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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Le strade della Val di Scalve su due ruote

A circa 70 chilometri da Bergamo, trovate i quattro Comuni più lontani dal capoluogo di provincia – Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore: insieme costituiscono la Val di Scalve, un gioiello custodito dall’abbraccio delle Orobie!

Salite leggendarie e discese da brivido, avventurosi percorsi per mtb, e-bike e gravel: la Val di Scalve sembra plasmata con al cuore le fantasie più scatenate degli amanti delle ruote, sia quelli di lunga data sia per chi è alle prime armi!

Già solo arrivare in Val di Scalve su due ruote è un’avventura, percorrendo le strade che si insinuano fra le cime che abbracciano la stretta valle come una corona di montagne: i veri tesori non devono essere troppo facili da scoprire!

Le sinuose curve del Passo della Presolana e le pareti a strapiombo della Via Mala accolgono chi arriva in Val di Scalve attraverso le due vie principali, ma non è secondario (anzi!) il fascino di vie meno trafficate come il panoramico Passo del Giovetto di Paline o il selvaggio Passo del Vivione.

Foto di rito (@Andrea Capoferri)
Foto di rito (@Andrea Capoferri)

Il Passo della Presolana (1297 m slm) congiunge la ValSeriana a Colere (lungo la SS 671), e per capire quanto sia una meta ambita del ciclismo su strada, basti sapere che è stato affrontato ben sette volte all’interno del Giro d’Italia, sempre dal lato scalvino, che regala delle discese veramente da scalare (con pendenze fino al 14%). O viceversa, delle discese da affrontare a tutta birra.

Vie di un tempo e biciclette d’epoca (@Luciano Cascioli)
Vie di un tempo e biciclette d’epoca (@Luciano Cascioli)

Nonostante il suo aspetto “primitivo” e il fatto che sia attualmente la via di accesso più frequentata da e verso la Valle Camonica, la Via Mala – ovvero il tratto della SS 294 lungo 7 km fra Angolo Terme e Colere in località Dezzo di Scalve – è fra le strade di più recente apertura, essendo stata costruita – o meglio, scavata nella nuda roccia – fra il 1862 e il 1865. Fino alla prima galleria dopo Angolo Terme, vi potrebbe sembrare di percorrere una tranquilla strada di montagna circondata dal verde. E invece, usciti dal buio della galleria, vi troverete a pedalare attraverso la stretta forra scavata nel corso di milioni di anni dall’impetuoso fluire del torrente Dezzo. Ma la sorella italiana della famosa Via Mala dei Grigioni non è stata incisa nella pietra dall’acqua, bensì dalle mani dell’uomo! Oggi buona parte della Via corre all’interno delle gallerie, ma se volete vivere il brivido di un tratto dell’antico tracciato, non può mancare una visita al chilometro messo in sicurezza e al suo balcone di vetro sull’orrido.

Arrivati in cima, bisogna fermarsi ad ammirare il panorama (@Christian Savi)
Arrivati in cima, bisogna fermarsi ad ammirare il panorama (@Christian Savi)

Usciti dalla Via Mala, qualcuno potrebbe pensare che la SS294, nei suoi 59 km, non possa riservare altre sorprese: niente di più sbagliato! Proseguendo – fino a Schilpario e continuando oltre – comincerete la sempre più decisa salita fino al Passo del Vivione, a 1828 m di quota! Di origine militare, la strada corre abbarbicata al fianco della montagna: la vista si apre a strapiombo regalando brividi e paesaggi unici, che spaziano dalla vallata sottostante fino alla massiccia figura della Presolana. Una volta arrivati al Passo, prima di tornare o proseguire il viaggio verso il versante camuno, anche le due ruote a massima velocità non possono farsi mancare uno sguardo allo splendido paesaggio di alta quota, con le particolarissime torbiere a bordo strada. Chissà se le hanno notate anche gli atleti del Giro d’Italia che per tre volte ha transitato su questa strada da brivido?

Quasi arrivati al Vivione… (@Gaia De Sanctis-Simone Oggioni)
Quasi arrivati al Vivione… (@Gaia De Sanctis-Simone Oggioni)

Anche l’ultima via d’accesso su strada asfaltata arriva in Val di Scalve dalla Valle Camonica: il Passo di Croce di Salven, che risale da Borno per arrivare in territorio scalvino presso la frazione Dosso di Azzone. Anche se la Croce di Salven non raggiunge altezze eminenti (1108 m slm), i panorami, così come le pedalate, sono da togliere il fiato. Con le propaggini dei Boschi del Giovetto da un lato e dall’altro paesaggi suggestivi che spaziano fino al fondo della forra del Dezzo (potreste anche riuscire a vedere delle auto che passano sulla Via Mala), questa strada può non essere al primo posto per fare biciclettate da leggenda, ma in quanto a bellezza non ha nulla da invidiare!

La bellezza si trova percorrendo ogni strada (@Luca Sainini)
La bellezza si trova percorrendo ogni strada (@Luca Sainini)

E una volta arrivati in Val di Scalve, da una via o dall’altra, che possono fare gli amanti del ciclismo su strada? Non c’è storia: con un tranquillo giro di tutti e quattro i paesi della Valle, pedalando accanto a boschi, prati, torrenti e attraverso i borghi scalvini – talora quieti, talaltra strabordanti di vita – con l’asfalto sotto le ruote, il vento sul viso e (si spera) un cielo sereno sopra la testa, vivrete la poesia delle due ruote in Val di Scalve.

Per tutte le informazioni sulla Val di Scalve, visitate il portale www.valdiscalve.it


Contenuto realizzato nell’ambito del progetto “Val di Scalve 4×4: 4 Comuni per 4 Stagioni” finanziato da Regione Lombardia con il bando “Viaggio InLombardia – III edizione”.

#inLombardia #inLombardiaComeMe

La poesia delle due ruote continua...