Luoghi di interesse Archivi - Sito ufficiale Valseriana e Val di Scalve https://www.valseriana.eu/categorie_arte/luoghi-di-interesse/ Portale turistico Tue, 14 May 2024 09:55:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 125612197 I Murales di Dossena https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/i-murales-di-dossena/ Sat, 04 May 2024 21:45:09 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=67978 Il progetto dei Murales di Dossena nasce nella prima metà degli anni ’80 del secolo scorso, promosso dall’Amministrazione Comunale e messo a punto dall’assessore e artista Filippo Alcaini

Al progetto collaborano 30 artisti bergamaschi, che donano alla comunità di Dossena i propri contributi. I 30 murales sono realizzati in tre fasi successive, nel 1981, nel 1982 e nel 1984, con la collaborazione della popolazione e, in particolare, dei proprietari degli edifici

Le pareti esterne di diverse abitazioni vengono decorate da una serie di dipinti, che ripropongono momenti di vita paesana. Grazie a questa iniziativa il centro del paese si abbellisce di immagini che illustrano la cultura, il lavoro, l’ambiente e le tradizioni locali, comunicando con intima partecipazione la dimensione di un mondo che tende a scomparire.

 

Scopri l’itinerario completo e lasciati stregare dai colori del borgo minerario nel cuore della Val Brembana >> TUTTI I MURALES

]]>
67978
La via delle pietre di Remo Ponti https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-via-delle-pietre-di-remo-ponti/ Fri, 10 May 2024 15:18:03 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=64789 In località Piazzo, ad Albino, la via delle Pietre è un vecchio muro di 35 m per 1,5 m di altezza sulle cui pietre incastonate Remo Ponti ha scolpito 867 splendidi bassorilievi.

Il progetto è iniziato a settembre 2014, quando l’artista, sentendosi ispirato, ha deciso di rendere un muro anonimo un’opera d’arte.
Da allora Remo Ponti trascorre sul luogo intere giornate, cercando l’ispirazione e lavorando, dando così forma alle sue profonde emozioni grazie alla sua creatività.
Per scolpire una roccia può impiegare un’ora così come tre giorni, ma per lui questo non ha importanza, poichè quando scolpisce perde la cognizione del tempo, “che sembrava volare”.
Gli strumenti utilizzati sono, oltre agli occhiali e ai guanti di protezione, un martellino e uno scalpello che ha realizzato lui stesso e che possiede sin dalla sua giovinezza.

A Remo Ponti e alla sua attività artistica è stato dedicato anche un obelisco, situato all’inizio di via Mazzini. L’opera è stata realizzata seguendo il modello de ‘Il mio Moroni’, che l’artista ha scolpito in occasione dei festeggiamenti dei 500 anni dalla nascita del pittore albinese Giovan Battista Moroni.


ACCESSO LIBERO.

LA LOCALITÀ È RAGGIUNGIBILE TRAMITE UNA STRADA STERRATA LEGGERMENTE IN SALITA

]]>
64789
Miniera Sant’Aloisio in Valle Trompia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/miniera-santaloisio-in-valle-trompia/ Sat, 25 Feb 2023 15:49:51 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59903 La Miniera S.Aloisio di Collio V.T. è inserita nell’Itinerario La Via del Ferro e delle Miniere della Valle Trompia.
Nota come la più importante miniera italiana per l’estrazione della siderite, minerale di ferro, chiuse definitivamente nel 1984, in seguito alla progressiva recessione dell’attività estrattiva a partire dagli anni ’30. All’inizio degli anni Duemila, la sede entrò a far parte del Sistema Museale.

Oggi è possibile compiere due appassionanti itinerari esplorativi e conoscitivi:
1. IL TREKKING MINIERARIO
Il percorso, della lunghezza di circa 2 Km, si dipana all’interno delle gallerie sotterranee in cui è possibile ammirare l’affascinante scenario naturale delle diverse formazioni geologiche

2. IL PARCO AVVENTURA
Il percorso propone una vera e propria avventura tra ponti tibetani, passerelle tirolesi e scale a pioli.

La miniera ospita inoltre un centro Speleoclimatico che si sviluppa per 1.400 m. Si viene condotti a bordo di un trenino all’interno delle gallerie per circa 400m ed è possibile percorrere il resto della miniera a piedi, lungo un percorso totalmente cementato e illuminato, con panchine per riposarsi, tavoli, fotografie storiche, attrezzi originali.

INFO PER LA VISITA
Il museo è dotato di audioguide in italiano e inglese ascoltabili presso il museo o direttamente da casa.

APERTURE PARCO AVVENTURA E TREKKING:
Tutte le domeniche nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre: 10-18
Sabato e domenica nei mesi luglio: 10-18
Tutti i giorni dal 5 al 27 agosto: 10-18
Visite previste: 11.00 – 14.30 – 16.15 (ultimo ingresso)

COSTI IN ORARIO DI APERTURA:
Visita in miniera
Intero: 10 euro (dai 14 anni in su)
Ridotto: 8 euro (fino 13 anni; gruppi minimo 20 persone paganti biglietto)

Visita in miniera + parco avventura
Intero: 21 euro (dai 14 anni in su)
Ridotto (fino ai 13 anni): 16 euro

Per info e prenotazioni (obbligatorie): 339.6055118  | miniereskimine@gmail.com



La società Miniere Ski-Mine è parte della rete coordinata da Promoserio nell’ambito del progetto Nel cuore della Terra. In viaggio tra valli bergamasche e bresciane realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

]]>
59903
Miniera Marzoli in Valle Trompia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/miniera-marzoli-in-valle-trompia/ Sat, 25 Feb 2023 15:32:39 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59901 La Miniera Marzoli di Pezzaze è inserita nell’itinerario La Via del Ferro e delle Miniere della Valle Trompia.

Aperta al pubblico dal 1999, la sede museale definita “Le miniere” rappresenta oggi un luogo di memoria collettiva ed accedervi equivale a varcare la soglia di un luogo ove tutti i sensi sono pronti a cogliere ogni minima variazione.
La prima opportunità di visita è data dall’ingresso nelle viscere della montagna con un treno che permette al visitatore di vivere un’esperienza affascinante e irripetibile. Grazie alla presenza di sagome scure che si intravedono nelle diramazioni laterali, sono evocati i momenti del duro lavoro dei minatori. Il riallestimento del 2011 propone riproduzioni visive e sonore che arricchiscono l’esperienza sensoriale.
Alla visita in galleria si aggiunge lo spazio museale dedicato a “Il Mondo dei Minatori e dell’Arte del Ferro”, allestito nell’edificio un tempo riservato a funzioni di servizio dell’attività produttiva e ai dipendenti della miniera. Il museo si compone di due sezioni dedicate rispettivamente all’illustrazione storico-scientifica della realtà mineraria del luogo e alle opere in ferro dello scultore Vittorio Piotti (1935-2000).

