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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Duri a Motore

La ValSeriana patria dell’Enduro, la specialità fuoristrada. Due ruote per tanti, ma non per tutti.

Era il 9 novembre 1997 quando io e il nonno Giovanni partimmo per la 36^ edizione della Cavalcata della Valli Orobiche. Pioveva a dirotto ed era una domenica freddissima. Nonostante le raccomandazioni della nonna e di mia madre, decidemmo di prendere i nostri scooter per raggiungere il punto di ritrovo al parcheggio Iper di Seriate. L’arrivo era previsto a San Lorenzo di Rovetta. Io avevo un Aprilia SR 50, regalatomi da mio padre Walter, appassionato di enduro e responsabile dei percorsi di gran parte delle ultime “Valli Bergamasche”, la gara motociclistica di regolarità nata nel 1948. Per la Cavalcata di quell’anno papà Walter era uscito all’alba, impegnato alla partenza dei trial in Val Borlezza e aveva chiamato a casa dicendoci di partire comunque: «La manifestazione si fa!».

Walter Manera, Giovanni Sala e Andrea Gatti all’ultimo Mondiale a Rovetta

LA CAVALCATA… UN PO’ DI STORIA
La Cavalcata nacque negli anni ’60, ideata da Fulvio Maffettini, grande tracciatore delle Valli Bergamasche, e Giamprimo Casari, che portò la manifestazione a livello nazionale. L’idea di questi maestri era quella di creare una gara di regolarità non solo per i piloti, ma anche per tutti quelli che “lavoravano dietro le quinte”: tecnici, cronometristi, addetti ai controlli, responsabili dei percorsi. Una conferma, diretta e lampante, di quanto l’enduro fosse nel DNA degli appassionati Bergamaschi.

Inizialmente riservata ai soli enduristi e considerata una gara vera e propria, la Cavalcata si trasformò in seguito in una non competitiva a coppie e si allargò ad altre categorie.

Vennero creati percorsi diversificati per enduro, trial, moto d’epoca, moto da strada e scooter. I punti di partenza cambiavano a seconda del mezzo utilizzato, ma l’arrivo era unico per tutti. Unica era l’emozione nel vedere tanti appassionati delle due ruote ritrovarsi tutti insieme.

Nella “mia” Cavalcata del 1997 c’erano al via settanta scooter, ma al traguardo ne arrivarono solo sedici. Io e il nonno “Bianco” fummo la coppia più coraggiosa della nostra categoria. O, comunque, a me piace ricordarlo così. Il tempo infausto intimorì molti partecipanti e la manifestazione registrò “solo” un migliaio di partenti. Nel 1994, per esempio, furono più di tremila gli iscritti accolti a Cerete. Io avevo undici anni, ma ricordo il mio paese invaso da trialisti con caschi improbabili, enduristi scatenati e molti stranieri. Una Cavalcata da record.

100 ANNI PER IL MOTOCLUB BERGAMO
Bergamo del resto celebra quest’anno un record prestigioso: il Centenario di fondazione del proprio Moto Club, nato nel 1919 e da sempre fra i maggiori in Italia. Per festeggiare ci sarà un evento iridato: la 43^ Edizione della Valli Bergamasche sarà infatti la quinta prova del Campionato Mondiale di Enduro in programma dal 21 al 23 giugno a Rovetta

Scopri il programma del Mondiale a Rovetta

Una manifestazione destinata ad accendere una passione senza tempo, che nell’ultimo quarto di secolo ha visto in prima fila Andrea Gatti, eletto presidente del Moto Club Bergamo nel 1997. È dagli anni Novanta che sento dire ad Andrea, a mio padre Walter e a tutti gli altri amici che “questa è l’ultima gara che organizziamo”. Sono invece passati trent’anni e ho perso il conto delle competizioni internazionali e non che sono passate sul territorio seriano e scalvino, tra successi, fatiche, gioie e, perchè no, qualche polemica.

La prima edizione della Valli Bergamasche si svolse nel luglio del 1948 quando dal Caffè Savoia di Bergamo partirono una ventina di piloti con le “moto del dopoguerra”. Percorso di 250 chilometri attraverso Valli e Passi per arrivare a Ponte Nossa, uno dei luoghi cari agli appassionati, insieme a Vertova, la cittadina che ha dato i natali ai più forti piloti italiani: pensiamo per esempio ad Alessandro Gritti e Franco Gualdi, più volte campioni europei. Da prova di campionato italiano a classifica generale individuale, la Valli è diventata negli anni ‘70 prova del Campionato Europeo con classifica per classi.

Nel corso del tempo la regolarità è cambiata. Negli anni ‘50-‘60 le classi erano quattro (100, 175, 250 e oltre 250 cc) e le moto utilizzate, per fattura e prestazioni, potevano percorrere solo sterrati non troppo impervi, con classifiche a controllo orario. All’estero le regole erano diverse e il fuoristrada aveva già una sua collocazione sportiva. C’era già la Sei Giorni Internazionale e i percorsi più difficili esaltavano le prestazioni al limite di moto e piloti. Anche gli organizzatori della Valli cominciarono a tracciare percorsi sempre più impegnativi, ricercati in tutta Europa. Oggi viviamo tempi meno pionieristici, e ci sono precise attenzioni legate a permessi di transito, autorizzazioni comunali e sovracomunali, normative sempre più rigide che puntano a evitare problemi ambientali dovuti al passaggio di mezzi motorizzati in montagna.
Da vent’anni il Moto Club Bergamo, supportato da molte amministrazioni locali, propone un percorso permanente per enduristi (a oggi non concretizzato) per soddisfare le esigenze di tutela del territorio e rendere allo stesso tempo fruibile questo sport agli appassionati.

C’è anche chi teme che tutto questo porti a percorsi poco consoni allo spirito dell’enduro. Nel 2015 ricordo un’intervista del campione Giovanni Sala, che disse a mio padre: «Sai Manera, anche l’enduro è diventato meno duro. Deve invece rimanere una specialità fatta di mulattiere, fango e volontà e se non ce la fai devi spingere per andare avanti. È uno sport per pochi».

C’è comunque l’esigenza di rendere questo sport e le evoluzioni dei campioni più vicine al pubblico. L’unica certezza è che il prossimo 21 giugno la Valli mondiale prenderà di nuovo il via. La 43esima edizione prevede un percorso che verrà ripetuto più volte in diverse prove: una “Extreme”, un “Enduro test” e un “Cross test” in località ad oggi ancora segrete. Le classi previste sono le stesse del programma mondiale: EGp, E1, E2, E3, Junior e Youth. Come deciso dalla FIM, a Ginevra, la novità è il “Trofeo del Centenario”, una gara a carattere nazionale, abbinata al Mondiale, con iscrizioni a numero limitato in base al ranking più basso dei conduttori. «Sarà una vera e propria gara – conferma Giuliano Piccinini, attuale Presidente del MC Bergamo – con classifica finale».
Il prologo del venerdì sera si svolgerà nell’ambito del Motor Party, organizzato in località La Spessa di Clusone dal Moto Club 80.

Scopri l’edizione 2019 del Motor Party a Clusone

 Sarà accompagnato da una sorta di “sfilata delle vecchie glorie”, per tributare un dovuto omaggio alla grande tradizione seriana in questo sport. A raccogliere la sfida iridata per i colori italiani saranno i vari Thomas Oldrati, Rudy Moroni, Giacomo Redondi, Davide Guarneri, Alex Salvini e Matteo Cavallo. Con loro, stiamone certi, anche gli appassionati di ieri e di oggi della nostra Valle.

Per maggiori info: www.motoclub.bergamo.it