri trainati da cavalli, mentre con la modernità questo mezzo è stato sostituito da camion. Una volta arrivato nel paese, prima viene condotto in corteo lungo le vie del borgo, poi viene benedetto presso il piazzale del santuario dell’Apparizione, ed infine portato ai piedi della montagna, dove rimane fino al primo maggio. In quella giornata l’albero (ol Mas ), simbolo della vita e della fecondità, viene portato sulla cima del Corno Falò, sostenuto da dieci abitanti, aiutati da un nutrito gruppo di persone che dall’alto lo trascina con l’aiuto di una robusta corda. Raggiunta la vetta, il Mas viene ripiantato, per essere tagliato e fatto a pezzi nella serata del 1º giugno. Nell’occasione si accende un falò, mentre in paese inizia uno spettacolo pirotecnico che introduce la festa dell’Apparizione del giorno seguente.

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Chiesa di San Bernardino – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardino-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:15 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardino-ponte-nossa/ In ambito religioso, altro edificio di culto di grande rilevanza è la chiesa di san Bernardino, intitolata al santo che tanto si adoperò per la pace in queste zone in epoca medievale. Edificata nel corso del XVII secolo in luogo di una precedente struttura religiosa, si trova stretto tra la strada provinciale della valle Seriana (ex SS 671) ed il corso del fiume Serio. Il corpo è dato dalla fusione di due chiese addossate e molto simili tra loro. Esistono quindi due ingressi e due navate, le quali sono a loro volta suddivise in quattro campate. Nella navata di sinistra, leggermente più alta, vi sono alcune interessanti opere d’arte, quali le tele raffiguranti L’ultima cena e La Vergine con santi, nonché il presbiterio della chiesa; in quella di destra si trova invece l’altare del Suffragio con la pala Madonna con Bambino. Nella parete di fondo è infine collocata la statua di san Bernardino che, in occasione della ricorrenza patronale, viene portata in processione per le vie del paese.
Correlata alla festività religiosa vi è la tradizione del “falò di S. Bernardino”. I festeggiamenti si svolgono il primo fine settimana successivo al 20 maggio, giorno in cui si commemora san Bernardino. Nei giorni precedenti all’evento la popolazione raccoglie legna, carta e stracci, ammucchiando il tutto presso il ponte attiguo alla chiesetta. La sera della vigilia, al termine della solenne processione, seguita dalla Santa Messa solenne animata dalla corale, viene dato fuoco al materiale in un grande falò, a cui poi vengono accompagnati i fuochi d’artificio e il concerto bandistico del corpo musicale del paese.

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Santuario della Madonna delle Lacrime – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-delle-lacrime-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:15 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-madonna-delle-lacrime-ponte-nossa/ In ambito religioso, il principale edificio è senza dubbio il santuario della Madonna delle Lacrime, detto anche di santa Maria Annunziata, considerato monumento nazionale. Situato all’ingresso del paese in località Campolungo, venne edificato in luogo di una precedente chiesa di origine medievale dalle dimensioni assai modeste. Quest’ultima, dedicata a santa Maria ed ai Sette Fratelli Martiri, possedeva sulla propria facciata un dipinto quattrocentesco di Giacomo Busca, raffigurante la Madonna con Cristo crocifisso.
Secondo la tradizione, il 2 giugno 1511, una pastorella del paese fissando il quadro, vide il volto di Maria mutare, aprire e chiudere gli occhi fino a lacrimare sangue. Unitamente udì una voce che le disse di chiamare anche gli altri abitanti al fine di far osservare a tutti quell’apparizione, nonché di far edificare una nuova chiesa.
La struttura ad unica navata suddivisa in cinque campate, all’esterno presenta una facciata a capanna con un rosone centrale posto al di sopra il portale d’ingresso. Tuttavia ciò che cattura maggiormente l’attenzione è la presenza di un coccodrillo imbalsamato lungo circa tre metri, posto sopra l’ingresso di destra. La presenza del rettile, documentata fin dal 1594, secondo la tradizione sarebbe dovuta al dono di un commerciante che, imbattutosi nell’animale presso Rimini, riuscì ad ucciderlo dopo aver invocato l’intercessione della Madonna di Ponte Nossa. è tuttavia probabile che il mercante in questione, tale Bonelli de’ Ferrari, lo abbia acquistato presso la città adriatica. Un’altra versione popolare narra invece che l’animale infestasse le acque del Serio, e che alcuni abitanti lo avrebbero catturato e collocato nel santuario come ringraziamento alla Madonna. La chiesa, ristrutturata all’inizio del XX secolo su progetto di Giovanni Muzio, è tuttora luogo di pellegrinaggio ed oggetto di venerazione popolare.