INFO PER LA VISITA
Il museo è dotato di audioguide in italiano e inglese ascoltabili presso il museo o direttamente da casa.

APERTURE:
Tutte le domeniche nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, dicembre: 10-12 / 14-17
Sabato e domenica nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre: 10-12 / 14-18
Tutti i giorni ad agosto: 10-12 / 14-18

COSTI IN ORARIO DI APERTURA:
Intero: 10 euro (dai 14 anni in su)
Ridotto: 8 euro (dai 4 ai 13 anni; gruppi minimo 20 persone paganti biglietto)
Gratuito: 0-3 anni

Per info e prenotazioni (obbligatorie): 339.6055118  | miniereskimine@gmail.com


 

La società Miniere Ski-Mine è parte della rete coordinata da Promoserio nell’ambito del progetto Nel cuore della Terra. In viaggio tra valli bergamasche e bresciane realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

]]>
59901
La via del ferro e delle miniere in Valle Trompia https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-via-del-ferro-e-delle-miniere-in-valle-trompia/ Sat, 25 Feb 2023 15:21:02 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59899 La Valle Trompia è caratterizzata dal tipico contesto montano, con consuetudini rurali e pastorali, ma manifesta storicamente anche una specifica vocazione alla metallurgia: sin dall’antichità è la “Valle del Ferro”, con la presenza di siti minerari e luoghi di fusione e lavorazione del metallo. Dalla seconda metà dell’ 800 la diffusione di forme produttive di tipo industriale e di nuovi modelli economici ha determinato la trasformazione del territorio e delle consuetudini sociali, con il permanere di elementi propriamente rurali nelle realtà più appartate di montagna e una evoluzione che ha mutato l’intero fondovalle con ripercussioni sul paesaggio montano.

LA VIA DEL FERRO E DELLE MINIERE
Si tratta forse dell’itinerario più caratterizzante fra quelli individuati in Valle Trompia. La Via attraversa l’evoluzione delle attività estrattive e siderurgiche e le testimonianze che il passato produttivo ha lasciato fra i monti, lungo i corsi d’acqua, negli abitati, in un territorio che più di altri è stato investito negli ultimi decenni da una trasformazione radicale.
Un territorio caratterizzato da specificità che solo la geologia e la mineralogia possono spiegare: l’antica filiera produttiva prendeva infatti idealmente il via dai siti minerari dell’alta Valle, passava attraverso gli impianti di fusione prossimi ai corsi d’acqua fino ad arrivare alle fucine della media-bassa Valle, all’interno delle quali avveniva la trasformazione del ferro.

La memoria del lavoro, che assegnò per secoli un ruolo di primo piano ai forgiatori e ai maestri di forno triumplini, è radicata nelle cose e negli edifici, negli strumenti, nei gesti e nelle parole che rappresentano vive testimonianze di un’esperienza secolare, richiamando una realtà la cui progressiva emarginazione non si è risolta in una cancellazione irreversibile.
È proprio nella dimensione della memoria collettiva che territori come quello triumplino si sono resi conto di poter riscoprire e quindi aggiornare la propria identità.

INFO PER LA VISITA
La “Via del Ferro e delle Miniere” è anche la denominazione dell’itinerario proposto dal Sistema Museale di Valle Trompia alle scuole, ai gruppi ed ai singoli visitatori. Attraverso visite guidate e laboratori didattici è possibile scoprire l’antica filiera produttiva legata all’estrazione del ferro: il Borgo del Maglio di Ome, il Museo i Magli di Sarezzo, il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia, il Museo Il Forno di Tavernole, il reticolo delle gallerie della Miniera Marzoli di Pezzaze e della Miniera S. Aloisio di Collio, le grandi strutture estrattive e le innumerevoli bocche di miniera che restano nell’alta Valle, rappresentano le tappe principali di un itinerario che è parte integrante della rete degli itinerari e dei musei del lavoro bresciani.



La Comunità Montana Valle Trompia è parte della rete coordinata da Promoserio nell’ambito del progetto Nel cuore della Terra. In viaggio tra valli bergamasche e bresciane realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

]]>
59899
Le grotte della Val Brembana https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/le-grotte-della-val-brembana/ Sat, 25 Feb 2023 15:00:27 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59895 Il territorio della Val Brembana è ricco di bellezze culturali conosciute a più ma anche di tesori nascosti, custoditi nel cuore della terra.
Un mondo sotterraneo quelle delle Grotte caratterizzato da un’insolita, ma straordinaria conformazione geologica. A forgiare a questo mondo sotterraneo, non solo l’acqua che erode le rocce creando stallattiti e stallagmiti e modellano conformazioni di rocce in forme straordinarie, ma anche l’uomo con l’azione di estrazione mineraria.

LE GROTTE DEL SOGNO DI SAN PELLEGRINO TERME
Scoperte nel 1931 da Ermenegildo Zanchi, chiamato il «nonno degli abissi», e già dall’anno successivo aperte alle visite del pubblico (furono le prime attrezzate in Lombardia).
Dal 2016 le Grotte, situate tra le località Vetta e Aplecchio, sono visitabili grazie al lavoro della Cooperativa «OTER: Orobie Tourism, Experiece of Real», un gruppo di giovani nato nel 2015, inizialmente come associazione, volto alla promozione turistica della Valle Brembana.

INFO PER LA VISITA
La Visita, della durata di circa 30 minuti, prevede un percorso di risalita (per garantire maggior sicurezza) che, dalla parte più bassa delle grotte, passa lungo i cunicoli impreziositi da stalattiti e stalagmiti.
Durante il tour è anche possibile vedere il passaggio che permise a Ermenegildo Zanchi di scoprire le Grotte, nel lontano 1932.
Per prenotazioniwww.orobietourism.com

 

LE GROTTE DELLE MERAVIGLIE DI ZOGNO
Il complesso delle Grotte delle Meraviglie si apre entro il bancone calcareo di color grigio chiaro che sovrasta la provinciale per la valle Brembana in prossimità della galleria di Zogno. La formazione geologica è quella denominata “Calcare di Zù” ricca di coralli, del Retico Inferiore. Il complesso ha due accessi: quello superiore con una stretta apertura (Büs de la Marta), che consente la discesa lungo una serie di pozzi verticali, con un dislivello complessivo di 60 metri circa; quello inferiore, ubicato nel parco sovrastante la provinciale per la valle Brembana, offre in alternativa una comoda via di accesso alle grotte, lungo una galleria artificiale, scavata nella roccia, lunga 73 metri, con andamento sinuoso e in leggera salita fino a raggiungere la grotta più interna.
Le grotte devono la loro fama alla generosità e alla tenacia di Ermenegildo Zanchi del Gruppo Grotte S. Pellegrino che ne fece una delle prime grotte turistiche d’Italia nel 1939.

