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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

A caccia di emozioni

Emozioni nel bosco, fra porcini, clima e piccoli segreti.
Con un occhio a sicurezza e tesserini, ma anche alla storica Mostra di Villa d’Ogna.

«Cosa voglio di più dalla vita? Un porcino!»

Parafrasando una nota reclame, potrebbe essere questo l’incipit ideale per raccontare l’emozione intensa degli escursionisti che si dedicano in ValSeriana e Val di Scalve alla raccolta funghi. I nostri boschi sono fra le mete più ambite dell’intera Lombardia, prodighi di pregiati porcini ma anche di una varietà di specie davvero infinita.

Villa d’Ogna è in questo senso una meta obbligata, in quanto sede  dell’Associazione Micologica Bresadola, fondata nel 1976 e dedicata (sede nazionale a Trento) al micologo Don Giacomo Bresadola.

«Le nostre Valli – spiega Pierino Bigoni, responsabile scientifico dell’associazione – offrono condizioni ideali, compatibilmente alle condizioni meteo, purtroppo sempre più mutevoli. Di massima il periodo propizio va da luglio a settembre, ma i funghi non guardano al calendario, ma al meteo e all’habitat. Di recente, a causa delle piogge e delle temperature basse di maggio, ho raccolto funghi tipicamente autunnali»

Boletus Edulis – ph. Pierino Bigoni

Come tutti i cercatori di funghi, Pierino mantiene un garbato riserbo sui famigerati “posti buoni” di cui tutti vantano personale esclusiva, ma traccia una mappa di massima delle aree più vocate. «In ValSeriana le opportunità sono molteplici. Da citare l’intera Conca della Presolana (con Monte Pora e S. Lucio), ma anche l’Alta Valle, dove spiccano la Valzurio, gli Spiazzi, Valcanale, Valgoglio e Valbondione. Punti nevralgici sono anche la Val Gandino (nell’area ai confini con Sovere) e la Valle del Riso sopra Gorno. A quote più basse (per esempio nei castagneti fra la Valle del Lujo e Pradalunga) il territorio è ideale per i pregiati ovuli oppure per i Boletus aereus, i porcini detti anche “magnà” per il loro colore scuro».

Amanita Phalloides – ph. Pierino Bigoni

La chiacchierata è utile per confermare o sfatare alcuni luoghi comuni molto radicati. «I porcini – spiega – nascono e crescono come simbionti. Vivono cioè in simbiosi con una pianta e questo fa sì che alcuni posti estremamente precisi offrano funghi con regolarità. Diverso invece il discorso della luna: non vi sono evidenze del fatto che, per esempio, il primo e l’ultimo quarto siano i momenti più favorevoli.
Il consiglio è quello di identificare il tipo di bosco: in un’area ricca di larici è molto difficile trovare porcini, presenti invece sotto i faggi, oppure (nel caso del Boletus aestivalis) in aree caratterizzate da noccioli.

Per non dire di betulle e pioppi tremuli, simbionti dei porcinelli».

Quest’anno la raccolta funghi in ValSeriana è sostanzialmente libera e gratuita, ad esclusione dei territori che ricadono nei comuni di Ardesio, Gandellino, Gromo ed Oltressenda Alta, dove si paga un permesso.
Per il rilascio del tesserino c’è una quota di 5 euro (un giorno) oppure 10 euro (settimanale), 20 euro (mensile) o 30 euro (annuale da 1 aprile al 15 novembre).

 

A questo link trovate il regolamento della Comunità Montana Valle Seriana

 

Sono esentati i coltivatori diretti residenti ed i proprietari dei boschi sulla loro proprietà. «Bisogna lavorare – afferma Bigoni – per avere un tesserino unico a prezzo calmierato, disponibile nei locali pubblici dei paesi più frequentati. Non mancano le perplessità: in quota, per esempio, i confini non sono ben verificabili».

Un elemento importante è senza dubbio l’equipaggiamento, dato che spesso accade di vedere escursionisti che affrontano i boschi in maniera inadeguata, addirittura con sandali e infradito.

Per la sicurezza utile far riferimento alle guide del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Nell’opuscolo specifico per i cercatori di funghi si sottolinea la necessità di calzare scarponcini dalla suola artigliata (non stivali di gomma), evitare zone eccessivamente impervie o sconosciute e segnalare prima itinerario e tempi ipotizzati di uscita.

«Bisogna rispettare – aggiunge Bigoni – elementari regole di buonsenso, compreso l’utilizzo di contenitori areati (cesti di vimini) per depositare i funghi. Molto utili anche gli zaini specifici, che lasciano all’escursionista le mani libere per meglio destreggiarsi nelle aree scoscese».

Escursione Micologica in ValSanguigno al Rifugio Gianpace

 

Articolo di Giambattista Gherardi per il VALSeriana & Scalve Magazine – estate 2019