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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Un coro nella valle

La prestigiosa storia del Coro Idica: da Clusone nel mondo fra note e amicizia

Il Coro Idica (acronimo di Coro Italiano di Canti Alpini) nacque quasi per caso in una notte di Natale del 1956, quando un gruppo di amici si ritrovò per le vie di Clusone a cantare le “pastorelle” natalizie care alla tradizione. Il maestro Kurt Dubiensky, un ebreo viennese giunto a Clusone per scampare alle persecuzioni e poi rimasto per amore, li sentì e propose loro di creare un coro: fu così che il 19 marzo 1957 fu fondato ufficialmente il Coro Idica di Clusone.

VIAGGI TRA FESTIVAL DEL MONDO

Sfogliando l’album dei ricordi, sono tante le pagine da incorniciare, come le quattro partecipazioni al Festival Mondiale dei Cori a Tel Aviv (Israele, unico coro italiano presente). Il primo viaggio si tenne nel 1964, quando il coro raccolse gli elogi della stampa locale per il grande coinvolgimento suscitato nel pubblico; nel 1967 festeggiò il decennale con la vittoria della Palma D’Oro; nel 1973 si esibì in un kibbutz e in un campo militare; nel 1979 ebbe l’onore di cantare la Santa Messa nella Grotta della Natività di Betlemme.
Girando pagina, ci si ritrova a Città del Messico, nel 1968, con la storica esibizione in coincidenza con le Olimpiadi. Dopo il tradizionale repertorio di canti di montagna, il coro intonò il famoso brano messicano “Guadalayara” guadagnandosi una standing ovation. Il successo a seguito di quella magica serata li portò poi negli anni a esibirsi in giro per il mondo: nel 1990 al Festival Internazionale dei Cori a Missoula in Montana (USA), nel 1994 in Brasile, nel 1997 in Thailandia ospiti dell’Ambasciata Italiana. E ancora nel 2002 al museo Hermitage di San Pietroburgo, nel 2010 in Argentina, nel 2018 una tournée in Libano e nel 2019 in Lettonia e Lituania.
Tante ancora le pagine che ricordano i successi ottenuti dal Coro Idica nelle sue tournée in Italia e in giro per il mondo, facendo conoscere i canti e le tradizioni della nostra terra. E poi il ricordo delle udienze con i vari Pontefici in Vaticano, i dischi incisi, i libri.
La tentazione di vagare lontano con la mente e farsi sopraffare dai ricordi è forte.

CLUSONE, UN LEGAME INDISSOLUBILE

Legata indissolubilmente al Coro Idica “che ha girato il mondo” è però anche Clusone, con le sue strade e antiche piazze, le stesse dove i giovanotti cantavano le “pastorelle” e dove la tenacia del coro è riuscita a portare canti da ogni parte del globo in occasione delle sette edizioni del Festival Internazionale dei Cori di Clusone (fra il 1972 e il 2007) a cui hanno partecipato oltre sessanta gruppi dei vari continenti. Sentirli parlare lingue diverse ma cantare all’unisono la “Madonnina dei Campelli” del Maestro Dubiensky ha certamente ripagato gli sforzi dei coristi e l’entusiasmo del pubblico.

Il Coro Idica sulla scalinata della Basilica di Santa Maria Assunta di Clusone

QUARANTA VOCI, UN’ANIMA SOLA

A 63 anni di distanza, del gruppo fondatore è rimasto solo Alberto Rondi, che ancora canta. Accanto a lui, tanti veterani e qualche giovanotto, anche se le nuove leve purtroppo scarseggiano. Due prove a settimana, concerti e trasferte sono certo un bell’impegno, ma amicizia e coesione legano i coristi di tutte le età, così come gli straordinari incontri nelle trasferte.

I soci fondatori

Il coro Idica è questo: quaranta voci e un’anima sola. Chi non c’è più rivive nei ricordi e nelle voci dei compagni. Ricordiamo Cesare Ferrari, fondatore e storico Presidente del coro, Gianni Mazzoleni e Vincenzo Mazzoleni, detto Doro, scomparso di recente, che incarnava appieno lo spirito del gruppo e gli storici maestri: il fondatore Dubiensky e Gianluigi Bigoni. Da loro la bacchetta è passata a Marco Rovaris e poi all’attuale direttore, Gianlorenzo Benzoni.

Ma perché limitarsi a fare da spettatori? Le porte del Coro Idica sono sempre aperte per chi crede nella bellezza del cantare insieme: per una prova è possibile contattare Tito (tel. 347.2143445). L’entusiasmo dei coristi e il calore del pubblico sapranno ricompensarvi.

 

IL CANTO
Viva la gioventù,
viva l’anzianità
(cantando insieme)

Andrea Scandella e Gabriele Barzasi, due giovani componenti del Coro Idica hanno composto un canto, legato allo spirito che unisce i coristi.
Il brano è ancora senza titolo… aspettiamo suggerimenti dai lettori!

1) Essere giovani, essere giovani
voglia di vivere
tempo di ridere
Essere giovani, essere giovani
voglia di vivere
e di cantar
E per i giovanotti
è sempre primavera
e quando vien la sera
si vanno a divertir.
E con le ragazzine,
la gioia dentro al cuore,
e scoprono l’amore
che poi li brucerà.
Ah, ah
Viva la gioventù!
2) Essere anziani, essere anziani
con l’esperienza
con la coscienza
Essere anziani, essere anziani
cantare ancora
con emozion
E per i vecchierelli
è ancora primavera,
se scende già la sera
sen vanno a riposar.
E guardano negli occhi
l’amore di una vita
e non è ancor finita
la lor felicità.
Ah, ah
Viva l’anzianità!
FIN.) Anziani e giovani,
cantando insieme,
si voglion bene
e bevon vin!
I vecchi guidano,
i ragazzi imparano
che nella musica
non esiste età!

 

PER MAGGIORNI DETTAGLI: www.coroidica.it

 

Articolo di Clara Bassani per VALSeriana & Scalve Magazine – primavera 2020