INFO PER LA VISITA
La grotta è turistica e ben illuminata. Per bambini anche piccoli non ci sono problemi. Non si puo’ entrare con passeggini o zaini. I bimbi vanno accompagnati camminando o tenuti in braccio.
Per prenotazione gruppi o scuole EXTRA CALENDARIO o per qualsiasi informazione: 366.4541598 | giovanni@grottedellemeraviglie.com


Le Grotte e le Miniere visitabili della Val Brembana, grazie alla collaborazione di Visit Brembo, fanno parte della rete coordinata da Promoserio nell’ambito del progetto Nel cuore della Terra. In viaggio tra valli bergamasche e bresciane realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

]]>
59895
Le miniere di Dossena https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/le-miniere-di-dossena/ Sat, 25 Feb 2023 14:35:28 +0000 https://www.valseriana.eu/?post_type=arte&p=59893 Dossena vanta un passato minerario di tutto rispetto probabilmente risalente all’epoca etrusca. Durante il periodo romano Dossena era un importante centro minerario dell’impero. All’interno delle antiche miniere venivano condannati Ad Metalla gli schiavi di Roma. È forse per questo che nasce proprio in questo piccolo paese montano la prima chiesa della valle brembana.

I lavori di ripristino delle miniere di Dossena, in località Paglio, sono iniziati nel settembre 2014, grazie al lavoro di 80 volontari coordinati dal Comune di Dossena. La pulizia dagli antichi detriti, l’illuminazione e la messa in sicurezza dei tunnel prefissati, hanno reso possibile l’inaugurazione avvenuta il 6 dicembre 2014, e la successiva apertura del 2 maggio 2015, lungo un tragitto relativamente breve attraverso antichi scavi minerari.

LA VISITA IN MINIERA
Visitare le Miniere di Dossena è come vivere una avventura nel passato. Percorrendo le gallerie con il caschetto in testa e la torcia in mano, non potrai fare a meno di immaginare i minatori che vi lavoravano per giorni interi, senza mai vedere la luce del sole.
Il percorso si snoda tra grotte naturali e gallerie artificiali, seguendo le antiche rotaie dei carrelli utilizzati per il trasporto dei materiali.
Tunnel scavati nella roccia, camini di aerazione, carrelli arrugginiti, un laghetto sotterraneo che scompare alla vista inghiottito dagli abissi …Affronterai i percorsi in totale sicurezza con le attrezzature fornite dall’organizzazione. Avrai l’occasione di vedere da vicino gli antichi strumenti di lavoro, con l’ausilio di una guida che narrerà le origini e la storia delle miniere, i minerali presenti e le tecniche di estrazione, seguendoti passo-passo in tutto il tragitto.
Per info e prenotazioni: www.visitdossena.it

COSA FARE DOPO UNA VISITA ALLE MINIERE?
1. Sfida l’altezza percorrendo il Ponte del Sole; si tratta del ponte tibetano più lungo al mondo a pedata discontinua e senza tiranti laterali
2. Metti alla prova coordinazione e coraggio nell’unico parco Speleologico europeo, un percorso attrezzato in sicurezza, da vivere in chiave ludica e culturale. 
3. Divertiti a cercare i Murales diffusi tra le vie del borgo montano; troverai 30 opere realizzate in tre fasi successive, nel 1981, nel 1982 e nel 1984 su progetto dell’artista locale Filippo Alcaini.



Il Comune di Dossena e le associazioni del territorio fanno parte della rete coordinata da Promoserio nell’ambito del progetto Nel cuore della Terra. In viaggio tra valli bergamasche e bresciane realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

 

]]>
59893
Villa Carrara https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/villa-carrara/ Fri, 24 Jun 2016 07:59:48 +0000 http://www2.valseriana.eu/?post_type=arte&p=9270 Interessante per architettura e dimensioni oltre che per la storia secolare che l’accompagna, la Villa Carrara, unica nel suo genere a Villa di Serio, fu dimora padronale fino al 1978, anno in cui morì la nobile Camilla ultima discendente della famiglia Carrara.

Racchiusa tra la centrale via Papa Giovanni e la pedecollinare via Mascarelli, Villa Carrara copre 1275 mq sviluppando su tre piani una superficie utile di 1971 mq per oltre 10200 mc di volume complessivo. L’area scoperta di diretta pertinenza della villa è divisa tra cortile e giardino e misura circa 5000 mq, a cui vanno aggiunti 1200 mq relativi al cortile e alla casa rurale (proprietà privata) contigui alla villa.

Ad una prima osservazione appare evidente come l’intero complesso sia sorto in modi e tempi tutt’altro che univoci, fra il XV e il XVIII secolo.
Su di un primo edificio più antico, forse rurale, si innestò verso la fine del 1500 una costruzione ben più nobile per fattura e dimensione. È questo il corpo di fabbrica a ovest dell’edificio che, se pur in gran parte compromesso dalle sovrapposizioni succedutesi, non ha perso la sua originaria eleganza. Qui troviamo la bella corte chiusa con le rimesse e le scuderie: spazio prezioso quest’ultimo, forse ampliato durante il periodo d’oro di Villa Carrara, tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVII secolo.

Sul lato opposto, propaggine a nord-est della villa, resiste fino a noi una casa rurale con corte spaziosa, portico e vasta cantina, di epoca seicentesca, dove, dopo la costruzione della parte nobile, alloggiavano i coloni e il fattore con la sua famiglia.

Al centro, disposta su un’ampia elle, la villa padronale vera e propria, di fattura seicentesca ma con probabili e forse notevoli aggiustamenti e abbellimenti di inizio Settecento.
Uno slargo nella via Papa Giovanni – l’antica contrada del Pozzo – contrassegna tuttora l’ingresso della villa cui si giunge attraverso il viale, entro il piccolo parco con alberi ad alto fusto. Fino al 1850 lo slargo era anche punto di raccordo con la contrada Barzaga che, lambendo il parco e l’intero complesso, attraversava i due broli della villa e quindi la contrada dei Mascarelli (l’attuale via Mascarelli) per inoltrarsi infine nei campi detti delle Barzaghe.