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Chiesa della Madonna delle Grazie – Gorno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-madonna-delle-grazie-gorno/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:15 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-madonna-delle-grazie-gorno/ E’ certo che nel 1625 la chiesa fosse esistente, in quanto in un documento risalente a quell’anno risulta la richiesta per la costruzione di una finestra nella chiesa stessa. Nel medesimo documento risulta anche che nella chiesa

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Chiesa di San Bartolomeo – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bartolomeo-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:08 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bartolomeo-gromo/ La Chiesa di San Bartolomeo, innalzata nel 1479, si trova nella frazione di Boario. La stessa fu meta delle visite pastorali di San Carlo Borromeo nel 1575 che stabilì di ridurre l’altare maggiore e di adornare la Chiesa. Il portico della Chiesa è il punto di arrivo di una mulattiera selciata e punteggiata di santelle che collegava Boario con la parrocchiale di Gromo. Al suo interno  è conservato un polittico cinquecentesco di Antonio Marinoni, un crocefisso in bosso di scuola del Fantoni, una tela di Savino De Rosa, una croce professionale quattrocentesca con lamine d’oro impresse a martello e con figure in rilievo. La Chiesa di San Bartolomeo fu smembrata da quella di Gromo ed eretta a Parrocchia dal Vescovo Giustiniani nel 1677.

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Chiesa di San Giacomo Apostolo e San Vincenzo Levita – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giacomo-apostolo-e-san-vincenzo-levita-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:07 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-giacomo-apostolo-e-san-vincenzo-levita-gromo/ Posta apparentemente fuori dall’attuale centro, risulta in effetti collocata in funzione dell’antica urbanizzazione sul percorso viario del fondo valle tra le contrade di Bettuno, Boario e Ripa. Fondata nel XIII Secolo si articola in più parti, risultato di secolari aggiunte e integrazioni: la cappella di San Benedetto, la foresteria – ora museo parrocchiale – il portico, i sagrati sud e nord. L’interno di impianto romanico a tre navate, presenta ambienti rinascimentali (il battistero) e barocchi (le navate laterali e il presbiterio). Conserva pregevoli e  numerosi elementi degni di segnalazione: il cinquecentesco fonte battesimale, un ciclo pittorico di Antonio Cifrondi, tele della seconda metà del ‘700 di ambito veneto, preziose reliquie in rare oreficerie e l’antico altare ligneo di scuola del Fantoni; La ricchezza, il gusto, la molteplicità degli arredi rispecchiano la storia, l’economia, la devozione e le vicende delle varie contrade del territorio di Gromo.

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Chiesa di Santa Maria Nascente – Gandellino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-nascente-gandellino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:06 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-santa-maria-nascente-gandellino/ La Chiesa di Gromo S. Marino, frazione di Gandellino, si trova in posizione dominante, su un poggio naturale, alla destra del fiume Serio. Il fabbricato sorse, probabilmente, verso il XII secolo e venne ampliato nei secoli successivi mantenendo, sostanzialmente, la struttura originaria. E’ circondata su tre lati da un sagrato e la facciata presenta un portico originale con le sette aperture, formate da sei colonne in arenaria, che appoggiano sul parapetto in muratura. L’interno è a tre navate, divise da colonne a tre archi: una centrale e due laterali più piccole. In tutta la Chiesa risaltano stucchi modellati No dorati e dipinti  di enorme bellezza. Gran parte degli affreschi risale al XV secolo e molte opere d’arte sono datate 1600/1700. Le opere più recenti sono le tempere di Alfredo Tosti del 1912 e quelle di Mino Marra del 1988. (Fonte: Mario Merlini, Don Giuseppe Merlini” La Parrocchia di Santa Maria Nascente, Gromo San. Marino-2005”).