Oltre il bel portale sovrastato da un balcone, oltre l’atrio e il vasto porticato, si apre la corte nobile. Da qui, un lungo viale oggi scomparso, attraversava il giardino padronale,superava la cancellata delimitata dalle due uccelliere e tagliava linearmente in due il brolo Mascarello fino a spegnersi contro una grande muraglia di prospettiva a ridosso del muro confinante con la contrada Mascarelli.
Villa Carrara è stata acquistata dal Comune alla fine degli anni ’90; dal 2000 ospita la biblioteca e dal 2001 anche gli altri uffici comunali.

]]>
9270
Borgo storico Cantoni a Oneta https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/borgo-storico-cantoni-oneta/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:27 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/nucleo-storico-cantoni-oneta/ Il borgo storico Cantoni di Oneta è collocata a 980 mt di altitudine, in ottima posizione panoramica, da cui si spazia con una sola visuale tutta la Valle del Riso.

Conserva integro in molti edifici l’aspetto originale delle antiche destinazioni, siano esse abitative, oppure finalizzate all’attività dell’allevamento e dell’agricoltura. L’impianto urbano è collocabile nel periodo tra il XIV° e XV° secolo. Di particolare interesse il caseggiato datato 1678, con un bel portico interno, e la bella chiesa settecentesca  dedicata a S. Antonio Abate ricca di opere d’arte.

Clicca qui e scopri quando visitare Oneta con i Percorsi Turistici Culturali con degustazione di Sapori Seriani!

]]>
8682
La Diga del Barbellino, storia di grandi opere https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-diga-del-barbellino-storia-grandi-opere/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:25 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/diga-del-barbellino-valbondione/  

La Diga del Barbellino è una delle tante testimonianze della storia delle grandi opere dei primi decenni del 1900 che si possono ancora ammirare in ValSeriana

La costruzione della diga è stata progettata a partire dal 1917. L’idea di costruire una diga che raccogliesse le acque della zona prevedeva inizialmente la costruzione di una diga all’altezza del Pian del Campo, ovvero nella parte alta della vallata che dall’abitato di Fiumenero si dirige verso il Pizzo Redorta, ma, nonostante il bacino sopra Fiumenero prevedeva una capienza maggiore, la conformazione delle montagne dove la diga doveva essere costruita era stata giudicata insicura e per questo è stata preferita la costruzione della diga del Barbellino. La costruzione della diga fu terminata nel novembre del 1931. La diga era stata costruita pensando all’ingente richiesta di energia che serviva alla Valle Seriana, dove l’industria (soprattutto tessile) si stava sviluppando a pieno ritmo.

Il lago del Barbellino è un bacino artificiale situato sopra Valbondione. E’ il più grande lago artificiale delle Orobie bergamasche, mentre è secondo se si considera anche la porzione Valtellinese, dietro al lago di Belviso.

Situato a un’altezza di 1.862 m, raccoglie le acque provenienti dalla Valle del Trobio, dalla Valle della Cerviera, dalla Valle della Malgina, dalla Valle del Lago e dal Lago del Barbellino Naturale / Sorgenti del Serio.

LEGGI ANCHE> Trekking alla Diga del Barbellino

Il caratteristico colore verdastro è dovuto alla torbidità delle acque provenienti dalla Valle del Trobio, vallata racchiusa tra il Monte Costone, il Monte Trobio, il Monte Gleno, il Pizzo dei Tre Confini e il Pizzo Recastello, e alla sommità della quale si adagia il Ghiacciaio del Gleno, uno dei pochi ghiacciai ancora in vita nelle Orobie bergamasche, e sicuramente il più importante.

Per raggiungerlo si parte da Valbondione e si prosegue lungo la carrabile in direzione del Rifugio Antonio Curò. La passeggiata ha pendenza pressoché regolare fino a giungere al salto delle Cascate del Serio.
Qui è possibile prendere il sentiero ripido, che prevede un percorso più breve ma con maggior pendenza, o si può proseguire lungo la carrabile panoramica che si arrampica lungo il lato della vallata piegando in più tornanti e che termina in prossimità del lago lungo un sentiero scavato nella roccia.

La costruzione della diga è stata progettata a partire dal 1917. L’idea di costruire una diga che raccogliesse le acque della zona prevedeva inizialmente la costruzione di una diga all’altezza del Pian del Campo, ovvero nella parte alta della vallata che dall’abitato di Fiumenero si dirige verso il Pizzo Redorta, ma, nonostante il bacino sopra Fiumenero prevedeva una capienza maggiore, la conformazione delle montagne dove la diga doveva essere costruita era stata giudicata insicura e per questo è stata preferita la costruzione della diga del Barbellino. La costruzione della diga fu terminata nel novembre del 1931. La diga era stata costruita pensando all’ingente richiesta di energia che serviva alla Valle Seriana, dove l’industria (soprattutto tessile) si stava sviluppando a pieno ritmo.

]]>
8677
Borghi antichi – Gorno https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/borghi-antichi-gorno/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:25 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/borghi-antichi-gorno/ Le testimonianze di antiche costruzioni civili all’interno del paese di Gorno sono tutt’oggi presenti in alcune delle sue contrade.
Tra i borghi meglio conservati, viste le continue evoluzioni degli edifici e l’aumento demografico della popolazione, le contrade di San Giovanni, Peroli, Cavagnoli e Calchera.
Nella contrada di San Giovanni l’omonima chiesa è considerata uno degli edifici più antichi del paese e tutto il borgo, nonostante le modifiche avvenute nei secoli, ha mantenuto la sua struttura originaria, preservando numerosi edifici che mostrano elementi che ne datano la loro costruzione, come gli architravi in pietra, decorati anche da stemmi familiari.
La contrada di Peroli, divisa tra Peroli alti e Peroli Bassi, ha mantenuto anch’essa intatta la sua struttura originaria. Peroli alti sono stati ristrutturati in parte alla fine del XX secolo dagli stessi abitanti, senza stravolgere l’urbanistica e l’aspetto degli stessi, mentre in Peroli Bassi da ricordare c’è sicuramente la casa torre detta Casa del tesoro del Guelfo, che secondo alcuni recenti studi daterebbe la sua prima edificazione al XIV secolo.
Cavagnoli è un’altra delle contrade che meglio conserva il suo nucleo storico, situato nella zona che viene comunemente chiamata Cavagnoli vecchi. Se anche in questo caso una parte degli edifici sono stati ristrutturati, altri sono momentaneamente in abbandono, tra cui l’edificio che conserva l’affresco del Leone Veneto, simbolo della dominazione veneta, che vede la sua costruzione del suo nucleo centrale datata XV secolo.
Villassio, sede centrale del paese, se conserva edifici e cortili antichi, son meno visibili esternamente, visto che è stata una delle contrade che più di altre ha subito modifiche negli anni. Così come Erdeno e Sant’Antonio, che conservano alcune antiche abitazioni ma con testimonianze meno rilevanti.
Nella parte bassa del paese, nonostante la contrada Riso sia citata sin dal XVI secolo conserva pochissime testimonianze, così come non sono più presenti gli antichi mulini che venivano elencati per la macina del frumento e la casa torre citata in alcuni documenti del 1512.
La contrada Fondo Ripa e del Santissimo Crocefisso sono più recenti, così some contrada Campello, considerata l’ultima nata all’interno del paese agli inizi del XX secolo.

]]>
8676
Il Paese del Baghet – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/il-paese-del-baghet-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:30 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/il-paese-del-baghet-casnigo/ Le prime testimonianze sull’uso di un cornamusa in terra orobica le troviamo in Santa Maria Maggiore a Bergamo, nell’affresco “Albero della vita” datato 1347, e nel castello di Bianzano, dove sono raffigurati due putti suonatori di cornamusa, collocabili nell’ultimo quarto del 1300. Recenti lavori di ricerca, condotti dallo studioso Valter Biella, hanno portato ad una rivalutazione di questo patrimonio etnomusicale considerato scomparso e di cui si era perso ogni traccia. I dati raccolti permettono di delineare diverse zone in cui era suonata la cornamusa bergamasca: tra queste la media Valle Seriana con la confluente Val Gandino. In quest’area all’inizio del Novecento erano ancora certamente attivi una decina di musicisti. Ultimo erede di essi è stato Giacomo Ruggeri, detto “Fagòt” di Casnigo (1905-1990): la sua figura è stata lo snodo fondamentale nella conoscenza della cornamusa bergamasca che ha permesso di salvare questo patrimonio. Presso Casnigo infatti sono conservati 2 dei 7 strumenti storici superstiti.

]]>
8693
Teatro Liberty del Circolo Fratellanza – Casnigo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/teatro-liberty-del-circolo-fratellanza-casnigo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:30 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/teatro-liberty-del-circolo-fratellanza-casnigo/ La proposta di edificare un teatro in stile Liberty, risale alla seduta consigliare del 27 febbraio 1921, quando il Consiglio del Circolo decide di costruire un salone ad uso teatro e cinematografico al posto delle due stalle, col preciso intento di dare non solo ai soci ma a tutta Casnigo un locale di riunione in cui poter passare qualche ora di svago e divertimento istruttivo. Il progetto di esecuzione venne messo in atto nel settembre 1921 e si concluse nel gennaio 1922 con manodopera in parte gratuita. Il teatro, che nella sua epoca migliore ha avuto l’onore di ospitare personaggi di spicco, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato sapientemente recuperato e restaurato dalla Società di Mutuo Soccorso Circolo Fratellanza negli anni 2005-2006 ed è ora di nuovo utilizzabile. Il Circolo Fratellanza, oggi, intende riprendere lo spirito originario ripensando alle attuali povertà in campo culturale, sociale, civile, morale rivalutando i valori dell’altruismo e della solidarietà.

]]>
8692
Giardino geologico della Val Seriana – Gazzaniga https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/giardino-geologico-della-val-seriana-gazzaniga/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:28 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/giardino-geologico-della-val-seriana-gazzaniga/ E’ realizzato in un’area di circa 3000 metri quadrati in Via Salici ed è attraversato nella parte più a Sud dalla pista ciclopedonale Bergamo-Clusone. Il luogo è posto a confine con il fiume Serio da cui è diviso dallo svincolo della superstrada Bergamo-Clusone.
Prima dell’ingresso al sottopassaggio, in fondo a Via Salici che immette nell’area, è stato realizzato un Info Point con panchine, fontana e tabellone che illustra il “Percorso turistico dei colli di Gazzaniga” di cui il Giardino Geologico costituisce il punto di partenza e di arrivo.

]]>
8687
Sorgenti Nossana – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/sorgenti-nossana-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:28 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/sorgenti-nossana-ponte-nossa/ Per ciò che concerne l’idrografia, oltre al fiume Serio, numerosi sono i corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale. Il principale è la Nossana, affluente del Serio da destra, che si sviluppa nell’omonima valle e che raccoglie le acque di numerosi piccoli rivoli composti dalle acque in eccesso provenienti dalle propaggini circostanti. L’importanza di questo corso d’acqua è legata sia alla presenza di numerosi magli che nel corso dei secoli garantirono prosperità al paese, sia al fatto che le sue acque alimentano un acquedotto che, con una portata stimata tra i 900 ed i 1.500 litri al secondo, permette di soddisfare il fabbisogno idrico di 118.000 persone nella provincia di Bergamo. Le sorgenti sono meta di numerose visite da parte delle scolaresche che spesso vengono associate a quella del maglio Museo.

]]>
8685
Villaggio minatori e miniere – Colere https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/villaggio-minatori-e-miniere-colere/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:41 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/villaggio-minatori-e-miniere-colere/ Le miniere un tempo erano molto importanti perché rappresentavano l’unico posto di lavoro dal quale i residenti guadagnavano un modesto salario per sfamare le famiglie. Nelle miniere di Colere si estraeva sostanzialmente la fluorite, oggi non più in funzione ma aperte alle visite di turisti.
La storia dell’estrazione mineraria a Colere conobbe la sua fine negli ultimi anni ’70 non per esaurimento del minerale, ma per eccessivi costi di trasporto e della manodopera.

]]>
8726
Via Mala https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/via-mala/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:41 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/via-mala-e-orrido-colere/ [IMPORTANTE. Il passaggio pedonale nel tratto di strada della Via Mala denominato Rovinacani è vietato per distacco massi e ghiaccio | Ordinanza  del Comune di Colere del 12 ottobre 2020 | Divieto vigente fino alla messa in sicurezza del tratto]


Il nome via Mala dice già molto. E ripercorrendo questo antico tracciato (esisteva già nell’Alto Medioevo e venne rifatto tra il 1473 e il 1827) che collega la Val di Scalve alla Valcamonica, lungo la valle del Dezzo, arriva la conferma; i vertiginosi precipizi che terrorizzavano i viaggiatori del passato lasciano tuttora senza fiato, e anche se le auto utilizzano una nuova strada, quasi interamente in galleria, il vecchio itinerario può essere tranquillamente ripercorso.