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Chiesa di S. Martino – Gandellino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-s-martino-di-gandellino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:06 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-s-martino-di-gandellino/ La chiesa di S. Martino è un’imponente costruzione, realizzata con giganteschi blocchi di porfido quarzifero, lavorati a mano, dalle venature arabescate. Iniziata nel 1920 con la posa della prima pietra, la costruzione della chiesa venne interrotta più volte per problemi economici e storici; fu terminata e benedetta nel 1954, inaugurata nel 1962.
Il progetto fu affidato all’ ing. Camillo Galizzi che, interpretando lo spirito religioso dei Gandellinesi, utilizzò una linearità costruttiva, tesa verso l’alto, espressa con colonne e finestre luminose, mostrando, in tal modo, lo slancio della comunità verso il cielo. Di assoluta rilevanza, all’interno, è l’altare ciborio appartenuto al Seminario di Clusone e la statua della Madonna del Carmine di recente fattura che, in occasione della solennità del 15 agosto, viene rivestita da un manto dorato molto prezioso del 1600.
Fonte: Mario Merlini e don Giuseppe Merlini “ la Parrocchia e la Chiesa di S. Martino di Gandellino- 2011.

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Chiesetta dei Foppi – Gandellino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-dei-foppi-gandellino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:06 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-dei-foppi-gandellino/ La Chiesetta dei Foppi è dedicata alla Beata Vergine della Neve. Nel quadro dell’ancona, del 1600, si può ammirare una Madonna  con Bambino e i santi Antonio Abate e Lucia; per questo la Chiesetta viene anche chiamata di S. Lucia e accoglie i bambini per la celebrazione della Messa del 13 dicembre. Venne eretta intorno al 1639 ed è posta su un’altura alla destra del fiume Serio, in posizione dominante, frontale rispetto al paese di Gromo S. Marino.

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Santuario Madonna delle Grazie – Ardesio https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-madonna-delle-grazie-ardesio/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:06 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-madonna-delle-grazie-ardesio/ Il Santuario di Ardesio è stato edificato nel luogo in cui la tradizione vuole sia avvenuta, il 23 giugno 1607, l’apparizione mariana, alle due sorelle Maria e Caterina Salera, durante un temporale. La delibera per la costruzione della chiesa risale al 13 gennaio 1608, mentre la posa della prima pietra è del 24 giugno dello stesso anno. Successiva è invece la costruzione del campanile, iniziato nel 1645. La struttura è a pianta basilicale, a tre navate in stile composito classico. La facciata principale, a est, è una struttura architettonica eseguita in pietra locale e marmo rosso; in stile ionico settecentesco, riproduce la forma interna dell’edificio a tre navate. Nel presbiterio è collocata la famosa stanza dei Santi (conservata da casa Salera, la dimora in cui apparve la Vergine) con il grande affresco dell’Apparizione. Il pulpito proviene dalla bottega dei Fantoni, mentre all’interno si trovano numerosi affreschi dei pittori Alberto e Cesare Mironi e di Antonio Guadagnini.


Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

 

 

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Chiesa Parrocchiale – Piario https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-piario/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:08 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-piario/ Sorta nel Quattrocento, la chiesa Parrocchiale di Piario, dedicata al culto di S. Antonio Abate, è ricca di opere d’arte, fra le quali affreschi del XV sec. (riportati alla luce durante i restauri del 1975), una Natività di Giacomo Borlone (autore della Danza Macabra di Clusone), e la tela del Suffragio di Domenico Carpinoni. Di pregio anche l’altare maggiore, opera di Giuseppe Piccini da Nona del 1690-1710, mentre l’altare della Beata Vergine del Rosario, sotto il quale trova posto la statua lignea della Dormitio Virginis (uno dei rarissimi esempi presenti in bergamasca) fu realizzato da Grazioso Fantoni il Giovane nel 1774.
Sul campanile in pietra a vista sbozzata, trova posto un concerto di cinque campane, consacrate dal vescovo Speranza nel 1854 (a cui Piario diede i natali), che viene ricordato anche nell’ovale in bronzo posto sulla facciata esterna.