Si può, volendo, affrontare anche dal basso e cioè lungo il sentiero sul fondo della gola che si raggiungono discendendo una scalinata di 275 gradini. Qui i precipizi si trasformano in pareti alte fino a 500 metri. E lo spettacolo è ugualmente suggestivo.

Talmente suggestivo che un gruppo di giovani architetti ha pensato di mettere a punto un progetto per valorizzarlo. Con un ponte osservatorio sulla stessa gola che ne è diventato il simbolo.

]]>
8725
Castello di Fino del Monte https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/castello-di-fino-del-monte/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:47 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/castello-di-fino-del-monte/ Antica struttura muraria in blocchi di ceppo sulla fronte settentrionale, la meglio conservata. L’edificio originario, presumibilmente trecentesco ma forse anche innalzato in tempi diversi, ha subito numerose trasformazioni e pesanti manomissioni che ne hanno alterato i caratteri architettonici.
All’interno si affaccia sul cortile, l’alto porticato con arcate poggianti su massicce colonne in pietra arenaria, che sostiene i due piani fuori terra dell’edificio. Questo porticato sembrerebbe la parte più antica dell’edificio e potrebbe essere originale del sec. XIII.

]]>
8740
Palazzo Municipale – Cazzano https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-municipale-cazzano/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:46 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-municipale-cazzano/ La tradizione orale narra che Cazzano fu il luogo dove in epoca remota si trovò a vagare una Zingara danzante. Essa caratterizza lo stemma comunale, nel quale è anche raffigurato il Torrione, simbolo del paese e oggi sede municipale. E’ una fortezza risalente al 1200. Cazzano deve questo nome agli antichi nobili Cazzani, i quali avendo donato un lascito al paese ebbero tale onore. Il paese è citato lo si trova con il nome di Borgo Sant’Andrea nell’Atto di Emancipazione del Comune di Gandino del 6 luglio 1233. Dopo il 1435 Cazzano si staccò da Barzizza e nel 1459 si costituì in parrocchia. Il 14 luglio 1928 venne amministrativamente unificato a Casnigo riacquistando l’autonomia, con decreto del Presidente della Repubblica Gronchi, il 7 dicembre 1959.

]]>
8739
Auditorium Modernissimo – Nembro https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/auditorium-modernissimo-nembro/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:32 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/auditorium-modernissimo-nembro/ Verso la fine del 1934, il cav. Francesco Moscheni decise di far erigere a proprie spese un “grandioso fabbricato” da adibire a sede dell’Opera Nazionale Balilla e di opere assistenziali. Del progetto fu incaricato lo studio dell’ing. Luigi Bergonzo di Bergamo. I lavori presero avvio nel giugno 1935 e l’inaugurazione avvenne il 17 maggio 1936. Il complesso era stato progettato per ospitare, in epoca fascista, la Gioventù Italiana del Littorio e pertanto prevedeva spazi per il teatro, il cinema e le adunanze, oltre a locali per l’assistenza. Successivamente prevalse l’uso esclusivo a sala per rappresentazioni cinematografiche e teatrali. Dopo anni di abbandono, nel 2005 venne affidato a Gritti Architetti un piano di intervento volto a riconfigurare il centro civico di Nembro. Il Modernissimo è stato così recuperato come spazio pubblico adattabile a eventi teatrali, musicali e cinematografici.

]]>
8702
Villa di Celinate – Scanzorosciate https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/villa-di-celinate-scanzorosciate/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:40 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/villa-di-celinate-scanzorosciate/ L’ampio anfiteatro della collina di Celinate appare al visitatore che arriva da Scanzorosciate come un’immensa area completamente coltivata a vite. Villa Celinate è una delle più grandi ville di Scanzorosciate, ma anche una delle meglio conservate sia dal punto di vista architettonico che pittorico. La villa è composta da parti di epoche differenti e risulta formata da due strutture ad L accostate. Di proprietà dei conti Vitalba dal 1400 al 1800, nel 1802 la proprietà passò a Giacomo Alcaini di Martinengo. Dal 1990 la Villa è di proprietà di Luciano Pezzoli, che continua la tradizione viti-vinicola della tenuta, oltre a condurre un’attività di agriturismo.

]]>
8720
Parco di Villa Camozzi e Parco di Via Conciliazione – Ranica https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-di-villa-camozzi-e-parco-di-via-conciliazione-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:36 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/parco-di-villa-camozzi-e-parco-di-via-conciliazione-ranica/ Il Parco di Villa Camozzi si trova nel centro del paese, in zona pedecollinare. Il parco pubblico fa parte del parco originario della Villa Camozzi (ampio circa di 60.000 mq) nel quale sono presenti numerosi alberi secolari. La porzione adibita a parco pubblico è dotata di un percorso pedonale lungo circa 500 metri, di un’area giochi per bambini, di zone relax e tavoli e servizi igienici.
Il parco di Via Conciliazione è situato ad est del centro storico e delimitato dalla tramvia delle valli, è un’area verde di circa 18.000 mq. realizzato fra il 2003 e il 2006. Lo spazio si presenta aperto – il parco non è recintato – libero e connesso con l’intorno: attraversabile e godibile ad ogni ora del giorno e della notte, in ogni stagione, è caratterizzato da alberi autoctoni con l’inserimento di percorsi d’acqua, rocce e sassi.
All’interno del parco sono stati creati spazi specifici come l’area feste, vari campi da gioco per il calcio, il basket, la pallavolo, l’area skate, l’area gioco bimbi e il padiglione che ospita un bar e i servizi igienici.
Grazie al parco ludico-sportivo, il comune di Ranica è risultato vincitore (per la seconda categoria: comuni da 5.000 a 15.000 abitanti) del Premio “La città per il verde 2009”, organizzato da “Il Verde Editoriale”.

]]>
8718
Associazione culturale gli Zanni di Ranica https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/associazione-culturale-gli-zanni-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:35 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/associazione-culturale-gli-zanni-ranica/ L’Associazione Culturale Gli Zanni nasce come gruppo di folklore nel 1967 e a partire dagli anni ’70 iniziano un lavoro di ricerca, di approfondimento mutando la definizione del gruppo in “Compagnia per la Cultura e le Tradizioni Popolari”.

Favorito dal clima del Folk Revival cresce l’impegno per l’indagine storico-sociale e il recupero delle origini.
I componenti della Compagnia sono eterogenei per età, professione, provenienza ed interessi, ma tutti accomunati dalla passione per le tradizioni e per le varie forme di espressione artistica del popolo.

La Compagnia presenta diversi spettacoli: una ricostruzione teatrale dei momenti comunitari del popolo, con esempi desunti dalla tradizione in aree diverse e in epoche diverse nonché momenti di animazione di piazza con danze etniche popolari oltre a spettacoli con soli canti e musiche popolari divisi per tematiche: il lavoro, la guerra e la Resistenza, la condizione della donna, l’osteria e la festa..

Annualmente organizza momenti d’incontro con rappresentative estere di folklore, oltre ad effettuare tournée di lavoro all’estero, con lo scopo di conoscere e far conoscere aspetti diversi di cultura popolari.
Durante questi anni di attività sono stati inoltre raccolti circa 200 strumenti musicali dell’area popolare che sono esposti nella sede dell’Associazione.

Visita il sito www.glizanni.it

]]>
8716
La Danza Macabra e l’Oratorio dei Disciplini di San Bernardino – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-danza-macabra-e-l-oratorio-dei-disciplini-di-san-bernardino-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:02 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/la-danza-macabra-e-l-oratorio-dei-disciplini-di-san-bernardino-clusone/ L’oratorio dei Disciplini di San Bernardino, adiacente al maestoso edificio della basilica, attira spesso le attenzioni del visitatore non certo per le sue dimensioni ma per un particolare dipinto affrescato sulla sua facciata. Convenzionalmente  conosciuto come Danza Macabra, in realtà l’affresco è una sorta di antologia dei temi macabri quattrocenteschi, uniti in un’unica imponente rappresentazione: in altro il Trionfo della Morte; sempre in altro a sinistra, originariamente separata dal Trionfo da una finestra vi è la citazione dell’Incontro tra i tre vivi ed i tre morti; nella fascia centrale troviamo invece la vera e propria Danza Macabra, sotto forma di una lenta processione in cui ogni uomo è accompagnato dal proprio scheletro, alter ego post mortem; la parte inferiore dell’affresco, ora purtroppo andata quasi completamente perduta, rappresentava una sorta di Giudizio Universale, in cui il giusti ascendono e il male sprofonda nelle viscere degli abissi. L’affresco, datato 1485 (leggibile nel primo cartiglio di sinistra), fu con molte probabilità eseguito da Giacomo Borlone de Buschis, pittore seriano.

]]>
8578
Orologio planetario Fanzago – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/orologio-planetario-fanzago-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:01 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/orologio-planetario-fanzago-clusone/ SIDERA VIX ALII OSCURA RATIONE MOVERI: FANZAGUS MANIBUS, LUMINIBUSQUE PROBAT
(Alcuni a fatica credono che le stelle si muovano per oscura ragione: il Fanzago lo prova con le sue mani e il suo intelletto)
Con queste parole Pietro Fanzago nel 1583 riassume il suoi intenti scientifici che lo hanno portato a progettare e costruire quell’orologio planetario che da ormai cinque secoli scandisce ininterrottamente il fluire del tempo clusonese. L’unione di orologeria, calcolo matematico, fisica, astronomia condensati in un unico gioiello rinascimentale, posto all’interno della torre dell’Orologio, adiacente al Palazzo Comunale. Orientamento cardinale, minuti, ore, giorni, mesi, fasi lunari ed oroscopo, nulla è lasciato al caso ma tutto misurato e funzionante in virtù delle leggi matematiche.

]]>
8576
Palazzo Comunale – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-comunale-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:01 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-comunale-clusone/ La solida e severa struttura del Palazzo Comunale di Clusone rimanda ad altri tempi, secondo la tradizione attorno all’anno Mille, quando più che palazzo di signori era l’ultimo baluardo difensivo del borgo clusonese. I secoli e le varie dominazioni l’hanno cambiato, ammodernato e abbellito, lasciando impressi nella facciata i segni del loro passaggio. Ma ancora oggi, superbo, domina incontrastato la Piazza dell’Orologio con la sua torre, un tempo alta e fortificata, oggi ospita il cinquecentesco orologio planetario Fanzago. La facciata del palazzo è un susseguirsi ininterrotto di affreschi votivi e stemmi nobiliari di famiglie veneziane, che celebrano la libera associazione politico – economica di Clusone e del suo territorio alla Repubblica Veneta ( XV – XIX ). Oggi sede degli ufficio comunali, mantiene il suo ruolo di palazzo del potere civile.

]]>
8575
Palazzo Fogaccia – Clusone https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-fogaccia-clusone/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:03 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-fogaccia-clusone/ Il palazzo, progettato da quel Giovanni Battista Quadrio che si distinse nella Fabbrica del Duomo di Milano, risale al periodo tra la fine del Seicento e l’inizio Settecento, quando le famiglie nobili clusonesi gareggiavano in sfarzo e magnificenza. La relativa semplicità della facciata esterna in muratura rustica, si scontra con la ricercatezza della struttura interna, laddove un labirinto di sale e corridoi racchiudono ricercati affreschi e dipinti neoclassici. A decorare gli ambienti interni concorsero probabilmente alcuni dei nomi più prestigiosi della pittura lombarda, tra cui i Mariani di Milano e Francesco Paglia di Brescia. L’edificio tutt’oggi ospita gli eredi della famiglia Fogaccia, il cui motto battagliero NI MATARME NI SPANTARME (né mi ammazzi, né mi spaventi), ricorda la determinazione con cui divennero per lungo tempo i potenti di Clusone.