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Chiesetta di San Rocco – Piario https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-di-san-rocco-piario/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:08 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesetta-di-san-rocco-piario/ La Chiesa sorge su un promontorio alle pendici del monte Sapel Né, in una zona tranquilla e immersa nel verde che si raggiunge dopo una breve passeggiata attraversi sentieri (uno dei quali percorribile anche con l’automobile).
Pare che in origine fosse una cappella eretta per onorare la memoria di San Rocco protettore degli appestati, ma non si hanno notizie certe. La prima data certa è quella che si può leggere, incisa sull’architrave della porta d’ingresso che reca l’anno 1594.
Dopo anni in cui la struttura venne lasciata a se stessa, nel 1976, ad opera di un benefattore piariese emigrato in Francia, vennero attuate importate opere di restauro sia strutturale che pittorico, che modificarono l’altare e riportarono la chiesa alla sua bellezza originaria.

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Chiesa di San Bernardino – Valbondione https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardino-valbondione/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:11 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-bernardino-valbondione/ La Chiesa di Lizzola dedicata a San Bernardino da Siena sembrerebbe avere una storia molto antica e potrebbe risalire al 1400; sicuramente la data del 1699 scolpita sopra il portale principale della Chiesa è quella che determina la sicura origine. La Chiesa è molto ricca di opere d’arte antiche e moderne, tele, affreschi, intarsi marmorei e lignei. Molta attenzione merita la pala centrale di Enrico Albrici di Vilminore raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Bernardino, Lorenzo, Margherita, Sebastiano, Rocco, Cristoforo e Pio V. I quadri del Sacro Cuore e dei Santi risalgono al 1850 e si possono ascrivere a Giovanni Brighenti di Clusone, il quale nello stesso anno iniziò gli affreschi della volta terminati nel 1866 dal figlio Antonio. Di particolare interesse l’Altare dell’ Annunciazione, la Porta di S. Bernardino e S. Barbara, i bassorilievi e le formelle in bronzo di Alberto Meli realizzati negli anni ’90. Un gioiello particolare è l’organo fabbricato dai famosi fratelli Serassi nel 1860 e interamente restaurato nel 1990, che offre all’ascolto una sonorità limpida e ricca come è stato possibile apprezzarla in recenti concerti.

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Chiesa di San Pantaleone Martire – Scanzorosciate https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-pantaleone-martire-in-negrone-scanzorosciate/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:10 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-san-pantaleone-martire-in-negrone-scanzorosciate/ Grazie ad una relazione sulla visita di S. Carlo Borromeo è certo che la chiesa attuale sorge su un’antica chiesetta. La struttura attuale risale probabilmente al 1595, anno in cui la chiesa venne ricostruita conservando l’abside antica e parte del muro perimetrale. Il portico in questi lavori non venne progettato e venne costruito successivamente. L’edificio nel suo complesso ricorda lo stile tardo romanico, ormai trasformato nel cosiddetto gotico lombardo. La pianta della chiesa è rettangolare, ad unica navata e suddivisa in cinque campate da archi in muratura a sesto acuto. L’interno è caratterizzato da tre opere notevoli: le pale dell’altare dei Santi e dell’altare maggiore di F. Zucco e l’altare dell’Annunciazione di Enea Salmeggia (1613). Sempre del Salmeggia troviamo le tele con gli episodi del martirio di San Pantaleone, mentre sono di Emilio Nembrini i recenti dipinti murali che rappresentano santi e beati.

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Chiesa antica di San Pietro – Scanzorosciate https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-antica-di-san-pietro-scanzorosciate/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:10 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-antica-di-san-pietro-scanzorosciate/ La chiesa di San Pietro fu eretta, sulla precedente chiesa del ‘300, dai monaci cistercensi in architettura gotica, mantenendo il caratteristico schema ad abside quadrata. Diversi furono i restauri negli anni, ma di fondamentale importanza furono i lavori su progetto di G. B. Caniana nel 1749. La chiesa è un esempio di barocchetto lombardo con influenze rococò; la facciata principale ha un portale di derivazione neoclassica che si affaccia sulla piccola piazzetta dedicata al vescovo Giovanni da Scanzo (1295-1309). Tra le opere interne alla chiesa troviamo alcuni affreschi dei fratelli Orelli, in particolare “Cristo scaccia i mercanti dal tempio” all’ingresso; nell’abside si trovano la tela di A. Talpino detto il Salmeggia “Consegna delle chiavi a S. Pietro” e l’opera di G. Raggi “Caduta di Simon Mago”. Era conservata anche una tela di Palma il Giovane, “Dio Padre”, ora collocata nella chiesa nuova.  Nel primo altare di destra si trova la cappella della “Madonna del Rosario” con statua di G. Fantoni.