]]>
8582
Villa Camozzi – Ranica https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/villa-camozzi-ranica/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:13 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/villa-camozzi-ranica/ L’ottocentesca Villa Camozzi, a Ranica è sede del Centro per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” dell’Istituto Mario Negri, che si occupa di ricerca e cura delle malattie rare. La Villa è un felice esempio di riconversione di un edificio con importanti caratteristiche storiche e artistiche in sede di attività innovative e tecnologie d’avanguardia.
La costruzione neoclassica, circondata da un parco di 60.000 mq con numerosi alberi secolari, fu costruita su progetto dell’architetto Simone Elia per i conti Camozzi, i cui figli Gabriele e Giovanni Battista sono noti per l’importante contributo dato alle lotte per l’Unità d’Italia.
Pregevole in particolare la facciata caratterizzata da eleganti elementi decorativi. Molto interessanti, lo scalone principale e la sala centrale con decorazioni di soggetto musicale, un ambiente che partendo da una pianta quadrata si sviluppa salendo in forma ottagonale. Notevole anche la piccola, ma elegantissima cappella di famiglia. Gli ambienti interni della Villa hanno conservato molte delle decorazioni originarie tipiche di una casa patrizia dell’800. In molte stanze si possono tuttora ammirare decorazioni di ottima fattura con temi floreali, zoologici e mitologici.
Il Centro Daccò che dal 1992 ha sede a Villa Camozzi, è un struttura in grado di sviluppare tutte le fasi di un progetto di ricerca e di tradurre efficacemente nella pratica clinica e nella cura dei pazienti i risultati ottenuti in laboratorio. Le linee di ricerca riguardano, oltre alle malattie rare, le malattie renali e le loro complicanze. Strategie terapeutiche innovative vengono studiate con tecniche di terapia genica e cellulare ma anche ingegneristiche e di medical imaging. Il Centro occupa attualmente circa 100 persone e dispone di laboratori, ambulatori e stanze per accogliere i pazienti in regime di day hospital, aule, sale riunioni, una sala conferenze con 140 posti e una biblioteca.

]]>
8626
Ponte medievale di San Bernardino – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/ponte-medievale-di-san-bernardino-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:16 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/ponte-medievale-di-san-bernardino-ponte-nossa/ Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza ed abbandono del centro abitato, con la popolazione che sovente era costretta a cercare riparo sulle alture circostanti al fine di difendersi dalle scorrerie perpetrate dalle orde barbariche. La situazione ritornò a stabilizzarsi con l’arrivo dei Longobardi.
Con il successivo arrivo dei Franchi, avvenuto verso la fine dell’VIII secolo, il territorio venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci di Tours per poi essere infeudato al Vescovo di Bergamo.
Anche il primo documento scritto in cui si attesta l’esistenza del borgo risale a quel periodo: era l’anno 1071 quando in un atto viene citata la famiglia dei “Da Nossa”, nobile casato che derivava il nome dal borgo stesso. Tra le file di questo ramo è da segnalare Beltramino Da Nossa, importante giurista del XII secolo che operò attivamente nella vita politica della città di Bergamo.
Nel tardo medioevo si verificarono importanti innovazioni tecnologiche, che diedero notevoli risvolti anche in ambito economico. Sfruttando la vicinanza delle miniere e la ricchezza d’acqua di cui disponeva il territorio, lungo il corso del torrente Nossana vennero introdotti alcuni magli che permisero la lavorazione di metalli, dai quali si ottenevano utensili ed attrezzi. I primi documenti che attestano l’esistenza di tale pratica risalgono al periodo compreso tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, anche se si presume possano essere collocati già al XII secolo, come indicato da un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa che, datato 1156, regolava la lavorazione dei metalli utilizzati per il conio delle monete.

]]>
8640
Palazzo Milesi – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-milesi-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:07 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-milesi-gromo/ Venne edificato nel 1465 in occasione delle nozze di un figlio dei Ginami. Dalla famiglia Ginami il Palazzo passò alla proprietà di un Franzini, cavaliere dell’Ordine del Santo Sepolcro e nel 1924 da questi alla Famiglia Scacchi-Milesi. Nel 1924 divenne sede comunale. è una costruzione civile che negli anni non ha mai subito alterazioni artistiche. L’interno conserva alcuni locali caratterizzati da soffitti a cassettoni dipinti.

#palazzomilesi #gromo #borghitalia #valseriana

Un post condiviso da Gabriele (@betelgeuse777) in data:


Le pareti al secondo piano sono ornate da un importante ciclo di affreschi, recentemente restaurati, che hanno come tema il mercato delle armi bianche: personaggi in ricche vesti che si scambiano alabarde e spade in una atmosfera dai tenui colori pastello.

Un elaborato fregio in tonalità ocra e brune corre alla sommità delle pareti: con allusioni grottesche e mitologiche rappresenta la lavorazione del ferro nelle fucine.

]]>
8602
Castello Ginami – Gromo https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/castello-ginami-gromo/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:07 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/castello-ginami-gromo/ Venne eretto nel 1226 dal figlio primogenito della famiglia Ginami dei Licini su uno sperone roccioso a picco sul fiume Serio, punto di transito obbligato. Il complesso sorto quale rifugio e residenza famigliare, è formato da un corpo centrale rettangolare, da due ali di fabbricato e dalla torre centrale che svetta sulla piazza. Nello spazio rimasto tra le due ali è stato ricavato un elegante cortiletto; il giardino è stato realizzato su diversi livelli, separati da muretti in pietra e comunicanti tra di loro per mezzo di scalinate. La muratura di grossi conci rozzamente squadrati, rimase immutata fino al XVI sec. quando la Repubblica Veneta impose la sostituzione del piccolo ponte levatoio con uno più ampio; anche la porticina d’ingresso fu ingrandita ed ora è ben visibile il grande portale ad arco a tutto sesto, che immette nel cortile centrale. Vi furono poi ulteriori cambiamenti che mutarono il carattere medioevale anche all’interno dell’edificio. Negli anni cinquanta fu realizzato il dipinto di San Cristoforo per coprire nuove modifiche.

]]>
8601
Complesso di edifici di archeologia industriale – Ponte Nossa https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/complesso-di-edifici-di-archeologia-industriale-ponte-nossa/ Tue, 14 Jun 2016 13:20:16 +0000 http://www2.valseriana.eu/arte-e-cultura/complesso-di-edifici-di-archeologia-industriale-ponte-nossa/ Nella seconda parte del XIX secolo, contestualmente all’Unità d’Italia, si verificò uno sviluppo dell’industria, favorito dall’attività dei magli che permettevano di alimentare numerose attività legate alla produzione ed al commercio di materiale siderurgico. Il principale elemento estratto era la calamina. Ad esse si affiancarono numerose realtà operanti nell’ambito tessile che in breve si insediarono e radicarono sul territorio, la principale delle quali fu il “Cotonificio Bergamasco”. Fondato nel 1870 esplose letteralmente sul finire del secolo, toccando quota 2213 lavoratori nel 1901. A partire dalla seconda metà del secolo gli stabilimenti tessili (rinominati prima De Angeli-Frua e poi Cotonificio Cantoni), si ridimensionarono gradualmente fino ad arrivare alla completa chiusura, situazione che influì sul numero dei residenti, che dalle 2543 unità del 1961 scese sotto “quota 2000” nei primi anni del nuovo millennio.

]]>
8641