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Chiesa della Madonna del pianto – Albino https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-madonna-del-pianto-albino/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:10 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-della-madonna-del-pianto-albino/ E’ opera dell’architetto Antonio Piccinelli che dal 1898 sovraintese alla trasformazione ed unificazione di due edifici sacri preesistenti: la chiesa dell’Invenzione della Santa Croce (ante XI secolo) e un sacello dedicato alla Madonna (XIV secolo). La chiesa ha una struttura a croce latina, con annessa cappella della beata Vergine del Pianto. All’interno sono presenti dipinti di Moroni, Salmeggia e Zucco oltre a numerosi ex voto.

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La Sacrestia lignea della chiesa di S.Giovanni Battista – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-sacrestia-lignea-della-chiesa-di-s-giovanni-battista-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:09 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-sacrestia-lignea-della-chiesa-di-s-giovanni-battista-casnigo/ La settecentesca Sacrestia della chiesa arcipresbiterale di S.Giovanni Battista a Casnigo è un gioiello dell’arte lignea Bergamasca. Gli armadi in noce e radica che rivestono interamente le quattro pareti della sala posta dietro l’altare maggiore sono opera di Ignazio Hillipront, vissuto fra il 1673 e il 1748. La Sacrestia, costruita a fine ‘600, fu realizzata nelle parti lignee fra il 1714 e il 1715. Rilevante il fatto che si presenta senza sostanziali variazioni rispetto all’assetto originale.
La Sacrestia propone quattro armadi ad intagli, sia nelle lesene che nei piccoli pilastri, coronati da una ricca cimasa. Qui sono custoditi paramenti ed oggetti liturgici di particolare valore. I corpetti degli armadi sono intagliati ad arabesco e a fogliami e vi sono scolpite quaranta teste di angeli e cinquantotto statue di santi e figure simboliche. Nell’armadio di fronte a quello di ingresso, una nicchia ospita un Crocifisso fra due angeli cariatide, pregiata scultura dello stesso Ignazio Hillipront. L’artista proveniva sicuramente dall’area tedesca, secondo alcuni dalla Germania, ma molto più probabilmente dal Tirolo. Hillipront aprì una bottega di intaglio e scultura a Gorlago e a Casnigo fu attivo già nel 1709 quando realizzò cinque statue in pietra arenaria, di gusto barocco, per la facciata della chiesa arcipresbiterale. Per similitudine stilistica viene attribuito alla sua mano, in Casnigo, anche il coro ligneo del santuario della SS. Trinità.
Il restauro della Sacrestia (completato nel 2012) offre un’ulteriore opportunità per scoprire il contesto artistico casnighese. Oltre alla chiesa parrocchiale, fondata nel XII secolo e Arcipresbiterale in quanto matrice della Val Gandino, ci sono il santuario della Madonna d’Erbia, con la talare-reliquia appartenuta a Giovanni Paolo II e il Santuario della Ss.Trinità, definito da alcuni “la Sistina della Bergamasca”.

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Ex Chiesa di S.Spirito – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/ex-chiesa-di-s-spirito-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:09 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/ex-chiesa-di-s-spirito-casnigo/ è situata in pieno centro storico, costruita in varie riprese fra la prima metà del Cinquecento e il Settecento. L’edificio, che conserva l’antica facciata a capanna, è legato all’antica Confraternita dei Disciplini bianchi, che ne vollero la costruzione e furono particolarmente attivi a Casnigo prima della soppressione napoleonica del 1806. Nel 1989 il complesso di S.Spirito passò al Comune grazie ad una donazione modale della parrocchia e dal 2007 è oggetto di un progetto di recupero in più lotti sostenuto dall’Associazione S.Spirito. Ad oggi è stata completata la messa in sicurezza statica e strutturale con il recupero di intonaci e decorazioni interne. E’ attivo polo culturale della comunità casnighese.

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Santuario della Santissima Trinità – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-santissima-trinita-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:09 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/santuario-della-santissima-trinita-casnigo/ Lontano circa venticinque km da Bergamo, ad un’altezza di circa 690 metri, in posizione dominante l’altipiano di Casnigo e la Valle Seriana, sorge il Santuario della SS. Trinità. Si ipotizza che l’edifico sia stato costruito in 3 momenti diversi seguendo la direzione ovest-est con variazioni in aumento dell’altezza e conseguente creazione di 3 corpi ben distinti. Il corpo più antico, antecedente la data del 1491, oggi inglobato nel portico antistante l’entrata della chiesa, era una semplice cappelletta dotata di altare in muratura. Nel portichetto troviamo affreschi realizzati tra il Sedicesimo ed il Diciottesimo secolo mentre all’interno, sull’altare maggiore, si trova un polittico di Giovanni Marinoni da Desenzano e suo figlio Antonio, dotato di cornice dorata e composto da sei scomparti disposti su due ordini. Di grande interesse è l’affresco collocato sul timpano che conclude l’aula cinquecentesca, su cui si può ammirare un dipinto del Giudizio Universale eseguito da Cristoforo Baschenis detto “Il Vecchio”, vera e propria opera dominante della chiesa.

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Santuari della fede, Santuari di cultura” è un itinerario realizzato nell’ambito del “Progetto bando Turismo Religioso” promosso da Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia, PromoIsola e PromoSerio.

 

 

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Chiesa di Sant’Antonio Abate – Valbondione https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-abate-valbondione/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:09 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-di-sant-antonio-abate-valbondione/ La Chiesa di Sant’Antonio Abate a Fiumenero è stata consacrata il 4 luglio del 1759, ma le sue origini sono molto più lontane e risalenti almeno al 1520 se non addirittura al 1400 come indicato in vecchi documenti. La struttura attuale, la terza in ordine di costruzione, racchiude al suo interno diverse opere artistiche.
Di notevole interesse è il dipinto originale di Domenico Carpinoni (1566-1658) traslato dalla vicina chiesetta di San Rocco che rappresenta San Sebastiano e San Rocco, oltre alla tela della SS. Trinità, la Madonna, le anime purganti e i santi Lucia, Lorenzo e Antonio Abate, sempre attribuita allo stesso.
Dietro l’altare maggiore sono situate tre tele di autore ignoto del ‘700 tra cui il Redentore che appare a S. Antonio Abate, mentre sopra l’entrata possiamo ammirare una bella Deposizione fra Santi del ‘600 di gusto manierista. Altari e statue di pregevole fattura di bottega fantoniana contribuiscono ad arricchire la chiesa insieme ad un organo Bossi della fine del ’700.

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Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo – Valbondione https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-lorenzo-valbondione/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:08 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/chiesa-parrocchiale-di-san-lorenzo-valbondione/ La Chiesa Parrocchiale di Bondione dedicata a san Lorenzo martire venne consacrata il 15 luglio del 1614.
Il presbiterio ornato di stucchi e di affreschi del 1620 (di cui è stata scoperta la paternità del Carpinoni), fu rinnovato nel 1896 durante i lavori di ristrutturazione protrattisi dal 1871 al 1906; di quegli anni sono anche il grandioso portico esterno e la scalinata ideati dall’Arch. Elia Fornoni.
Caratterizzata da elementi di varia epoca assai eterogenei tra loro, al suo interno la chiesa è arricchita da pregevoli dipinti tra i quali la tela della Madonna del Rosario di Domenico Carpinoni di Clusone (1566-1658); di tutto rispetto anche la Pala della Madonna con i santi Sebastiano, Lorenzo e Rocco di scuola moroniana (fine ’500). Interessanti gli intarsi in legno del confessionale e quelli marmorei dell’altare maggiore che risalgono al ‘600. Sul lato destro dell’altare, nei periodi di particolare interesse liturgico, viene posizionata la statua lignea di san Lorenzo che è portata in processione nel corso della solennità del 10 agosto.
Sempre a Bondione, sulla strada che porta al campeggio, si trova la Chiesetta dedicata a santa Elisabetta conclusa nel 1662. Al suo interno si possono ammirare alcune importanti tele tra cui quella del Carpinoni, raffigurante la Visita di Maria alla cugina Elisabetta, e una preziosa cancellata in ferro battuto del ‘600.

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